19.

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Quando riaprii gli occhi, la stanza in cui mi trovavo era parecchio luminosa. Mi guardai attorno e capii che non ero nel mio letto.

Mi scostai i capelli da davanti agli occhi e mi misi seduta. Pian piano mi ritornarono in mente tutti i ricordi della sera precedente e istintivamente mi toccai il petto.

Avevo una garza che mi copriva fin sotto alle clavicole.

In quel momento la porta si spalancò e da essa sbucò per prima cosa la testolina bionda di Lis, quando notò che ero sveglia mi sorrise.

"April!" Esclamò raggiungendomi. Mi feci da parte e le lasciai il posto per sedersi accanto a me.

"Mi dispiace tanto per quello che ti è successo, mi ero dimenticata di dirti che quel caffè era ancora bollente. È stata colpa mia" mi disse.

"Non dire sciocchezze Lis, non è colpa di nessuno. È stato un incidente" la rassicurai. "Posso sapere perché stavi bevendo un caffè a quell'ora? E da dove l'hai preso poi?" Le chiesi stranita. C'erano tantissime bibite gassate e succhi di frutta nei tavoli.

"Mi piace davvero tanto e non mi capita tutti i giorni di aver l'occasione di berlo. La direttrice l'aveva appena ricevuto quando l'ha appoggiato sul tavolo e se n'è andata per sbrigare una cosa importante e così ne ho approfittato" mi spiegò.

"Okay" ridacchiai scuotendo la testa.

"Comunque" disse facendo un sorrisetto. "Che vi siete detti?" Mi domandò. La guardai confusa.

"Che ci siamo detti chi?" Le chiesi aggrottando le sopracciglia.

"Ma come chi?! Te e Wesley, non fare finta di niente. Quando sono entrata stava proprio uscendo da qui" mi disse con aria soddisfatta.

"Ti assicuro che non abbiamo parlato. Non sapevo neanche che fosse stato qui, quando sei arrivata mi ero appena svegliata" risposi sincera.

"Oh" disse lei abbassando le spalle. "Subito dopo che ti ha accompagnata in infermeria, la direttrice è tornata e ha sgridato per bene sia a Wesley che Bryan. Purtroppo Bryan è riuscito a passarla liscia, Wesley non ha aperto bocca neanche per difendersi e si è beccato una punizione" mi raccontò.

La bruciatura non era grave ma ci vollero alcuni giorni prima che guarisse del tutto.  La direttrice mi aveva permesso di saltare alcune lezioni per seguire bene la cura.

In quel momento mi stavo proprio recando a recuperare delle ore di lezione con delle attività extra.

Si sarebbe svolta nella piscina del collegio, il che mi preoccupava. Abitavo molto lontana dal mare e non ci ero mai andata, se non qualche volta da piccola. Non avevo mai avuto l'occasione di imparare a nuotare.

Ero nello spogliatoio e mi stavo guardando da almeno dieci minuti allo specchio. Quel costume intero che indossavo non mi faceva sentire particolarmente a mio agio: era piuttosto sgambato e ovviamente rimaneva parecchio aderente. Facevo fatica a respirare.

Indossai le mie ciabatte di gomma e uscii assieme alle altre ragazze, che per un motivo o per l'altro, come me dovevano recuperare ore perse. L'Istruttrice indossava una sorta di muta e degli occhialini che la rendevano terribilmente buffa.

Ci mettemmo in fila lungo il bordo della piscina e lei cominciò a parlare. Non le prestai molta attenzione.

Allungai il collo e cercai di capire quanto potesse essere alta l'acqua. Sembrava infinita e stavo iniziando ad escogitare qualche scusa per non entrarci.

"...il mio assistente ve li distribuirà. Sempre se riesco a capire dove sia finito, l'ho mandato a prenderli ormai cinque minuti fa" borbottò mettendosi le mani suoi fianchi.

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