38.

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Con l'ultimo briciolo di energia rimasto raccolsi l'unico pezzo di carta che mancava e lo lanciai, centrando in pieno il cestino che stava a qualche metro lontano da me.

"Sono esausta" mormorai, appoggiandomi al corrimano della scala.

Eravamo andati a letto tardissimo visto che la mattina dopo non avremo avuto lezione essendo sabato. Erano solo le nove del mattino e non riuscivo a tenermi in piedi dalla stanchezza.

"Tieni gli occhi aperti, altrimenti non potrai vedere regalo che ti ho fatto" mi incoraggiò Wesley.

"Mi hai fatto un regalo?" Domandai incredula.

"Si. Non è chissà cosa ma ho pensato che ti sarebbe piaciuto più di qualsiasi altra cosa. Vado a prenderlo e torno" mi rispose, scappando via.

"Io torno a letto" mi avvisò Lis, camminando come uno zombie.

Dopo poco Wesley fece il suo ritorno con una scatola in mano. Cercai un'etichetta o comunque un indizio, ma non c'era assolutamente niente.

Si sedette sui gradini e si appoggiò la scatola sulle ginocchia. Io lo imitai e attesi curiosa.

"Aprilo" ridacchiò, porgendomela.

"Non è che salta fuori qualcosa? Se è uno scherzo, giuro che-" feci per dire ma mi bloccai quando vidi qualcosa di plastica bianca dentro.

Wesley mi guardò teso.

"Oddio! Mi hai regalato una ciotola gigante di tiramisù!" Strillai al settimo cielo. Impaziente aprii la vaschetta. Guardai dentro la scatola e notai che si era ricordato di lettere non un cucchiaio, bensì due.

"Sei contenta?" Mi domandò prendendone uno.

"Stavo proprio per morire di fame. Sei diventato il mio eroe" dissi, mangiandone una cucchiaiata. Chiusi gli occhi e mi sentii in paradiso per qualche attimo.

"L'avresti preferito anche alla catenina che mi aveva suggerito Logan?"

"Non c'è catenina che tenga al tiramisù" commentai, a bocca piena. Quella ciotola l'avrei lucidata.

"Mi ha persino suggerito un elastico per capelli" rise. Io gli lanciai un'occhiataccia e mi portai i capelli su una spalla facendo attenzione a non farli finire sul dolce.

"Perché dice che in classe se li ritrova sempre sopra al suo banco, essendo seduta praticamente davanti a lui" mi raccontò.

Dal suo ufficio, la direttrice, uscì parlando al telefono con qualcuno. Salutò e chiuse la chiamata. Si guardò rapidamente intorno e quando vide tutto splendente ci sorrise soddisfatta.

"Ottimo lavoro ragazzi" si complimentò. "Wesley, mi ha appena chiamata tua mamma." Aggiunse poi, rivolgendosi a lui.

"Che è successo?" Si allarmò.

"Oh niente, sta tranquillo tesoro. Sta per venire a prenderti per passare il weekend in famiglia perciò puoi andare a preparare lo zaino" Gli sorrise. Wesley batté le palpebre.

"Direttrice" la richiamò, fermandola.

"Si?"

"È possibile far venire un altro alunno con noi, a casa mia?" Le chiese. La direttrice sembrò sorpresa.

"Dipende Wesley. Dovrei prima di tutto chiedere a tua mamma se è d'accordo e assicurami che si assuma ogni responsabilità e inoltre dovrei fidarmi molto di questo alunno. Se dovesse succedere qualcosa sarei io a rimetterci"

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