CAPITOLO 41

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«Venite a vederci qualche altra volta, contiamo sull'appoggio dei nostri fan» Willis sta parlando con Mic e Karol, ormai giunti a casa di quest'ultimo, e si stanno salutando dopo il weekend appena concluso. È già quasi sera, per colpa proprio del cantante che ha voluto dormire fino all'ora di pranzo senza sentire ragioni.

«Contateci!» Karol risponde entusiasta.
«Però, la prossima volta, ci sta qualcun altro vicino a voi sul furgone» Derek si sporge con la testa fuori dal finestrino.
«Dai, non ti è piaciuta la nostra compagnia?» scherza Mic.
«Intendi dire la compagnia delle vostre bocche rumorose? No, grazie.»
«Almeno erano incollate tra loro per quasi tutto il viaggio» commenta Bri.
«Proprio questo è il problema» il chitarrista fa l'occhiolino ai due ragazzi.

Willis si sposta il ciuffo nero dagli occhi verde prato. «Lasciateli stare, si sono fatti la loro luna di miele.» Un leggero rossore si espande sulle guance dei due fidanzati, Mic, addirittura, abbassa il capo grattandosi dietro al collo dall'imbarazzo.

«Fabian?» Karol si avvicina al finestrino posteriore per poter parlare con il ragazzo mezzo addormentato. «Ti scrivo per la piscina.»
«Certo.»
«Per qualsiasi cosa, chiamami.»

Fabian annuisce.
Colton osserva tutto in silenzio dal sedile opposto.

Sono diventati amici in fretta, e pensare che non sopportava Karol fino all'altro ieri.

Vorrebbe sorridere a quel pensiero, ma non gli riesce.

Il risveglio, quella mattina, è stato abbastanza strano. Teneva stretto Fabian da dietro, quasi sembrava soffocare, e i loro corpi erano incastrati alla perfezione. Solo quando il ragazzo si è svegliato, ha dovuto staccarsi sentendosi a disagio. Erano anni che non passava la notte con qualcuno senza fare sesso. Non che gli sia dispiaciuto, ma non ritiene normale come si sono svolti gli eventi di quel fine settimana.

Poi ha dormito per quasi tutto il viaggio a causa della nottata passata in bianco e non c'è stata ancora occasione di parlare con i suoi amici. Per sua fortuna, dato che non ha per niente voglia di sentire i loro commenti su ciò che ha combinato, non che sia costretto a raccontare per filo e per segno.
La sorpresa maggiore, tuttavia, è stata vedere parlare Fabian e Karol come due amici di vecchia data. Probabilmente il biondo è stato la sua valvola di sfogo.

Almeno nei momenti in cui non era occupato con Mic a fare i piccioncini.

Scuote la testa e si stravacca sul sedile in una posizione improbabile e assolutamente scomoda. Chiude gli occhi, ma è costretto a riaprirli subito dopo a causa di Karol.«Grazie per averci pagato tutto quanto.»
«Figuratevi, ve lo dovevo» fa una breve pausa, dove gli si accende un sorriso beffardo. «Questo significa che aumento la mia paga da maestro.»
«Perfetto, io non vengo più a prendere lezioni da te.»
«Voglio vedere se ne trovi un altro con un prezzo migliore del mio.»

Karol non risponde, squadrandolo dalla testa ai piedi, e gli alza il dito medio.

Ahah!

La risata che segue è spontanea.
Forse la prima da quando è stato mollato.

«Ci vediamo mercoledì pomeriggio» continua Colton, e Karol annuisce.
Si salutano e rimangono solamente i componenti della band sul furgone insieme a Fabian. Derek si è messo a chiacchierare con Willis e Bri seduti davanti, e Colton è rimasto in disparte con un Fabian che non la smette di osservare fuori dal finestrino.

Sono solamente cinque minuti e poi arriverò a casa...

Poggia la testa al sedile e socchiude di nuovo gli occhi.
Non ha ancora rivolto la parola al ragazzo, da quando sono partiti, e gli sembra che ci sia un divisorio tra loro e tutti gli altri, dove l'atmosfera allegra si spezza senza esitazione non appena varca la soglia.
Improvvisamente, spalanca gli occhi, realizzando che non finirà la storia una volta rincasato.

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