Un salto nel passato

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Sorrido al messaggio che Jake mi ha inviato. Non ci credo che mi ha scritto davvero. Ho un appuntamento, ho un appuntamento, ho un appuntamento e con con il mio sexy vicino barra amico di viaggi. Starò sognando. Chi se lo sarebbe mai aspettato. Non perdo tempo e chiamo immediatamente Kate. Squilla.

"Faith" risponde tranquillamente dopo il terzo squillo.

"Kate, emergenza ragazze ti aspetto a casa mia e ti voglio qui entro due minuti"

"Stavo già venendo quando hai detto emergenza ragazze. Arrivo!" dice chiudendo la chiamata.

Nel frattempo che aspetto Kate faccio avanti e dietro per la stanza. Sono nervosa ora che non faccio niente, figuriamoci quando sarò di fronte a Jake, spero solo di non svenire. Il campanello suona ed io corro più veloce di bip-bip giù per le scale. Apro la porta e la mia amica senza dire niente si dirige in camera della sottoscritta.

"Okay, racconta cosa è successo" dice buttandosi sul letto.

"Qualche tempo fa c'è stato un brunch a casa di una nostra vicina a cui io e mia madre siamo andate. Questa signora ha due figli, che guarda caso sono stati i miei amici di infanzia, però era un botto che non li vedevo perché frequentano entrambi dei college lontani da casa. Diciamo che non erano come li ricordavo e non pensavo si ricordassero di me. Fatto sta che uno dei due mi si è avvicinato e mi ha proposto di vederci ma non pensavo che lo avrebbe fatto davvero. Mihachiestodiuscire" dico velocemente e tutto d'un fiato.

Silenzio. La guardo con gli occhi spalancati e il fiatone ma continua a non dire nulla. Si alza di scatto a sedere ed urla:

"Ahhh, hai un appuntamento"

Finalmente è uscita dalla catalessi.

"Non so se definirlo così, ma sì. Ho bisogno che mi aiuti a scegliere cosa indossare"

Neanche il tempo di finire la frase che scatta come una molla verso il mio armadio. Guarda i miei vestiti ed è un continuo "No, questo no.... oddio questo è terribile, no". Cara amica, quei vestiti a cui stai dicendo che fanno schifo gli abbiamo comprati insieme.
Quindici minuti dopo, Kate, ancora non è riuscita a venire fuori dall'armadio.

"Trovato!" dice, finalmente.

Sia lodato e ringraziato il Signore. Guardo ciò che ha in mano e devo ammettere che non è affatto male.
Il look consiste in una maglia bianca a tre quarti, un pantaloncino blu con fiori gialli e rosa tenue a vita alta e un paio di semplici zeppe. I capelli decido di raccoglierli in una treccia laterale lenta e, invece, per quanto riguarda il trucco opto per un classico: maschera e lucidalabbra. Kate mi guarda annuendo soddisfatta. Il tempo di esultare per la gioia che il campanello suona. Guardo l'orologio e capisco che lui è qui. La felicità sparisce lasciando un blocco nel petto che non mi permette di respirare. Si tratta certamente di un attacco di panico. Non può succedere proprio ora. Faith, calmati. Inspira dal naso ed espira dalla bocca. Ora esci dalla stanza, scendi le scale e apri la porta a quel gran figo che ti ha chiesto di uscire. Apro la porta con mani tremanti e di fronte c'è Jake che attende pazientemente il mio arrivo. Mi tranquillizzo nel momento esatto in cui mi sorride. Wow, lo conosco quel sorriso. Lo usava spesso per tranquillizzarmi quando suo fratello mi faceva quegli stupidi scherzi con gli insetti. Mi concedo un attimo per abbassare gli occhi e vedere cosa ha indossato. Un semplice paio di jeans neri non molto attillati, una camicia bianca e un semplice paio di scarpette. Il solito vecchio Jake.

"Ehy"

"Ciao" rispondo sorridendo.

"Pronta?"

Annuisco.

"Dove andiamo?"

"Poi vedrai"

Chiudo la porta di casa senza avvisare mia madre e senza salutare Kate. Mi avvio verso la sua Seat Ibizia blu zaffiro dove entro e mi accomodo al suo interno. Non mi porta in un ristorantino elegante, nemmeno in un Mc donald's ma da un venditore di panini dove venivamo da piccoli. Ricordo che erano i migliori hot dog della città e lui lo sapeva. Ricordo che io preferivo la maionese sul wurstel, mentre lui voleva sia la maionese che il ketchup con cui si sbrodolava tutta la faccia. Ricordo quando non ha voluto mangiare gli hot dog per un mese perché gli dava la colpa per avergli fatto cadere un dente. Alla luce di tutti questi ricordi mi giro verso di lui con un sorriso stampato in viso. Lo prendo per mano e saltello verso il venditore. Ordino il mio solito panino e così anche lui. Prima di gustare questa delizia per il palato ci andiamo a sedere a un tavolo da picnic lì vicino. Dopo aver dato il primo morso e aver regalato il paradiso al mio palato, Jake mi rivolge la parola.

"Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Speravo che te ne ricordassi "

"E chi potrebbe dimenticare mai questa bontà? "

"Sei cambiata Faith" ammette.

"Sono cresciuta Jake"

Sono cresciuta come te, vorrei aggiungere. Già, perché a me si sarà anche formato il seno ma a lui sono usciti i bicipiti. A me si sarà rassodato il sedere ma lui tiene due polpacci sicuramente duri come il ferro. Questa osservazione mi porta a pensare che non sono l'unica ad aver notato i cambiamenti che sono avvenuti su lui. Lui mi ha notato, mi ha guardato.

"Si, sei cresciuta. Non ti avrei mai riconosciuta se non ti avessi guardato per bene e non avessi riconosciuto la mia piccola compagna di infanzia. Sai anche mio fratello ti ha buttato qualche occhiata in più e non capita quasi mai"

"Ah, ora mi guarda. Quando eravamo piccoli non voleva nemmeno che giocassi con voi. Stronzo" dico per sdrammatizzare.

Ridiamo insieme per le mie parole. Il resto del tempo lo passiamo a ricordare i vecchi tempi. Tempi orribili. Tempi dove ero solo una palla al piede per i fratelli Robinson, in senso buono ovviamente. Cercavo solo degli amici con cui giocare e loro erano gli unici del quartiere. Diciamo che non c'era molta scelta nè per loro che per me. Se ci penso bene sono le uniche persone a cui ho voluto veramente bene e che mi hanno sempre accettata, anche se mi prendevano in giro non erano battute cattive nei miei confronti, erano solo degli scherzi che ci facevamo l'un l'altro. Ora, mi rendo conto che io li ho avuti degli amici prima di Kate e Josh ed erano e sono i fratelli Robinson. Quando sono partiti per il college abbiamo perso i rapporti, ma so che se un giorno li chiamassi per un qualsiasi problema, anche stupido, loro correrebbero ad aiutarmi senza battere ciglio, come hanno fatto anche ai tempi del liceo. In fondo sempre stata la loro piccola amica che vedevano come una sorellina. 

Alle 21:00 spaccate sono davanti la porta di casa con Jake.

"Mi è piaciuto passare del tempo con te, proprio come i vecchi tempi"

"Grazie per il bel pomeriggio"

Si avvicina con cautela e mi lascia una bacio all'angolo della bocca.

"Buonanotte Faith" dice allontanandosi con il sorriso in volto.

Gli sorrido a mia volta per poi entrare in casa e richiudere la porta sussurrandogli:

"Notte Jake"

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