Estranei

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È passata una settimana da quella notte che la mattina dopo mi ha lasciata con il volto segnato dalle occhiaie. È stato solo una falsa quella del cadere nel sonno profondo, ma quando?! Mi sono sentita irrequieta tutta la notte tra le braccia di Matt. Non ho fatto altro che girarmi e rigirarmi tentando di non svegliarlo. Al mattino si è alzato sotto il mio sguardo attento, incurante che io fossi sveglia, si è vestito ed è andato via da casa mia. Dopo quel giorno, oltre essere uscito da casa mia, è uscito anche dalla mia vita. Proprio così. Il giorno dopo gli sono andata incontro con Kate, tutta sorridente, per salutarlo ma lui mi è passato davanti senza guardarmi e parlarmi, come se io non fossi stata lì. Questa situazione va avanti ormai da una settimana, ci comportiamo come se fossimo degli estranei. Io continuo a salutarlo e a cercarlo con lo sguardo e lui continua ad evitarmi. Comunque, tornando a noi, la mattina,oltre al comportamento di Matt, ho avuto un dialogo con Kate. Le ho chiesto gentilmente cosa avesse fatto dopo che noi ce ne eravamo andati e lei è diventata subito rossa come un pomodoro, ma ha affermato che non è successo niente di che. Ovviamente io le ho confessato che l'avevo vista baciare Josh. Lei ha cercato di darmi una spiegazione ovvero, che ha baciato Josh e non voleva dirmelo perchè pensava che mi piacesse. Ma cos'è questa fissazione che io e Josh ci vogliamo? Io non lo vedo in quel modo e nemmeno lui, quindi la smettessero di fare ship su noi due.
Mia madre, come anticipato, è arrivata nel pomeriggio mentre facevo i compiti per il giorno dopo. Dopo aver controllato che la casa fosse ancora intatta e aver svuotato la valigia si è seduta a tavola vicino a me e ha voluto sapere tutto quello che è successo nei tre giorni che è mancata. Le ho raccontato tutto, o quasi. Ho omesso la parte un cui i miei amici hanno passato un intera giornata qui, quella di quando sono andata alla festa e quella dove ho dormito con Matt.
Il resto della settimana è stata monotona. Scuola, casa, uscire con Kate, scuola, casa, fare shopping con Kate, scuola, casa, abbuffarmi con Kate.
Oggi, invece, non posso uscire con Kate perché farò le selezioni per entrare nella squadra di pallavolo e lei per quella di calcio femminile. Lo so, lo so voi vi starete chiedendo il perché io, la persona più pigra del mondo, faccia le audizione per entrare a far parte di una squadra sportiva. Non ci crederete, ma io amo la pallavolo. È uno sport semplice e, cosa più importante, non c'è da correre da nessuna parte, bisogna solo rimanere fermi al proprio posto e prendere la palla in caso ne arrivi una. Semplice, no? E non per vantarmi, ma sono un asso in questo sport.
Dopo le lezioni aspetto Kate davanti la porta della sua classe in modo da andare insieme alle audizioni. Quando esce mi nota subito e corre ad abbracciarmi. Andiamo verso la palestra mano nella mano, come una coppia, parlando della nostra giornata. Se vi state chiedendo se ho detto a Kate di quella notte con Matt, la risposta è sì.  O meglio non volevo dirglielo esplicitamente subito, ma se ne è accorta guardando i suoi comportamenti strani. Lei per solidarietà femminile, e per me, non risponde quando lui la saluta. E neanche lei capisce il motivo per il quale mi sta evitando.
Siamo di fronte la palestra e c'è una donna che, presumibilmente, ci farà da coach che sta raccogliendo gli alunni che sono interessati a iscriversi  a qualche sport. Quando si accorge che non arriverà nessun altro annuncia:

"La palestra sarà inagibile per dei lavori, quindi le audizioni avverano tutte fuori, nel campo di football. Potete andare a cambiarvi negli spogliatoi, avete cinque minuti da ora"

Tutti corrono come impazziti verso gli spogliatoi. Pronto, ci ha dato cinque minuti non dieci secondi. Entro nello spogliatoio e vedo ragazze seminude correre a destra e sinistra e a infilarsi calzini, magliette, pantaloncini e scarpette. Trovo un piccolo spazio su una panca di legno dove mi siedo e inizio a rovistare nel mio borsone per prendere i vestiti. Dopo due minuti sono già pronta. Prima di uscire mi guardo allo specchio e approvo la mia immagine. Fuori dallo spogliato c'è Kate che si sta mangiando le pellicine delle mani mentre mi aspetta. Le prendo la mano e la intreccio alla mia per darle forza e coraggio per poi iniziare ad avviarci verso il campo.
Quando arriviamo vedo tantissimi ragazzi, maschi e femmine, correre a destra e sinistra per riscaldarsi. A me non serve correre, devo fare soltanto un po' di stretching per riscaldare i muscoli.
La donna che prima ci ha aspettato di fronte alla palestra si piazza in mezzo a noi ed urla:

Nel cuore delle comete #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora