Mic non ha proprio voglia di mettere piede a scuola, quella mattina.
È passata circa una settimana da quando ha palesato la relazione con Karol davanti alla classe, ed è stata la settimana più pesante della sua vita. Ancora i compagni non si sono stancati delle battutine e delle frecciatine, è un continuo, da quando si toglie la cartella dalle spalle a quando risuona l'ultima campanella. Sono tutte frasi idiote, eppure lo infastidiscono come non mai.Sapevo che i miei compagni sono dei coglioni, ma fino a questo punto è devastante.
Decide di deviare verso la classe di Karol.
Quel giorno è stato accompagnato in macchina dai suoi genitori, quindi non si sono ancora visti. Anche Mic vorrebbe avere un passaggio mattutino, invece di fare venti minuti a piedi. D'altra parte, non può lamentarsi, è un buon metodo per rimanere sempre in forma.
Entra in aula e lo vede seduto al banco contro la finestra, che sta parlando con il suo compagno. Si sente osservato, crede che non si abituerà mai a quella sensazione di essere al centro dell'attenzione. I bisbigli di un paio di ragazze lo fanno sbuffare e crede che anche quegli sguardi vispi non rientreranno mai nelle sue corde.«Buongiorno, Karol» si para davanti a lui, oltre il banco.
Il ragazzo sposta gli occhi blu nei suoi e scatta in piedi, allungandosi per abbracciarlo e lasciargli un bacio sulle labbra.Almeno c'è una cosa positiva in tutto questo.
Sfrega il naso sul suo e gli bacia la punta.
Posso comportarmi come voglio senza più reprimermi.
«Buongiorno» Karol gli risponde con un sorriso luminoso.
Anche quella visione conforta Mic e gli dà un motivo per essere a scuola.
Si accorge delle due ragazze che non hanno staccato un momento gli occhi da loro.Diamo un motivo per guardarci meglio.
Si appoggia con le braccia al banco e si allunga del tutto verso Karol, che è tornato seduto. Lo afferra per il colletto e scontra le labbra con le sue in un bacio più passionale.
«Stai bene?» ironizza Karol.
«Adesso sì.»Una soddisfazione irrazionale.
Driin.
«Ci vediamo all'intervallo.»
Mic gli scompiglia i capelli. «A dopo, scricciolo.»Esce dalla classe, osservando lo sguardo sgomento delle ragazze, e arriva nella sua; quest'anno ha la fortuna di trovarsi nello stesso piano e corridoio di Karol. Si dirige al suo posto nella penultima fila centrale e poggia la cartella per terra. Solo in quel momento nota un disegno sul banco che gli fa storcere il naso.
Inizia male la giornata.
Per fortuna è a matita, ma non vede l'ora di cancellarlo.
«È stato Greg» fa la spia Dylan.Quanto possono essere bambini? Disegnare un pene... questo dimostra quello che dovrò sopportare per tutto l'anno.
Prende la gomma e lo ripulisce subito.
Sente una piccola risata e guarda nella colonna di sinistra, una fila davanti a lui. Greg imita un gestaccio con la mano e la bocca, e Mic non può che roteare gli occhi al cielo, insultandolo mentalmente.Greg è il peggiore di tutta la classe. L'unico che rende davvero stressante andare a scuola. Le altre battute sono più o meno sopportabili, ma tutti i continui riferimenti di Greg gli mandano in fumo il cervello. Per non parlare del fatto che coinvolge un altro paio di ragazzi, che gli danno corda e si mettono a ridere sempre alle sue spalle, e persino in faccia, senza dignità.
Figlio di puttana.
Vorrebbe prenderlo a pugni, se solo non comprometterebbe la propria carriera.
«Hai fatto gli esercizi di chimica?»
Viene destato dalla domanda del suo compagno.
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Rumore Complice
Storie d'amore[Completa - Gay/boyxboy] Mic gioca nella squadra di basket del liceo, è un gigante buono e sentimentale e ha già chiari i progetti per il suo futuro. Karol invece vive con la testa tra le nuvole, è esuberante e impertinente e sembra voler rimanere b...