Da grande anche io voglio essere un quarterback

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Sono sdraiata sul divano e sto facendo zapping tra i canali, mentre cerco di non farmi prendere dall'ansia per l'imminente arrivo dei miei fratelli. 

Il campanello suona ed io scatto come una molla per andare ad aprire la porta. Quando sono di fronte ad essa mi fermo due secondi per riprendere fiato e darmi un calmata. Se solo mi vedessero in queste condizioni penserebbero che sono una pazza. Faith calmati! Apro la porta con mani tremanti.

"Oh, sei solo tu" dico delusa.

Dietro la porta non ho trovato chi mi aspettavo, ma solo il mio ragazzo. 

"Ciao anche a te amore, mi sei mancata anche tu. Anche io ti amo e non vedevo l'ora di vederti"

Mi alzo sulle punte e lo bacio tra un sorriso e l'altro. Mi è sempre piaciuto il suo umorismo, un pò meno quando lo usava per prendermi in giro.

Non perdo tempo davanti la porta, così lo faccio sedere al mio fianco sul divano. 

Non sto navigando più tra i canali per trovare qualcosa di interessante, preferisco giocare con i capelli di Matt, che ora è poggiato sul mio ventre in cerca di buona musica da ascoltare. Gli è sempre piaciuto essere coccolato da me. Non so se c'è l'ha ancora, ma prima aveva quella lista delle cose che preferisce del mio prendersi cura di lui. 

1. Al primo posto c'era quando gli baciavo tutto il viso non tralasciando nemmeno un pezzo di pelle.

2. Al secondo posto c'era il mio giocare con i suoi capelli. In realtà gli piaceva che glieli scompigliassi tutti, così quando si specchiava rimaneva divertito da quello che avevo combinato.

3. Al terzo posto c'era il mio dito che tracciava delicatamente i lineamenti del suo viso. Passava dalla fronte, per le sopracciglia, giù per la mascella per poi finire sulle labbra carnose. Ridevo ogni volta che facevo quel gesto perchè ogni volta che gli sfioravo le labbra rabbrividiva ed io finivo per baciarlo.

Chissà, forse ancora ha quella lista in qualche parte della sua testa. 

I miei pensieri vengono interrotti dal campanello. Costringo Matt ad alzarsi di modo che posso alzarmi ed andare ad aprire la porta. 

Ed eccoli qui, Louis e Drew che saltellano dalla felicità sul posto quando mi vedono. Entrambi corrono ad abbracciarmi le gambe dato che la loro altezza gli permette di raggiungere quelle. 

"E tua madre?" chiede papà.

"Mamma è a lavoro. Non ti preoccupare, mi occuperò io di loro e poi di là c'è Matt ad aiutarmi"

"Il tuo amico?"

"Il mio ragazzo"

Papà annuisce non tanto fiducioso nel lasciarmi i suoi figli. Lo salutiamo con la mano e poi ci dirigiamo in salotto. Presento Matt a i miei fratelli, che sembrano subito rapiti da lui. 

Quando sono sicura che i bambini si sentano a loro agio da soli con Matt, vado in cucina a preparare un gustosa merenda. Pane e nutella con del succo d'arancia. 

Mamma, come ho detto a papà, non è in casa. Non è stato organizzato a caso questo pomeriggio. Mi sento ancora colpevole nel passare un pomeriggio con i miei fratelli, o meglio fratellastri. Sento come se la stessi tradendo, proprio come ha fatto papà. Non voglio che pensi che preferisco loro a lei. In più non voglio ferirla costringendola a guardare i figli di un'altra donna giocare in casa sua. 

Con il vassoio tra le mani pieno delle prelibatezze che ho preparato ritorno in salone dove Matt sta spiegando che ruolo ha quando gioca in campo.

"Il quarterback prima dell'azione si schiera dietro la linea d'attacco, subito dietro il giocatore definito centro che gli dà la palla facendosela passare sotto le gambe. Una volta ricevuta la palla, il centro va a bloccare la pressione della difesa avversaria così da farmi effettuare appunto il lancio al ricevitore smarcato. Un buon quarterback deve essere dotato, oltre che di grande carisma sui colleghi, di precisione e potenza di lancio, mobilità di gambe e capacità di leggere la difesa avversaria per intuire le incipienti azioni dei rivali"

"Bello. Da grande anche io voglio essere un quarterback come te" ci informa Drew mentre continua a guardare Matt con occhi sognanti, come se in quel momento lui fosse l'esempio da seguire. 

"Che ne dite di andare a fare due tiri in giardino?" propone il mio fantastico ragazzo.

"SIIII"

Non ho nemmeno il tempo di dire una parola che sono già corsi fuori tutti e tre. Decido di rimanere in casa  e di non raggiungerli perchè questo è un momento loro dove io non c'entro nulla. Li guardo mentre Matt cerca di spiegargli il gioco in campo, dargli le proprio posizioni ed il proprio ruolo. Dopo infinite spiegazioni su schemi di gioco, finalmente impugnano la palla. Matt allunga il braccio per mostrare che movimento devono effettuare per tirare correttamente senza farsi male o sbagliare mira. Ogni volta che allunga il braccio la maglietta si ritira su per le braccia lasciando intravedere il tatuaggio che gli serpeggia lungo tutto il braccio. Quel tatuaggio che dal primo istante mi ha colpita, quello che ogni volta accarezzo, quello che baciavo dopo aver fatto l'amore. 

Il primo a lanciare è Drew che fa un bel lancio meritandosi una pacca sulla spalla dal suo allenatore. Louis non fa altrettanto bene, ma che ci vuoi fare è solo un bambino. Evidentemente lui non la pensa come me dato che scoppia piangere. Matt, prontamente, corre da lui per confortarlo. Ben presto Louis si tranquillizza tra le braccia di lui. Chissà cosa gli avrà detto per farlo calmare. Stranamente mi ritrovo a pensare che Matt ci sappia davvero fare con i bambini, un giorno sarà un buon padre. 

Mi allontano dalla finestra per raggiungere il telefono e chiamare una pizzeria d'asporto.

Una mezz'ora  dopo la telefonata, di fronte casa mia si  parcheggia un furgoncino con una pizza disegnata sulle fiancate laterali. Da esso esce un ragazzo con la maglia e il berretto rosso con il logo della pizzeria, con quattro cartoni. I ragazzi si girano a guardarlo mentre si dirige alla mia porta. Mi faccio trovare sulla soglia con i soldi tra le mani. 

Apro le pizze e le posiziono sul tavolino di fronte il televisore prima di andare a chiamare i ragazzi. Alla parola "pizza" lasciano tutto per correre a mangiare. Wow, che lupi!

"Che film vediamo?"

"Hotel Transylvania 3 - Una vacanza mostruosa" urlano i bambini.

Cerco il cartone e lo avvio. Fortuna che ho il televisore connesso al Wi-fi. Mi siedo sul divano, al fianco di Matt e chiedo:

"Come è andata?"

"Alla grande! Adoro i tuo fratelli! Hanno talento nel football"

Meraviglioso. 

Mangiamo in silenzio molto presi dal film che hanno scelto. Non l'avrei mai detto, ma mi piace questo cartone, sono sicura che lo rivedrò ancora e ancora. 

Quando finisce rimaniamo tutti senza fiato. I bambini ci raggiungono sul divano accoccolandosi vicino a noi. E tra una parola ed un'altra, tra un sorriso e un'altro, tra una carezza e un'altra si addormentano sulle nostre gambe. 

Nel cuore delle comete #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora