Lecca-lecca

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Posso constatare che la sveglia nuova funziona a meraviglia. Oggi faccio tutto con calma, essendomi alzata in anticipo. Dopo aver fatto colazione, bacio mia madre ed esco di casa per andare a prendere l'autobus.

Ho fatto bene a portare il mio libro preferito, altrimenti mi sarei annoiata nel viaggio verso il college. Scendo dal bus e corro verso Kate, che sta camminando verso l'entrata. Appena la raggiungo l'abbraccio.

"Ehi, bentornata. Perchè non sei venuta ieri?"

"Ho perso il bus"

"Capisco" dice ridendo.

Potrebbe pensare che ancora non ho preso la patente, ma si sbaglia. Io sono patentata! Il problema è che io e mia madre abbiamo solo una macchina che viene usata da lei per andare a lavoro. Di conseguenza io rimango puntualmente a piedi. 

Mentre camminiamo tra i corridoi vado a sbattere contro qualcuno. Ecco che ci risiamo. Quando lo perderò questo dannato vizio?!

"Dobbiamo smetterla di incontrarci in questo modo" dice Josh.

"Ti do ragione"

"Come stai? Mi sono preoccupato quando ieri non ti ho vista"

Arrossisco a quell'affermazione. Un record mondiale. Non una, ma ben due persone si sono preoccupate per la mia mancata presenza. Solo che da un lato c'è un ragazzo dolce e sincero e dall'altra uno stronzo che alla fine mi ha scroccato anche un pranzo. 

"Andiamo insieme a matematica?" mi chiede con un tono speranzoso.

"Si"

Mi giro verso Kate, l'abbraccio e le dico che le scrivo per organizzarci per il pranzo. Lei annuisce e dopo pochi secondi scompare tra la folla. Josh, da vero gentleman, mi offre un braccio, che io gentilmente accetto. Entriamo in aula e con mia grande sorpresa noto che non siamo i primi, qualcuno ci ha anticipati. Non sono sorpresa perchè qualcuno ci ha anticipati ma perchè quel qualcuno è quel ritardatario di Matt, che di solito entra dopo il professore. Vedo la sua mascella irrigidirsi quando ci vede camminare a braccetto. Mi accomodo al mio banco, dietro quello del mio vicino, e prendo il necessario per la lezione.

"Oh, ti ho preso una cosa. Sai avevo pensato che fossi malata e ti avevo preso questo" dice tirando fuori dallo zaino un sacchetto.

"Un lecca-lecca" dico con un luccichio negli occhi "Grazie" continuo abbracciandolo.

Io e Josh ci stacchiamo nel momento in cui sentiamo un borbottio provenire dal banco avanti al nostro. Matt, sempre il solito. La classe, dopo pochi minuti, si inizia a riempire. Il professore entra di corsa con un sacco di fogli in mano che volano a destra e sinistra.

"Oggi compito a sorpresa per testare la vostra preparazione" esordisce.

Si crea un borbottio generale che viene smorzato quando il professore distribuisce il test. 

Giuro che non ce la faccio più. Sono illegali tre ore di compito quando io avevo finito appena trenta minuti dopo. Sono rimasta a girarmi i pollici per due ore e mezza. Non calcolando, ovviamente, i momenti in cui suggerivo ai miei compagni. Ho aiutato tutti, tranne quel testone di Matt, che non ha cercato aiuto. Chissà se ha fatto tutto? 

Esco alla velocità della luce da quell'aula che non voglio rivedere per almeno, che so, una vita. Vedo Kate uscire da un'aula distrutta quasi quanto me. Quando le sono di fianco le chiedo:

"Brutta giornata?"

"Non ne parliamo. Non ti chiedo la tua perchè lo vedo dalla tua faccia che ti ha distrutta"

È incredibile come questa ragazza mi sia entrata dentro in cosi poco tempo da conoscermi così affondo. È incredibile il modo in cui ci siamo trovate sin da subito. Lei ha quello che manca a me, ed io ho quello che manca a lei. Ci completiamo perfettamente in qualche modo.

Nel cuore delle comete #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora