Insegnami tu

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Apro gli occhi quando un raggio di sole mi colpisce in pieno viso. Ma che ore sono? Le 11:00?! Impossibile, non mi sono mai alzata così tardi e poi mia madre non mi avrebbe mai permesso di rimanere a letto fino a quest'ora. Forse non è in casa, o forse ha visto che ieri ho fatto tardi e mi ha lasciato riposare. Mi alzo a sedere sul letto e allungo le braccia per stiracchiarmi meglio. Mi alzo definitivamente dal letto e mi dirigo verso la scrivania. La prima cosa che vedo sono le foto di ieri sera. Mi nasce spontaneamente un sorriso. Il mio primo ballo è stato bellissimo. Prendo tra le mani quella dove siamo io e Matt difronte l'obiettivo. Bellissima. Prendo un appunto mentale, segnando che più tardi devo incorniciare le foto. Mi avvicino alla finestra e noto che oggi è una bellissima giornata di sole. Apro la finestra e faccio un grande respiro per lasciare entrare aria nei miei polmoni. Sono felice. Apro gli occhi e vedo che dall'altro lato della strada c'è la casa del mio vicino, dove lui, proprio ora, è affacciato a fumare.  Forse non si è accorto della mia presenza. Sto per salutarlo quando mi ricordo che come pigiama indosso solo una maglia lunga fino a metà coscia e, sono anche senza reggiseno. Senza pensarci due volte mi ritiro in camera mia. Non voglio che mi veda vestita di niente. Vado in bagno, mi lavo e mi vesto e poi scendo giù per fare colazione. 

"Mamma! Mamma!" 

Non è in casa, ecco perchè non è venuta a svegliarmi. Vado in cucina e afferro una mela. Troppo tardi per una tazza di latte. Mentre sto per buttare il torsolo della mela, sento avvicinarsi un campanellino. Dopo pochi secondi compare la mia piccola Polpettina. 

"Ciao amore bello" dico accarezzandola. 

Se mi vedessero le persone penserebbero che sono pazza. Chi mai farebbe conversazione con un cane? Io, che domanda. Lei alza la testolina e mi lascia intravedere che tra la bocca ha il guinzaglio. Deve uscire a fare i bisogni. Prima che mi faccia un porcile in casa, l'afferro e la faccio uscire di casa, dove la raggiungo munita di cellulare e chiavi. Andiamo nel suo posto preferito, il parco vicino casa. La libero dal collare e la lascio andare in giro per il parco da sola. Oggi non mi va proprio di passare a setaccio tutto il parco insieme a lei, preferisco sedermi sulla mia solita panchina a prendere il sole. Chiudo gli occhi, alzo la testa e lascio che i raggi del sole mi penetrino nella pelle.

Dieci minuti dopo, Polpetta non è ancora tornata. Ma dove si sarà cacciata? Va be, quando avrà fatto tornerà. Sento un rumore di ruote ma non apro gli occhi per vedere cosa è. 

"Che stai facendo?"

Apro gli occhi di scatto e incontro la figura imponente di Matt. Sorrido al ricordo del suo corpo che sovrastava il mio mentre ballavamo.

"Allora?" richiede.

"Prendo il sole"

"Qui, da sola, prendi il sole" dice quasi ridendo.

"Si, sto aspettando che Polpetta finisca i suoi bisogni"

"Ah, quella specie di topo che tu chiami cane"

Ancora questa storia del topo, voglio vedere quando si stancherà di fare sempre la stessa battuta che tra l'altro non fa neanche ridere. Decido di non ribattere e gli chiedo:

"Tu, invece, che fai solo? Anche tu con Zeus?"

"No, io faccio un giro con lo skate"

Abbasso lo sguardo e vedo che tra le mani ha uno skateboard. Ora capisco. Chissà cosa si prova a stare in equilibrio precario su quel pericolo a quattro mini ruote. Alzo le spalle, chiudo gli occhi e riporto tutta la mia attenzione al sole. Mi piacciono da morire le giornate così, né troppo calde né troppo fredde.

"Vuoi fare un giro?"

Riporto la mia attenzione su di lui e corrugo la fronte.  Vuole fare un giro con me?! Si sarà accorto della mia domanda implicita perchè con la testa fa segno allo skateboard. Ora ho capito! Vuole che io salga sul quel coso? Ma se lo può anche scordare.

Nel cuore delle comete #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora