Pranzo a casa mia?!

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Stamattina mi sono alzata in anticipo, il che giustifica l'arrivo anticipato a scuola. Ovviamente è troppo presto perché ci sia qualcuno che conosco a farmi compagnia. Mi siedo sull'erba, prendo un libro che ho iniziato a leggere da poco, Io e te è grammaticalmente scorretto, e attendo l'arrivo di Kate. Kate arriva cinque minuti dopo, rigranziando Dio. Appena mi vede seduta sull'erba si dirige verso di me.

"Buongiorno" esordisce sorridente.

"Buongiorno a te"

"Che fai? Che leggi? Perché sei qui a quest'ora?"

Il mio cervello va in fase di stallo per alcuni secondi dopo aver ascoltato quelle domande buttate a raffica. Wow, mai vista una persona tanto energica alle otto di mattina, fossi anche io così.

"Calma Sherlock, una domanda alla volta. Ti aspettavo, leggevo un libro nuovo per ammazzare il tempo e sono qui perché mi sono svegliata prima stamattina e di conseguenza sono arrivata in anticipo"

"Ah, meglio, più tempo insieme"

Non che ci sia, tra cinque minuti dobbiamo entrare un classe. Il tempo in più da trascorrere insieme lo passiamo io a continuare a leggere e lei a mandare messaggini con il telefono. Insomma non ci calcoliamo di fila, io assorta dal romanzo e lei dai suoi messaggini. Al suono della campanella ci alziamo entrambe nello stesso momento e ci sorridiamo. È proprio questa la bellezza della nostra amicizia, può crollare il mondo ma basta un sorriso a farci tornare ad essere allegre e se in altre occasioni sarei stata imbarazzata da un silenzio simile, con lei non è così. Il nostro è un silenzio pieno di parole che solo io e lei riusciamo a capire. Mentre raccolgo le mie ultime cose, vedo arrivare Matt con una mano in tasca, una sul bracciolo dello zaino e una sigaretta in bocca. L'unica parola che mi passa per la mente per descriverlo è: bello da paura. Prima era figo ma ora è di una bellezza disarmante con quella sua postura, la sua fierezza, la sigaretta in bocca e i lividi che si è procurato facendo a botte per colpa mia. Rimango ferma a guardarlo con occhi sognanti e bocca aperta. Ma che mi prende?! Matt é il mio vicino, il mio bellissimo vicino. Prima che possa iniziare a fare pensieri vietati ai minori, Kate mi schiocca le dita davanti agli occhi, facendomi riprendere da quello stato di trans. Quando mi giro a guardarla la trovo con le mani su i fianchi come se si aspettasse qualche confessione. Quando capisce che non otterrà niente, perché non c'è niente da dire, dice:

"Hai un po' di bava qui" indica la parte destra del labbro inferiore.

E io come una scema ci vado a passare una mano, facendo capire a Kate di avermi colta in fallo.

"Non è come pensi"

"E cosa penso esattamente?"

"Stavo solo guardando i lividi"

"Ammetti che gli donano"

"Kate! Si è fatto male, certo che non gli donano"

Okay, non lo ammetterò mai, però ha ragione la mia amica, quei lividi sono da bava alla bocca. Prendo lo zaino da terra e lo metto in spalla incitando Kate ad entrare.

"Dai, muoviti. Sempre la solita"

"Arrivi, arrivo"

Quando mi affianca le sorrido e senza un motivo preciso scoppiamo entrambe in una risata isterica. Siamo pazze. Sto per morire soffocata dalle risate. Un po' di saliva mi va storta. Inizio a tossire tanto da sembrare che stia per rimettere i polmoni. Perfetto, ci manca solo questa. Già vedo le prime pagine dei giornali: 

MORTA STUDENTESSA A CAUSA DI SALIVA ANDATA STORTA MENTRE RIDEVA. UNA VITA STRONCATA NEL FIORE DEGLI ANNI.

Nel cuore delle comete #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora