Ancora tu!

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Mia madre corre verso di me appena metto piede in casa e mi strappa le buste della spesa dalle mani. Ma che gli prende oggi. Cammino verso la cucina e la trovo intenta a rovistare tra i cassetti delle pentole e quelle con il cibo. Che madre multitasking! È meglio che sgattaioli via prima che mi veda e mi dia qualche altra faccenda da sbrigare. Appena poggio il piede sul primo gradino delle scale mia madre urla:

"Tesoro, perchè non porti polpetta fuori?"

Polpetta. Già, Polpetta è il mio cucciolo di pomerania. Perchè si chiama Polpetta? Perchè ha il pelo così folto e lungo che sembra una polpetta, per non parlare del fatto che è un cagnolino adorabile e ti viene voglia di sbranarlo, di coccole ovviamente. Torno in cucina con aria ancora più svogliata.

"Lo porto fuori dopo"

"No, dopo abbiamo da fare" guardando la mia faccia interrogativa continua a parlare "Pronto? Sono arrivati dei nuovi vicini, proprio di fronte la nostra casa, e dobbiamo andare a dargli il nostro benvenuto. È per questo che sto facendo la mia specialità"

Già perchè non vogliamo avvelenarli il primo giorno. Ottima pensata. Comunque avevo notato un pò di casino in questi giorni, camion che vanno e camion che vengono, ma non avevo pensato che qualcuno si stesse trasferendo.

"Polpetta" urlo in modo da farmi sentire per tutta la casa.

Dopo pochi secondi corre verso di me un batuffolo pieno di peli. Un giorno di questi mia madre la scambierà per un gruzzolo di capelli e la risucchierà con l'aspirapolvere. Oh Dio, no. Devo farle accorciare il pelo assolutamente.

Le metto il guinzaglio e usciamo di casa. 

A pochi metri da casa mia c'è un parco grande e allo stesso tempo bellissimo, è il posto preferito di Polpetta. Se un giorno la perdessi, la verrei a cercare qui.

È mezz'ora che sto dietro a Polpetta che cerca il posto perfetto per fare i suoi bisogni, e già sono stanca. Ma io dico, perchè annusare tutto il parco se poi fa pipì sempre nello stesso posto? 

Mentre osservo la mia cagnolina concentrarsi su quello che sta facendo, un cane mi viene addosso e cado a terra come un sacco di patate.

 È un cane bellissimo. È un labrador. Anche io ne volevo uno, ma mamma ha detto che se dovevo prenderne uno doveva essere di piccola taglia. 

 Chissà se ha un padrone? Se non c'è l'ha posso portarlo a casa, e convincere mia madre a tenerlo con la scusa che lo possa prendere l'accalappia cani e che lo sopprimi. Si, la convincerò.

Ma un cane così curato deve averlo per forza un padrone.

E infatti, neanche due secondi dopo sento un urlo squarciare l'aria.

"Zeus"

Solo ora mia accorgo che sono ancora a terra, così mi alzo e mi pulisco dove c'è della terra.

"Scusa, mi è sfuggito dalle mani, sai impazzisce quando vede....."

Mi giro e trovo un sorrisetto sghembo e degli occhi nocciola che mi fissano. No, ancora lui. Due volte in un giorno, che fortuna!

"Ehi ragazzina, sei tu"

"Si, ciao" Mi giro verso il cane, improvvisamente imbarazzata, e dico "Bel cane"

"Già, il tuo invece è..." lo guarda attentamente ".. un topo"

Come?

"Come ti permetti? Polpetta non è un topo. Vero cucciolina?!" dico prendendola in braccio.

"Pol- petta, che nome strano"

"Quello del tuo cane, invece, è alquanto originale" dico con ironia.

Nel cuore delle comete #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora