CAPITOLO 36

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Passano parecchi minuti prima che Fabian si calmi; il batterista è rimasto per tutto il tempo a fissare il soffitto con gli occhi lucidi, continuando ad accarezzargli la schiena e i capelli, lasciando di tanto in tanto un bacio sulla testa e attendendo che il pianto finisca.

«Merda.»
«Chi ti ha insegnato a parlare così? Non dici mai parolacce.»
«Sei stato tu.»

Colton viene colpito da un lampo di genio e alza la voce, rendendola beffarda. «Ah, quale onore! Sono fiero di te!»
Il suo piano deve essere riuscito, perché sente sbattere una lieve risata sul suo collo. «Quanto sei idiota...»
«Almeno ti ho fatto sorridere.»

Fabian alza il viso e solo adesso il maggiore può notare quanto siano arrossati i suoi occhi e quanto siano stanchi di continuare a piangere. Gli bacia prima una palpebra poi l'altra, asciugando le lacrime rimaste con i pollici. Si sente un po' più alleggerito, benché non possa essere di certo contento di quello che ha combinato in un ragazzo come lui.

Per quello mi sento ancora una merda e sempre lo sarò.

Inaspettatamente, si ritrova le labbra di Fabian sulle sue.
Sono molto più secche di prima, tanto che prende a leccarle con devozione e gliele morde appena, staccando anche una piccola pellicina che ingoia subito. Poi si avvinghiano tra loro, con una passione causata dal tormento che non permette all'immaginazione di divagare, perché è palese il desiderio uscito fuori di colpo.

Fabian si sdraia completamente su di lui, continuando a baciarlo, infilando una gamba tra le sue, schiacciando così l'asciugamano che si allenta un po' sulla vita. Colton non ha bisogno di sistemarlo, tanto sa che a breve sparirà in qualche angolo della stanza. A quanto pare, Fabian ha deciso di portare a termine il suo desiderio adesso che si è sfogato e ha finito le lacrime.
Colton gli mette le mani sotto la maglietta e la solleva scoprendogli la schiena. Non riesce a levarla, perché il ragazzo non si stacca da lui neanche incentivato dai suoi strattoni.

Invece, il bacio non termina mai. La lingua di Fabian si muove veloce, si ficca sempre di più nella sua gola, tanto che crede che se continuerà così gli verrà un conato di vomito, tuttavia, non cerca di allontanarlo, anzi, lo spinge ancora di più contro di sé.
Decide di lasciar stare la maglia e di dedicarsi ai jeans. Li sbottona e apre la zip, calandoli fino a metà coscia con un colpo secco. Non riesce ad andare oltre ancora una volta, perché Fabian si schiaccia su di lui e preme i bacini insieme.
Non ci vuole molto per eccitarsi, soprattutto grazie al suo essere privo di costrizioni se non il leggero tessuto dell'asciugamano. D'altro canto, non c'è mai stato bisogno di chissà cosa per eccitarsi con il corpo di Fabian, specialmente se questo è così voglioso di possederlo.

Per una volta non mi dispiacerebbe se fosse lui quello attivo...

Non sa il perché di quel pensiero, ma il tutto lo fa aizzare ancora di più.
Per l'ennesima volta sta buttando all'aria i buoni propositi di passare una notte più sentimentale con Fabian o, forse, quello è ciò che cerca il ragazzo e non dovrebbe farsi ulteriori problemi. Vorrebbe chiedere cosa vuole che faccia, come dovrebbe trattarlo, eppure non lo fa, bloccato da qualcosa di simile all'imbarazzo. Altro sentimento per niente usuale in Colton.
Finalmente la sua bocca è di nuovo libera, poiché quella di Fabian è andata a stimolarlo sul petto, mordendo un capezzolo e giocando con le dita con l'altro.

Aah...

Gli è impossibile trattenere un gemito più alto degli altri non appena sente i denti stridere su quella zona sensibile.
«Colton, posso fare tutto quello che voglio?»

Bella domanda.
Davvero bella.
Che cosa nasconde?
Potrebbe significare di tutto. Dal semplice fare quelle cose perverse che mi hai insegnato in questi mesi, a trattarti di merda e farti capire quanto mi hai fatto male.
Sinceramente, Colton ne è un po' spaventato e istigato nello stesso tempo.

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