"Avanti" sentii dire da dietro alla porta. Tirai giù la maniglia fredda ed entrai nell'ufficio della direttrice.
"April, Hai bisogno di qualcosa?" Mi chiese.
"Si. Avrei una domanda da farle" risposi. Alzò lo sguardo e mi dedicò tutta la sua attenzione, incrociando le braccia.
"Ti ascolto"
"Mi chiedevo se era possibile avere una stanza per me" dissi.
"Perché vuoi cambiare stanza?"
"Penso che sia difficile convivere in quattro ragazze, vorrei avere i miei spazi e anche le altre sono d'accordo con questa mia scelta" raggirai.
"Di solito non facciamo cose di questo tipo, ma c'è quella ragazza nuova che mi aveva accennato proprio questa mattina di voler una compagna. Potrei fare questo scambio"
"Sarebbe perfetto" Esclamai.
"Aspetta pure nella tua stanza, ti farò sapere più tardi" mi disse alzandosi dalla sua sedia. Si tolse gli occhiali e li appoggiò sulla sua scrivania prima di lasciare l'ufficio. Corsi per scale e piombai nella stanza delle ragazze dove avevo ancora tutte le mie cose.
Presi la mia valigia da sotto al letto e ci buttai tutti i vestiti dentro, non mi importava se li stavo tutti spiegando. Recuperai le mie scarpe e i pochi oggetti personali che avevo e la chiusi.
"Te ne vai?" Mi domandò Lis. Dalla sua espressione sembrava anche dispiaciuta, ma non mi lasciai abbindolare dai suoi occhioni tristi.
"Già! Sarete contente di questa notizia, niente più montagne di vestiti da scavalcare e chiavi dimenticate. Potrete ritornare alle vostre vite perfette da studentesse impeccabili" dissi con un tono freddo. Scesi la valigia da sopra al letto e la misi in piedi sul pavimento. Sistemai le coperte che avevo stropicciato e attesi con ansia che la direttrice fece il suo ritorno per darmi conferma.
Quando bussarono alla porta, balzai in piedi e andai ad aprire.
"La ragazza ha acconsentito al trasferimento, dalle giusto il tempo di raccogliere tutti i suoi averi e quando sarà giunta qui vi scambierete le chiavi delle rispettive stanze. Passerò poi per vedere come ti trovi" mi avvisò la direttrice con un sorriso.
Trascinai la mia valigia fuori, nel corridoio e la posai per terra sedendomi sopra con la schiena contro al muro. Dei passi si fecero sempre più vicini e quando vidi di chi si trattava sbuffai.
"Perché glielo hai detto?!" Sbottò Bryan con uno sguardo pieno di ira.
"Che cosa e a chi? Nel caso tu non lo sapessi non sono un'indovina" Gli dissi scocciata.
"Sai perfettamente a cosa mi riferisco! Per quale motivo l'hai fatto? Stava andando tutto bene e invece non solo hai incastrato me ma ti sei anche fregata da sola visto che ti odia tutto il collegio" gridò.
"Come devo fartelo capire che non me ne importa niente? Del tuo piano, di te, ne della tua principessina sul pisello. Dovresti sapere più di me che in questo posto persino i muri hanno le orecchie, la prossima volta sii più prudente!" Strillai a mia volta, avevo ormai perso la pazienza.
"Scusate se vi interrompo... sei tu la ragazza che deve trasferirsi nella stanza in cui..."
"Si sono io!" Esclamai irritata. Presi la mia valigia e me la portai con me, dando le spalle ai due. Aprii la porta e ce la lanciai dentro, facendola sbattere sul pavimento.
Neanche due minuti dopo bussarono alla porta. In quel momento mi resi conto che per la rabbia mi ero scordata di prendere la chiave. L'avrei recuperata più tardi.

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Rebel
RomanceLa vita di April, un adolescente dallo spirito libero, cambia imprevedibilmente quando il padre decide di portarla in un collegio per insegnarle le buone maniere che secondo lui non è riuscito a farle apprendere. Durante la sua permanenza nel colleg...