Hai sentito la notizia?

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È passata una settimana da quando Matt mi ha accusata di essere una poco di buono. Da quel giorno ho cercato il più possibile di non far incrociare le nostre strade. Ho evitato di partecipare ai corsi di educazione fisica, di chimica e di matematica per evitarlo. Per non parlare del fatto che quando lo vedevo da lontano giravo sui tacchi e mi dirigevo nella posizione opposta. Kate ha detto che il giorno successivo all'accaduto lui ha chiesto di me, siccome non ero a scuola. Sai che mi frega della sua preoccupazione. 

Oggi ho deciso che parteciperò alla lezione di chimica, perchè non potrò continuare a marinarla solo perchè il mio compagno di banco crede che io sia facile. Continuerò ad ignorarlo come ho fatto fino ad ora. Entro, mi siedo e attendo. Quando entra dalla porta, rimane sorpreso dalla mia presenza. Quasi corre per venirsi a sedere.

"Che fine hai fatto" chiede.

Continuo a guardare avanti non degnandolo di uno sguardo. 

"Rispondi" mi intima.

Scordatelo, mio caro. 

"Signor Kelly, si sieda, ed è pregato di seguire la lezione in silenzio"

Con uno sbuffo si siede ed inizia a prendere il materiale necessario per prendere appunti. La lezione inizia ed io mi concentro sul professore e sul far finta che lui non mi stia incenerendo con gli occhi. Sento un rumore che mi fa abbassare la testa. È  un foglietto ripiegato su se stesso. Lo apro.

'Non mi hai ancora risposto' 

Arrotolo il bigliettino e lo metto da parte.

'Sono venuto a trovarti quel giorno, dopo che sei scappata via, non mi hai aperto la porta'

Tenace il ragazzo, ma questo bigliettino ha la stessa sorte di quello di prima.

'Mi sto arrabbiando ragazzina'

Non vincerai questa volta, stronzo. Prendo il bigliettino e guardandolo negli occhi, in segno di sfida, lo strappo. 

La campanella suona ed io corro fuori dall'aula senza che nessuno se ne accorga, specialmente Matt. Raggiungo Kate al nostro solito tavolo, che mi accoglie con un sorriso.

"Hai sentito la notizia?"

"Quale?" chiedo.

"Ci sarà un ballo di inizio anno che coinvolgerà tutto il college" dice eccitata.

"Mh, che bello" rispondo con finto entusiasmo.

"Non ti piace l'idea?"

"Non mi entusiasma, e poi credo che non ci andrò. Nessuno mi inviterà"

"Ma chi se ne frega?! Noi due, tesoro, non abbiamo bisogno di nessun uomo. Ci andremo insieme, è deciso. Io invito te e tu inviti me"

Rido di gusto a quell'idea bizzarra. Anche se ammetto che potrebbe essere geniale. Smetto di ridere quando mi sento tirare per un braccio.

"Hai finito di giocare al gioco del silenzio?!" chiede un Matt al limite della pazienza. 

Io alzo gli occhi al cielo, incrocio le braccia al petto e assumo una posizione fiera in modo da fargli capire che non cederò facilmente. Lui, in risposta, abbassa il capo. Apre la bocca per dirmi qualcosa, quando viene interrotto da Josh, che mi saluta baciandomi la guancia e mettendo un braccio dietro le spalle. Josh mi allontana da Matt, riportandomi al tavolo dove mi aspetta Kate. Ringrazio mentalmente quell'angelo del mio amico.

"Avete sentito del ballo?" esordisce quest'ultimo.

"Si" rispondiamo all'unisono io e Kate.

Josh si gira nella mia direzione e mi dice:

"Bene, perchè io volevo chiederti se tu ci volessi venire con me"

Rimango scioccata nell'aver ricevuto un invito da parte sua. 

"Mi piacerebbe un sacco venire con te, ma ho già accettato un altro invito"

"Da chi? Non mi dire che Matt prima ti stava chiedendo di andarci con lui e tu gli hai detto di si"

"Certo che no. Io ci vado con Kate"

Rimane stranito dalla mia risposta e mi lancio in una breve sintesi per fargli capire le nostre ragioni. Arriviamo alla conclusione che Josh farà da cavaliere ad entrambe.

