"Quando ci vediamo?"
Sono a scuola e sono alla lezione di chimica. Se all'inizio poteva intrigarmi come materia, ora vorrei solo che mi sparassero in testa per far finire questa tortura. Il telefono ha vibrato sul banco da lavoro esattamente un minuto fa mostrando la notifica di un messaggio da parte di Jake, dove mi chiede palesemente quando facciamo quell'uscita che abbiamo programmato su due piedi. Il messaggio non ha attirato solo la mia attenzione ma anche quella di Matt, che ha sbuffato appena ha capito il senso del messaggio e il mittente. Senza farmi vedere dal professore rispondo a Jake. Dopo aver lasciato il cellulare decido di prendere appunti, giusto per ammazzare un po' il tempo. Matt mi passa un foglio con scritto qualcosa.
"Amici?"
Gli ripasso il foglio. Già, ancora vado avanti con il mio piano e non mi interessa se agli occhi degli altri posso sembrare una bambina. Lui mi ha ferita ed ora deve sudare per riottenere la mia attenzione.
"Mi dispiace"
Rispondere scrivendo non è la stessa cosa di dialogare con lui. Afferro il foglio e inizio a scrivere furiosamente, sbattendo la penna sul foglio con rabbia. Sembrerò una pazza ai suoi occhi.
"No, Matt. Gli amici non spariscono da un momento all'altro. Tu hai sbagliato! Mi hai ignorata per una settimana solo perchè ti sei addormentato nel mio letto, per altri due giorni perché ti sei lasciato sfuggire tre parole di cui non ho capito nemmeno il senso. Cosa farai quando ritornerò a parlarti, a sfiorarti accidentalmente, ad abbracciarti e a salutarti? Mi eviterai per un mese?! No grazie, non è di questo che ho bisogno, tanto meno di un amico cosi"
Finalmente sono esplosa. Non ce la facevo più a tenermi tutto dentro. Lo guardo mentre legge le mie parole e quando ha terminato si gira verso di me e intreccia il suo sguardo con il mio. I suoi occhi parlano, più di quanto non abbiano mai fatto le parole. Scorgo pentimento e sincerità, che mi fanno dubitare delle mie decisioni.
"Permettimi di rimediare. Permettimi di stupirti" questa è la sua risposta, che ancora una volta mi fa vacillare. Non so il perché, ma lui ha questo potere su di me, riesce a convincermi a fare qualsiasi cosa lui mi proponga.
"Oggi, dopo scuola, ti porto al mare"Annuisco alla sua proposta, poi ripiego il foglio e lo infilo tra le pagine del libro di chimica. Ora, prometto, che non mi lascerò più distrarre e che starò attenta alla lezione.
Sono già le due, ed io che pensavo di avere del tempo per elaborare un piano e non lasciarmi abbindolare dalle parole di Matt. Ovviamente quando hai bisogno di tempo non c'è mai. Al diavolo! Cammino per il campus alla ricerca della sua rang rover e poco dopo la scorgo poco più in là, all'ombra di una grande quercia.
Matt é al volante e tamburella le dita sullo sterzo non degnandomi neanche di un sguardo quando entro nell'auto. Come avevo immaginato, nel tragitto dalla scuola alla spiaggia non abbiamo aperto bocca neanche per respirare. I dieci minuti più pesanti della mia vita. Non sento tutta questa pressione neanche quando sono costretta a dare un'esame . Quando scendo dalla macchina prendo un grosso respiro, come se avessi trattenuto il fiato fino ad ora, e anche lui fa la stessa identica cosa. Guardo la spiaggia e sorrido al pensiero di quando venivo qui da piccola con la mia famiglia, prima che si sgretolasse. Ricordo di quando correvo sulla spiaggia giusto per il gusto di vedere le impronte dei piedi sulla sabbia, quando io e la mamma facevamo a gara a chi faceva il castello più bello oppure quando facevo il bagno con il mio papà, che mi stringeva troppo forte poiché aveva paura che poi mi succedesse qualcosa. Il mio sorriso si affievolisce subito a quel ricordo, perché sarà per sempre questo,un ricordo, che non sarà più realtà. Respiro profondamente per sciogliere il nodo che mi si è formato in gola, e dopo essermi leggermente ripresa mi piego e sciolgo i lacci delle scarpe di modo da poter camminare a piedi nudi sulla sabbia. Quando il mio caldo piede entra in contatto con la sabbia fresca provo un senso di leggerezza che non mi capitava di provare da un po' di tempo. Cammino spedita verso il mare cullata dal vento e immersa nel profumo del mare. Quando arrivo sul bagno-asciuga lascio cadere il mio corpo sulla sabbia, ritrovandomi seduta a contemplare l'immensità del mare. Poco dopo vengo imitata da Matt che rimane in silenzio al mio fianco.Non so da quanto tempo siamo qui, fermi in totale silenzio senza pensare a nulla, lasciando fuori ogni problema adolescenziale che stiamo affrontando. Non posso, però, far finta di essere venuta qui per godermi il pomeriggio con il ragazzo seduto accanto a me, perché non è così. Quindi giro la testa in modo da fargli capire che ora può parlarmi. Per un po' non ricevo alcuna risposta, anzi vengo ignorata alla grande, poi però quello che dice mi stupisce.
"Mi disorienti, totalmente. Penso di fare una cosa e poi ne faccio un'altra. Voglio essere un buon amico, ma riesco ad essere solo uno stronzo. Sono felice quando riesco ad allontanarti, così recupero un po' di lucidità mentale, ma allo stesso tempo mi incazzo perché te ne vai. Mi fai impazzire!"
Non so se sputare o strozzarmi con tutta la salivazione che si sta creando nella bocca.
"Odio quando vedo che riesci a starmi lontana, diversamente dalle altre ragazze, odio quando mi fai capire che preferiresti stare con Kate piuttosto che con me, odio il fatto che accetti gli appuntamenti che ti chiedono i ragazzi e, soprattutto, odio il fatto che non riesco a toglierti dalla testa. Qualsiasi cosa faccia penso, questo piacerà a Faith? Sarà giusto fare questo, chissà che ne penserà Faith? Faith, Faith e sempre Faith"
Finalmente si gira verso di me e mi guarda dritto negli occhi prima di prendere la mia piccola mano e farla sparire tra la sua. È la prima volta che mi prende la mano di sua spontanea volontà e non per impedirmi di rompermi la faccia con lo skate.
"Spero che tu abbia capito che nella mia testa ora ci sei solo tu. Ti ho evitata per vedere se riuscivo a rimanere indifferente, ma come puoi ben vedere non ci sono riuscito. Mi mancavi troppo per rimanere fermo a fare il coglione. Perdonami Faith"
Non riesco a sostenere il suo sguardo, così torno a guardare il mare. Troppe parole, troppi pensieri da riordinare e a cui dare un senso. Sento la testa pulsare tanto è piena di informazioni, sembra che ci sia un tornado. Le sue parole continuano a vorticare e a rimbombare nelle mie orecchie all'infinito. Mi distoglie da i miei ragionamenti prendendomi il mento tra le dita e costringendomi a guardarlo. I suoi occhi urlano sincerità e mi fanno crollare. Quegli occhi nocciola mi hanno colpito sin dal primo momento che gli ho visti e, nello stesso momento ho capito che mi avrebbero portato guai, e così è stato. Quegli occhi nocciola che mi scrutano sempre attentamente, ora hanno lasciato i miei occhi per concentrarsi sulle mie labbra. Istintivamente anche io abbasso lo sguardo e per la prima volta mi concedo di guardare le sue labbra carnose che ti inducono a tracciarne i lineamenti con le dita. Matt si inumidisce le labbra e avvicina sempre di più il suo viso al mio finché la distanza non viene annullata del tutto. Una scossa attraversa il mio corpo probabilmente per la delicatezza del bacio. Quando si allontana inizio a comprendere ciò che è appena successo. Matt mi ha appena baciata. Oddio! È stato un bacio a stampo, ma è pur sempre un bacio. Il mio primo bacio! Non è stato come me lo sono sempre immaginato, ovvero famelico, ma è stato.... dolce.
Ora si che non ci capisco più nulla. Sono scombussolata, sento il mio cuore fare le capriole nel petto e battere a un ritmo che non avrei mai pensato potesse arrivare.
Con le guance rosee, gli occhi spalancati e il petto che si alza e abbassa furiosamente, incrocio il suo sguardo e capisco che tutto è cambiato.
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Nel cuore delle comete #WATTYS2019
RomanceWATTYS2019 Lei la solita bella ragazza, dolce, solare e allegra di cui nessuno si cura perché è una secchiona, preferisce i libri alle persone e si veste alternativamente. Lui bello da mozzare il fiato, ribelle, arrogante e sano portatore di guai. ...