36.

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"Va bene, April. Che ti succede?" Mi chiese Lis al termine delle lezioni mattiniere.

"Niente, perché?" Le domandai, distogliendo lo sguardo dal suo.

"Non hai parlato per tutta la mattina e non hai fatto neanche un sorriso, non è da te" osservò. Cavolo, mi conosceva più di quanto credessi.

"Non preoccuparti" le dissi.

"Va bene, andiamo a mensa, ne parleremo dopo mangiato. Starai sicuramente meglio" rispose facendo spallucce. Le fui grata di non avermi tartassata di domande, sapevo che stava morendo dalla curiosità.

Ci sedemmo ai nostri soliti posti, lei affianco a me.

Mi sentivo stanchissima. Avevo dormito davvero pochissimo, probabilmente solamente due ore. Mi ero svegliata con due occhiaie enormi e violacee sotto agli occhi.

Quando vidi Logan sedersi davanti a me, mi irrigidii. Tenni lo sguardo fisso sulla mia appetitosa cotoletta, sapevo che mi stava guardando.

Successivamente sentii un colpo di tosse e poi con la coda dell'occhio vidi Lis alzarsi e andare a sedersi nel posto accanto a Logan, occupato da Wesley di solito.

La sedia accanto alla mia strisciò. Sapevo che si trattava proprio di quest'ultimo. Tuttavia io non lo degnai di uno sguardo.

Allungò un braccio, sotto al tavolo, e mi accarezzò la gamba. Io la scostai.

"Lo so che avevi buone intenzioni" mi disse sporgendosi in avanti per cercare i miei occhi. Io lo evitai in ogni modo continuando a tenere la mia espressione indifferente.

"Ho apprezzato le tue parole, anche se non è sembrato così, però avevo bisogno di sbrigarmela da solo. Tu non c'entravi niente in quella storia nonostante continuasse a metterti sempre in mezzo"

"Sei un cretino" lo insultai.

"Lo so" rise. "Ma tu sei obbligata a perdonarmi" aggiunse.

"Sciocchezze" Borbottai.

"Ricordi? L'importante è che si risolva sempre tutto." Mi disse, citando il nostro patto. Io sbuffai.

Avvicinò maggiormente la sedia alla mia fin a far toccare le nostre gambe. Era inarrestabile.

Presi la mia forchetta e lo ignorai, mangiando un pezzo di carne. Notando che continuava a fissarmi ne infilzai un altro pezzo e glielo porsi.

"Sta arrivando il trenino, apri la boccuccia! Ciuf ciuf" Esclamai proprio come si faceva con i bambini. Lui scosse la testa divertito, Lis e Logan scoppiarono a ridere.

"Non ti lascerò in pace finché non mi guarderai in faccia e non mi dirai che è tutto a posto" insistette.

Proprio in quel momento riccioli d'oro fece il suo ingresso. Non indossava la divisa come tutti noi, aveva un vestitino nero abbastanza corto e delle scarpe con il tacco. Mi chiesi a che vacanza stesse andando.

Quando si avvicinò notai i suoi occhi rossi e gonfissimi. Doveva aver pianto parecchio.

"Possiamo parlare un attimo?" Chiese a Wesley.

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