Scesi giù nel cortile, c'erano molti ragazzi sui tavoli disposti in uno spiazzo. Alcuni studiavano e altri semplicemente parlavano tra di loro.
Mentre passai da lì mi sentii osservata, voltai la testa e mi accorsi che si trattava della stessa ragazza di stamattina. E di nuovo la vidi bisbigliare.
A passi svelti la raggiunsi, se c'era qualcosa che non sopportavo era la gente codarda che parlava alle spalle.
"Ce l'hai con me?" Le chiesi, appoggiandomi al suo tavolo.
"Come scusa?" Esclamò, facendo la finta tonta.
"Hai capito bene. Se c'è qualcosa che devi dirmi fallo ora, mentre mi guardi in faccia" le dissi. Inarcai le sopracciglia in attesa.
"Sei arrivata ieri e già pensi di usare questo atteggiamento?" Mi domandò squadrandomi dalla testa ai piedi.
"Faccio ciò che mi pare" le sorrisi.
"Non ti permetterò di rubarmelo, è mio. Devi stargli lontana, non devi né guardarlo, né toccarlo" mi minacciò.
"Ti riferisci al rossetto? Stai tranquilla, non amo particolarmente i cosmetici" sbuffai.
"Mi riferisco a Wesley" ringhiò. Vagai con lo sguardo finché non lo trovai, stava seduto a poca distanza da noi.
"Quando dici di non toccarlo, intendi così?" Le domandai, andai verso di lui e gli posai una mano sul petto. Lui mi guardò confuso. Logan sembrava scioccato.
"O così?" Continuai alzando l'indice. Tracciai con il dito la sua mandibola, la vidi stringere gli occhi.
Mostrai uno dei miei sorrisi migliori e soddisfatta me ne andai. Mi raggiunse di corsa e mi afferrò per le spalle. In un batter d'occhio ci trovammo a terra.
"Una rissa tra donne! Questa non posso perdermela" gridò Logan su di giri.
Ci afferrammo per i capelli. Ci fermammo soltanto quando sentimmo il suono di un fischietto. Alzai lo sguardo e incontrai quello della direttrice.
"Non posso crederci! Nel mio collegio non è ammesso alcun tipo di violenza!" Urlò furiosa. Mi alzai da terra e mi sistemai la gonna.
"Ma-"
"Venite con me, subito!" Ordinò. Riccioli d'oro la seguì dopo avermi lanciato un'occhiata. Sbuffai e a braccia incrociate le andai dietro.
"Non ho alzato le mani per prima!" Mi difesi.
"Lei mi ha provocata!" Si giustificò.
"Crystal sono delusa da te, ci sei da più tempo qui e sai quali sono le regole. Ci sono mille modi per risolvere una situazione" le disse scuotendo la testa. Lei distolse lo sguardo.
"Ma ciò non significa che tu la passerai liscia" mi disse con tono severo. "Benny ti mostrerà quel che devi fare" aggiunse.
Mi voltai verso la sua assistente che mosse di poco il capo. Sembrava una statua, per lo meno avevo scoperto il suo nome.
"Okay" dissi, seguendola.
Ci dirigemmo di sopra, più o meno accanto alle stanze dei ragazzi. Ci fermammo davanti alla lavanderia.
"Oggi sarà compito tuo fare il bucato. Sta sera aiuterai la nostra cuoca a preparare la cena" mi disse. C'era una catasta di vestiti sporchi. Uscì lasciandomi sola, non sapevo neanche da dove si cominciasse.

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Rebel
RomanceLa vita di April, un adolescente dallo spirito libero, cambia imprevedibilmente quando il padre decide di portarla in un collegio per insegnarle le buone maniere che secondo lui non è riuscito a farle apprendere. Durante la sua permanenza nel colleg...