CAPITOLO 72

3K 258 314
                                    

Creek.

Il rumore di stoviglie, forchette e coltelli che tagliano sui piatti.

Glug, glug.

Il gorgoglio delle bibite che si riversano nei bicchieri.

Ahahah.

Le risate dei presenti che riempiono le orecchie.

È Natale, e Karol ha avuto una delle sue solite idee geniali: ha chiesto ai genitori il permesso d'invitare Mic e la madre che, altrimenti, avrebbero passato la festività da soli. Mic è stato subito entusiasta della proposta, non è stato neppure difficile convincere i genitori; un'occasione per farli conoscere dato che non ne avevano ancora avuto modo.

«I suoceri allo stesso tavolo! Non ti sembra grandioso?»

Ha esortato Karol qualche giorno prima e Mic gli ha tirato un pugno sul braccio per poi scoppiare a ridere.
Non hanno ancora deciso di rivelare la loro relazione, non sanno neanche quando o se lo faranno. Per ora non è nei loro piani. Vogliono godersi quel momento di beatitudine dopo la tempesta che ha sconvolto i loro cuori, e c'è da ammettere che sono tornati insieme più uniti che mai, ancora più zuccherosi, ancora più passionali. È servita a qualcosa quella piccola tragedia: li ha resi più consapevoli dei loro sentimenti e di non poter restare l'uno distante dall'altro.

«Prendine ancora, non fare complimenti» la madre di Karol spinge sotto il naso di Mic dell'arrosto.
«Non ti ingozzare come un maiale» Sharon ammonisce il figlio che si sta servendo.
«Grazie, mamma...» ironizza Mic e dà un colpetto con il gomito a Karol, che si è messo a ridere sotto i baffi. «Anche tu devi mangiare, devi crescere.»
«Mi sto trattenendo dall'insultarti solo perché è Natale.»
«Se fai il bravo bambino, Babbo Natale ti porta tanti doni» si intromette anche Lucas, facendo uno sguardo d'intesa a Mic e mettendosi a ridere subito dopo.

Mi mancava un'atmosfera del genere.

Mic si guarda attorno: l'intera famiglia è riunita intorno al tavolo imbandito di cibo; finalmente ha avuto l'onore di conoscere il famoso cugino Lucas, tanto odiato da Karol, e ancora non ha capito il perché; ci sono i genitori di Lucas e degli zii da parte di madre, con la loro coppia di gemelli omozigoti di cinque anni che sta creando un gran baccano da quando sono arrivati, perché i bambini vogliono aprire i regali e giocare. Ci sono anche i nonni, sempre da parte di madre, che si sono messi a raccontare già più volte di come fossero le cose ai loro tempi.

Proprio una normale famiglia che festeggia allegra.

Mic sente un briciolo di nostalgia nell'appurare che la sua non sarà mai più così. D'altro canto, è felice di poter fare parte di quella di Karol, considerando che ormai passa la maggior parte delle sue giornate tra quelle mura.

Rivolge un sorriso in risposta a Lucas, picchiettando in contemporanea sulla coscia di Karol per tranquillizzarlo, dato lo sguardo assassino che gli è comparso. Riprende a mangiare ed è tutto così buono che non può non fare il bis.

È bellissimo tutto questo... anche se... chissà cosa starà facendo papà.

Un normale pensiero che più volte gli ha attraversato la mente da quando il padre non vive più con lui. La situazione non si è sistemata, ancora, ma si è calmata rispetto a un paio di mesi prima, tuttavia ha quasi perso ogni rapporto con il padre; quella mattina gli è arrivato soltanto un messaggio che gli augurava buon Natale e nulla di più.

«Tutto bene?» la voce di Karol lo fa tornare al calore della festa. Ormai basta un minimo cambiamento nel suo sguardo per far capire al fidanzato che qualcosa non va.
«Sì, sì... stavo solo pensando.»
«Non farlo, sappiamo tutti che quando ti metti a pensare ti escono solo idiozie.»
«Ti stai vendicando per prima?»
«No, cosa te lo fa credere?» Karol inforca nel piatto dall'altro un pezzo di carne, se lo porta alla bocca con strafottenza e Mic sogghigna.

Rumore CompliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora