Incontri spiacevoli!

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Sono dieci minuti che sono davanti a questo enorme frigorifero per trovare quel maledettissimo burro. Mentre continuo a cercarlo, prendo anche il latte, la ricotta e le uova. Vicino al lievito di birra, più a destra rispetto a dove sono io, c'è il burro. Trovato finalmente! 

Mi avvicino a passo spedito al burro, ma vengo bloccata quando sbatto contro qualcuno. Ma chi è questo tipo che è duro come la roccia? Alzo lo sguardo ed incontro un paio di occhi nocciola che sono la fine del mondo. Sposto lo sguardo e noto che sul suo naso, perfettamente dritto, ci sono delle lentiggini e la sua bocca, Dio la sua bocca, è carnosa e chiede di essere baciata. Abbasso lo sguardo e guardo la sua corporatura snella e muscolosa. Solo ora mia accorgo della sua altezza, che mi sovrasta di almeno venti centimetri. Indossa un pantalone di jeans strappato sulle ginocchia, una maglia grigia con un cerchio rosso al centro e un giubbotto di pelle, che lo fa sembrare ancora più figo di quanto già non sia e gli da un'aria da cattivo ragazzo.

La magia viene interrotta quando apre la bocca.

"Vedi dove metti i piedi ragazzina"

Come scusa?! È colpa sua, lui è spuntato dal nulla mentre io stavo camminando. Mi sa che avevo ragione quando ho pensato che fosse un cattivo ragazzo. Ha trovato la ragazza sbagliata a cui dare del filo da torcere. Io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno, figuriamoci da uno come lui.

"Come scusa?! Sei tu che sei sbucato dal nulla"

Le sue labbra si aprono in un sorriso sghembo e lasciano sfuggire un risolino forzato.

"Secondo me sbagli ragazzina, sono io ad avere ragione e ti conviene stare zitta"

Ma brutto scemo, sono io ad avere ragione. E no che non mi sto zitta, non lo faccio nemmeno quando ho torto figuriamoci quando ho ragione.

"Ti sbagli, io stavo tranquillamente andando a prendere il burro quando tu ti sei parato davanti" dico mettendomi le mani sui fianchi ""E non chiamarmi ragazzina, ho un nome"

"Ah si? Come si chiama la signorina 'ho sempre ragione io'" dice avvicinandosi troppo al mio viso.

Faccio un passo indietro prima di spintonarlo e superarlo per poi dirigermi a prendere il burro e filare a pagare. 

Quella testa di rapa mi ha fatto innervosire. Ma guarda tu, tutti io li incontro sti stronzi.

Sono in fila alla cassa, dove aspetto pazientemente il mio turno, mancano ancora due persone e poi potrò tornare a casa mia, infilare le cuffie e lasciare il mondo fuori, almeno fino all'ora di cena. È il mio turno, yeahhhh! 

Mentre metto sul nastro trascinatore la spesa, qualcuno mi dà un colpo di anca e mi fa spostare di lato. Mi giro furiosa e incontro ancora quegli occhi nocciola di prima. 

"Sei per caso impazzito?"

Lui mi guarda e ridi, ma non mi risponde.

Sbuffo e ritorno a mettere la spesa sul nastro. Solo ora mi accorgo che lui mi è passato davanti ed ora sta pagando. Mi ha fregato il posto. Doppio stronzo. Dopo che ha pagato si gira verso di me e dice:

"Grazie per il posto 'ragazzina'" dice sottolineando l'ultima parola.

Gli rispondo sorridendo e salutandolo con la mano. Ciao e a mai più. 

Pago la spesa ed esco dal supermercato. 

Mente cammino verso casa ripenso all'incontro con quel ragazzo. L'unica cosa certa è che quello è un vero e proprio idiota.




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