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Arrivo a casa e trovo mia madre ad armeggiare con i fornelli.

"Come mai a casa così presto? E perchè cucini?"

"Abbiamo ospiti stasera. Voglio che tu studi, ti lavi e ti prepari. La cena sarà pronta per le 20:00 e gli ospiti arriveranno a quell'ora"

Non le chiedo chi verrà a cena, sarà sicuramente qualche collega di lavoro, non mi interessa. Sono appena le 15:00, quindi non mi preoccupo di fare tutto in fretta, ho cinque ore a mia disposizione. 

Alle 16:00 ho già studiato e finito tutti i compiti, quindi decido di andare a lavarmi, in modo da avere più tempo per rilassarmi. 

Alle 19:55 sono pulita, profumata e vestita. Ho deciso di mettere un pantalone attillato nero,una maglia a giro rosa confetto e le mie adorate vans. Si, avete capito bene. Sto indossando un indumento acquistato da mia madre. Non perchè io voglia, ma perchè voglio farle fare bella figura davanti ai suoi colleghi. 

Il campanello suona, in contemporanea mia madre mi urla di andare ad aprire. Corro giù dalle scale, beccandomi un rimprovero da parte della mia vecchia, e apro la porta. Rimango pietrificata quando li vedo: La signora Livia e Matt con una bottiglia di vino in mano.

"Ti sei rotta l'osso del collo?" dice mia madre, preoccupata dal mio silenzio. 

Dopo avermi raggiunta posa delicatamente le mani sulle mie spalle e mi fa spostare, per dar modo ai nostri ospiti di entrare in casa. Livia, dopo essere entrata in casa, mi viene ad abbracciare, mentre Matt rimane fermo sul posto lanciandomi di tanto in tanto degli sguardi. Mentre mia madre fa vedere la casa alla signora Livia, io mi dirigo in cucina lasciando Matt, da solo, in salotto. Mi appoggio al ripiano della cucina e prendo un respiro profondo. Come riuscirò ad uscire indenne da questa serata?! Non gliela darò vinta. Mi giro e vado a sbattere contro un muro. Già, quel muro di Matt. Mi prende le mani tra le sue e dice:

"Parlami"

Abbasso la testa e non do alcun segno di risposta.

"Per favore, parlami" con voce quasi rotta. Non ditemi che il grande Matt sta per mettersi a piangere solo perchè una ragazzina non gli rivolge la parola. "Mi stai facendo impazzire"

"Cosa dovrei dirti, che sei uno stronzo? Che mi hai ferita? Che non voglio più guardarti in faccia perchè mi disgusti? È questo che vuoi sentirti dire?" sputo fuori con tutto l'odio che mi ha oppressa in questi giorni.

Rimane stordito dalle mie parole, tanto da farlo rimanere immobile per alcuni secondi.

"Mi dispiace, io non volevo ferirti, io volevo solo..."

"Fare il coglione" termino al posto suo "Beh, notizia del giorno, la tua coglionaggine mi ferisce"

"Perdonami. È solo che.... è solo che stavo dando di matto. Non c'è l'ho fatta a trattenermi dopo averti vista con quello"

Di cosa sta parlando? E di chi, poi? Sto per chiederglielo, quando entrano in cucina le nostre madri e noi, come due calamite che si respingono, ci allontaniamo. 

La cena trascorre bene. Io e Matt non parliamo, ma ci guardiamo. Il silenzio viene spezzato dalle nostre madri che continuano a parlare non facendo caso al silenzio dei loro figli. Quando si è fatto tardi, i nostri ospiti ringraziano per la piacevole serata e tornano a casa loro.
Prima ancora che la porta si chiuda, io sono già sulle scale. Mi giro per una frazione di secondi ed incontro gli occhi di Matt che guardano la mia figura e mi augurano silenziosamente buonanotte.

Nel cuore delle comete #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora