CAPITOLO 45

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«Erano squisiti quei pasticcini» Mic si lancia con ben poca leggiadria sul letto, facendo rimbalzare le molle e portandosi le braccia dietro la testa.

Alla fine, sono tornati in città per comprare qualche dolce come avevano pianificato la mattina e, non appena è scoccata la mezzanotte, hanno festeggiato il compleanno di Karol e Klem. O, almeno, hanno iniziato la prima parte dei festeggiamenti. Difatti, si sono limitati a qualche pasticcino a testa e un film, con tanto di popcorn e bibite, seduti comodamente sul divano e le poltrone del salotto. Hanno pensato di comprare una torta, ma sanno già che festeggeranno sabato, non appena arriveranno anche i genitori. Inoltre, l'indomani mattina sarà dedicata unicamente a Karol e Klem e a tutti i loro desideri.
Inutile dire che Karol ha già idea di come far pentire Mic di avergli concesso davvero qualche desiderio. Lo farà impazzire con richieste su richieste, una più impossibile dell'altra. Prevede il divertimento assicurato, con l'aiuto di Klem.

«Te l'avevo detto che erano buonissimi.»
Karol si butta sul ragazzo, mettendosi a cavalcioni con le gambe aperte e le mani poggiate appena sopra il suo stomaco. Le fa scivolare più in alto fino a giungere al petto e lo massaggia con movimenti circolari.

«Avevi ragione.»
«Come sempre.»
«Non ci sperare.»

Dopo il rappacificamento, è tornato tutto normale tra loro, quasi non fosse successo niente. Karol ha capito per davvero cosa turba Mic, nonostante avrebbe dovuto saperlo già da tempo, e non ha intenzione di mollare per fargli cambiare idea e farlo finalmente desistere dai suoi tormenti.

Tutto quello che voglio è poter urlare al mondo quanto lo amo senza che mi debba nascondere.

Se questo vorrà dire che ci sarà da lavorare e che dovrà aspettare, allora non proverà più a forzarlo, tuttavia, non cambierà completamente il suo atteggiamento; gli darà una semplice spuntatina giusto per non farlo arrabbiare ancora.

Si abbassa sul volto di Mic per baciarlo e viene travolto subito dalla passione. Lascia che le lingue calde si scoprano a vicenda, gusta il sapore salato dei popcorn ancora presente nella sua bocca e lo trova buonissimo insieme al proprio.

«Aspetta un secondo...» Mic lo scansa e si alza, andando a rovistare dentro la valigia. Tira fuori un sacchetto di carta colorata, chiuso da un fiocco rosso in cima e con un piccolo biglietto attaccato sopra. Glielo porge e l'altro legge il per Karol scritto con la grafia di Mic e un pennarello blu.
«Non dovevi farmi un regalo.»

Per quanto stia morendo dalla felicità per quel gesto, da una parte sente che non è giusto che Mic abbia speso dei soldi per lui, dopo tutto quello che fa la sua famiglia per risparmiare.
«Stai scherzando?» Mic si risiede al suo fianco e lo circonda per la vita, dandogli un bacio sulla fronte. «Non potevo presentarmi a mani vuote al compleanno del mio scricciolo.»

Ti sei preoccupato più per me che per te stesso.

Karol arrossisce e abbassa il viso per una frazione di secondo. È bastato quello per farlo sciogliere come niente e non vede l'ora di scoprire cosa si cela nel pacchetto. «Allora lo apro.»

Ci vuole un po' per riuscire a slacciare il fiocco senza qualcosa con cui tagliarlo, finisce con lo strappare comunque la carta senza farlo apposta e far scoppiare a ridere l'altro. Quello che si ritrova tra le mani lo lascia spiazzato: è il peluche di un gatto dal pelo bianco a chiazze arancioni e gli occhi hanno la stessa tonalità dei propri.

«Guarda dietro» Mic indica il peluche e Karol lo gira, svelando una cerniera sulla schiena.

Ziiip.

La apre, rivelando una tasca foderata. Infila la mano e tira fuori un cartoncino sul quale vi sono le stampe – una per lato – di due delle loro tante foto che si sono fatti da quando stanno insieme. Sono semplicemente delle fotografie su carta normale, fatte probabilmente con la stampante di casa sua.
In una vi sono loro due con le guance schiacciate tra di loro e i volti sorridenti, scattata un giorno nel giardino di Karol; l'altra è la prima in cui si sono baciati, sotto l'albero, durante il weekend pagato da Colton.

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