49.

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Logan's pov.

camminai silenzioso in punta di piedi. Quel territorio ci era stato proibito poiché lì si trovavano le stanze riservate ai professori o al personale che lavorava nel collegio. Fissai la macchinetta fotografica che tenevo fra le mani e mi feci coraggio.

Essendo ora di cena in giro non c'era movimento.

Mi avvicinai alla stanza di Benny, da sotto alla porta non si intravedeva alcun tipo di luce perciò andai sicuro. Abbassai la maniglia e aprii la porta, allungai una mano e appoggiai la macchinetta sulla scrivania alla mia sinistra che stava contro al muro.

Un verso mi fece immobilizzare all'istante. Mi guardai alle spalle ma non vidi nessuno, spostai gli occhi dentro alla stanza e rimasi disgustato e sconcertato.

Benny era stesa nel suo letto, completamente nuda e sopra di lei ci stava il professore di matematica. Si baciavano di continuo le faceva dei complimenti davvero insoliti per essere diretti ad una come lei.

Sbattei le palpebre, chiusi la porta e corsi via ancora incredulo e un pizzico divertito. Sulle scale, seduta, ci stava Hailey. Mi fermai e iniziai a raccontarle ciò che avevo appena visto, sentendo l'assoluto bisogno di dirlo immediatamente a qualcuno.

Lei fece un sorrisetto in risposta.

"Okay, non era questa la reazione che mi aspettavo" commentai. Lei abbassò lo sguardo. "Dimmi che c'è" le dissi, sedendosi accanto a lei.

Lei però non sembrò voler parlare.

"Sei preoccupata che possa succedere qualcos'altro? Perché potrei capirti, anche io non sono del tutto sicuro ancora. Però sembra essere tornato tutto alla normalità..."

"Per normalità intendi la tua ragazza che fa finta di leggere e rimane ore e ore a fissare quel libro che tiene in mano? O non te n'eri ancora accorto? Non ha ancora cambiato pagina da una settimana e solitamente li finisce anche in tre ore. Oppure mio fratello che fa finta sia tutto okay ma appena è solo cade in crisi e non smette ti portarsi dietro quella maledetta fotografia con cui dorme? E tu? Vuoi prendere in giro anche a me? Sono qui solo da tre mesi circa, ma sono più che sicura che questa non è la normalità. Voi in realtà non siete così. Dimmelo tu cosa c'è" mi disse. In un batter d'occhio si era ribaltata la frittata.

Ero io quello che stava in silenzio con lo sguardo perso chissà dove.

"È per quella ragazza li? April? Qualcuno può spiegarmi una buona volta cosa aveva di così tanto speciale da portarvi a fare tutto quanto per lei e da ridurvi ad uno straccio?" Chiese, alzando il tono della voce per la frustrazione.

"Vedi, prima che April arrivasse noi non eravamo così uniti e non esistevano Logan, Wesley e Lis. Certo, ci conoscevamo. Io e Wes ci consideravamo amici ma eravamo solo delle persone comuni che facevano cos'è altrettanto comuni. April è come un uragano, è entrata nelle nostre vite e le ha stravolte senza neanche chiedere il permesso. Lei ha dato un pezzo di se ad ognuno di noi. Ci ha trovati e ha fatto si che fossimo qualcosa di importante l'uno per l'altra. Grazie a lei ho capito che non sempre la persona di cui ho bisogno e che desidero è dall'altra parte del mondo, Lis è sempre stata ad un passo da me e se non fosse stato per lei non avrei scoperta. Mi ha fatto rendere conto di quanto io e Wes fossimo distanti. Eravamo lontani anni luce. Wes adesso mi parla, adesso posso realmente dire che lui è il mio migliore amico. La prima volta che ho visto Wes sorridere ho compreso quando fosse preziosa quella ragazza. Nessuno si era mai preso la briga di ascoltarlo, di capirlo, ma a lei non le è stato nemmeno chiesto. Lei non è mai stata la persona più fortunata del mondo, aveva un passato duro alle spalle ma non l'ho mai vista buttarsi giù una sola volta. Ci ha aiutati a ritrovare noi stessi e ora che non è più qui con noi ci sentiamo disorientati" le spiegai.

Balzai in piedi, spalancando gli occhi.

"Ora che ti prende?" Mi domandò.

"Perché non ci ho pensato prima?" Esclamai.

"A cosa?" Mi chiede confusa.

"Come potevamo pretendere di aggiustare gli altri se prima non lo facciamo con noi stessi?" Mormorai.

"Okay, credo di essermi ufficialmente persa. Stai parlando in codice?"

Salii le scale con Hailey al mio seguito. Giunsi nella mia stanza dove sapevo che avremo trovato a Wesley. Lo sorprendemmo al centro della stanza.

Si portò una mano al petto e si bloccò.

"Che hai?" Mi allarmai.

"Ho sentito una strana sensazione" rispose, massaggiandosi all'altezza del cuore. Alzò un braccio e ci mostrò la pelle d'oca.

Aprì l'armadio e prese il suo zaino. Ci infilò una felpa, dei pantaloni e una maglietta. Afferrò dal suo comodino la bottiglia d'acqua che usava per la notte e la infilò dentro di esso.

"Cosa stai facendo?" Gli chiese Hailey, osservando ogni suo movimento.

"Vado a cercarla" ci disse.

"Vuoi uscire dal collegio?" Gli domandò la sorella, allargando gli occhi.

"Esatto"

"Ma non sai in che città si trova e poi come farai? Ci vuole il telecomando per aprire il cancello oppure la chiave" feci io.

"Chi te lo dice?" Mi chiese con un sorrisetto. Infilò una mano in tasca e tirò fuori una chiave che fece penzolare dall'indice.

"Come..."

"Le ho prese quando stavo cercando le chiavi del bagno delle alunne per liberare Hailey. Non sapevo ancora per cosa ma ero sicuro che mi sarebbero servite"

"Ho bisogno che tu mi copra" aggiunse poi, riferendosi a me.

"Wes, è pericoloso. Come farai a non farti scoprire?" Chiese Hailey preoccupata.

"Passerò dal retro, dietro ai cespugli e quando sarò certo che nessuno mi veda aprirò il cancello e uscirò. Se ne accorgeranno la mattina che non ci sarò, usate qualche scusa per far sì che arrivi almeno a destinazione poi potete anche dirglielo. Ho presi un cambio in modo che in giro non mi vedano con la divisa e non la chiamino" ci disse.

"Sei un genio" mormorai, scuotendo la testa.

"Tienila d'occhio" mi disse riferendosi ad Hailey.

"Sta attento, okay?" Lo raccomandai. Lui mi guardò, avanzò e inaspettatamente mi abbracciò.

"Grazie" sussurrò.

Si allontanò e si mise lo zaino in spalla.

"Mi fai strada?" Mi chiese. Senza esitare saltellai fuori dalla stanza e aspettai che non ci fosse nessuno prima di farlo uscire.

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