Ci mancava solo lui.
Fabian alza gli occhi su Karol, in piedi davanti a lui con le mani incrociate dietro la schiena e un briciolo di fiatone.
Non era abbastanza rovinato il viaggio.
Tira su con il naso, senza rispondere alla domanda che ha formulato il biondo.
«Stai bene?» ripete Karol un po' preoccupato.Tutto è cominciato con una spropositata gelosia nei confronti proprio del ragazzo che Fabian ha di fronte, ha quasi litigato con Colton, si è annoiato per tutto il pomeriggio e, quando pensava di aver finalmente risolto, ecco che scoperto l'amante insieme a Bri.
Decisamente troppo attaccato a Bri.
Come una sanguisuga.
Non ha resistito ed è scappato via, finendo a piangere nel parcheggio, tra i mozziconi di sigaretta e chissà quale altra sporcizia.
Non riesce anche a reggere Karol, sarebbe troppo per chiunque.«Lasciami stare» lo dice quasi con un ringhio, calciando un sassolino per terra.
Spera che basti quello come ammonimento, dato che tutta l'aria intorno a lui emana la voglia di rimanere da solo, eppure, vede con la coda dell'occhio Karol sedersi proprio al suo fianco.
È evidente che non conosce lo smisurato potere di Karol di fare quello che vuole senza ascoltare nessuno.
«Primo: sono corso da te perché ti ho visto piangere e non me ne andrò senza ricevere una risposta. Secondo: sono più grande di te di due anni, quindi vedi di usare un altro tono o ti tiro un calcio nelle parti basse.»Non lo sopporto.
Rimane inebetito di fronte a quel modo di parlare, Karol lo sta guardando con un blu intenso e deciso, per niente disposto a lasciarlo stare come vorrebbe. Adesso è sicuro che non si libererà facilmente di lui.
Non lo sopporto davvero.
«Mic ha detto che ce l'hai con me.»
Fabian sobbalza a quell'affermazione.È andato a raccontare i fatti miei, non dovevo fidarmi del fidanzato del nemico.
«E non capisco perché dovresti. Ho già il ragazzo e non ne cerco un altro» continua Karol. «Però sei un completo stronzo, perché avresti dovuto parlarne faccia a faccia con me, invece di tenerti tutto dentro. Anche adesso, non so cosa ti stai tenendo dentro, ma è evidente che non lo contieni più.»
Fabian deve ammettere che ha un modo di fare decisamente particolare, tuttavia, non sembra così orribile come ha ritenuto fino a qualche minuto prima. Percepisce davvero una preoccupazione nei propri confronti.
Per lui che non conosce nemmeno.Invece, io non ho fatto altro che odiarlo e, benché lui lo sappia, continua a rimanere qua.
Fabian si sente un po' confuso, ma non ha il tempo di riflettere oltre che sente risalire un attacco di pianto. Si copre il volto con le mani e scoppia a piangere, mettendo poi la testa tra le ginocchia e abbracciandole forte. Gli tremano le spalle e sente persino freddo, nonostante i quasi trenta gradi.
«Ah, aspetta, aspetta! Non volevo farti piangere!»
Fabian scuote il capo, rispondendo tra un singhiozzo e l'altro. «Non sei stato tu.»
«Posso sapere cos'è successo?»
Gli è difficile aprire ancora bocca, soprattutto perché il sapore salato l'ha impastata completamente, ma anche perché rivede davanti a lui le immagini di quella stanza e di quel tavolo.Dove pochi minuti prima eravamo insieme noi due.
Sente una mano sulla sua schiena massaggiarlo su e giù, un po' timidamente, quasi avesse timore di essere cacciata. Non la respinge e rimane immobile a sentire quelle premure attraverso la stoffa della maglia.
Stava con me solo per fare sesso.
La consapevolezza che sia davvero così è un pugno nello stomaco che lo fa contorcere, e risale un conato di vomito. Vorrebbe ficcarsi due dita in gola e rimettere per davvero, forse si sentirebbe meglio.
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Rumore Complice
Romance[Completa - Gay/boyxboy] Mic gioca nella squadra di basket del liceo, è un gigante buono e sentimentale e ha già chiari i progetti per il suo futuro. Karol invece vive con la testa tra le nuvole, è esuberante e impertinente e sembra voler rimanere b...