«Non è che non voglio venire al concerto, non vedo l'ora di passare un intero weekend con te!»
«E allora non devi farti problemi.»
Mic è seduto sul divano e sta cercando di far ragionare Karol da qualche minuto. L'ha invitato a casa quando è stato chiamato dopo la lezione di batteria e ha deciso di farlo rimanere a cena, benché sua madre non ne sia ancora a conoscenza. Un'ansia che ha dovuto lasciare da parte per l'insistenza dell'altro.Credo che non capirà mai cosa comporta non avere un soldo.
«Non posso permettermelo.»
«Mic...» Karol gli si avvicina fino a rimanere a pochissimi centimetri dalle sue labbra e lo fissa negli occhi con lo sguardo più tenero e seducente che esista. «Paga tutto Colton» lo dice come se fosse una parola magica, quasi un incantesimo per convincerlo.
In effetti, quel dettaglio gli fa cambiare idea quasi subito. «Potevi dirlo prima.»
«Non mi hai lasciato il tempo.»
«Devo comunque convincere mia madre per rimanere tre giorni fuori casa...»Forse non capirà neanche cosa significa avere una responsabilità come la mia.
Mic può concedersi di passare un pomeriggio fuori con Karol, ma questo significa che, quando tornerà a casa, dovrà mettersi sotto per sistemare, lavare, cucinare e fare tutte le altre faccende domestiche, che non sempre la madre può compiere a causa dei suoi due lavori.
«Sono solo due giorni e mezzo.»
Mic si mette a ridacchiare, spingendolo lontano da sé.
Rimangono in silenzio qualche attimo a fissarsi, si squadrano per reggere lo sguardo dell'altro, anche se in realtà i loro volti si addolciscono subito perdendosi nelle iridi altrui.Karol si fionda sul suo petto e lo abbraccia forte. «Vorrei tanto passare un po' di tempo con te, senza nasconderci in casa o trattenerci quando siamo fuori.»
«Anche io.»
Non ne hanno mai davvero discusso, sebbene sia evidente che non possono fare i comodi loro quando non sono tra le mura di una stanza. Non si sognerebbero mai di prendersi per mano mentre camminano per il parco, o baciarsi in pubblico, tanto meno avere altri atteggiamenti romantici in presenza di persone che non siano Klem.Anche se nemmeno con lui mi sento molto a mio agio.
L'unico bacio che si è permesso di dare all'infuori di posti sicuri è stato nel garage di Colton.
«Quindi verrai?»
«A cena ne parliamo.»
Karol sospira esageratamente, rasserenandosi chiudendo gli occhi. Adesso che è poggiato contro il petto di Mic, così calmo, con quei riccioli che solleticano la pelle dell'altro, il corpo completamente disteso e rilassato, e le labbra dischiuse appena, è uno di quegli attimi in cui torna un angelo stupendo.Sei la persona più bella che abbia mai visto.
Mic gli massaggia le spalle con movimenti lenti, lo culla avvicinandolo di più a sé e gli bacia la testa più volte.
Mi sembra ancora così impossibile che lui voglia me.
Sorride al pensiero e strofina la guancia sul suo capo.
E che sia capace di una tale trasformazione da ragazzo iperattivo a dolce come un gattino.
«Karol, sei tutto ciò che ho sempre desiderato.»
Il biondo si imbarazza, diventando rosso su tutte le guance. «Non dire cose del genere con quella naturalezza, sei disarmante.»
«E con questo?»Karol si solleva appena, tanto basta perché possa di nuovo sfiorare la bocca con la sua. «Sei. Troppo. Sentimentale.» Gli dà un bacio tra una parola e l'altra.
«Non ti piace?»
«Da morire.»
«Allora non ti lamentare.»
«Anche quello mi piace da morire.»Mic si lascia scivolare sdraiato sul divano e lo costringe a seguirlo fino a quando non se lo trova sopra di sé; rimangono abbracciati in quel modo, nel silenzio del salotto. Adesso sì che Mic può abbandonarsi all'agitazione della madre che, quando rientrerà, si troverà un ragazzo in più senza mai averlo conosciuto.
STAI LEGGENDO
Rumore Complice
Romance[Completa - Gay/boyxboy] Mic gioca nella squadra di basket del liceo, è un gigante buono e sentimentale e ha già chiari i progetti per il suo futuro. Karol invece vive con la testa tra le nuvole, è esuberante e impertinente e sembra voler rimanere b...