25.

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Le lezioni di educazione fisica erano in assoluto le più toste. Il professore che avevamo incuteva terrore. Aveva una voce malefica, come quella di chi bramava di vederci morenti sul prato, quando ci dettava gli esercizi da eseguire.

"April credo di star per svenire" mi avvisò Lis. Il suo viso era tutto sudato e aveva un'espressione sofferente in volto.

"Lis alzati, se ti vede ferma ti farà fare giri in più" le dissi. La afferrai per una mano e la tirai su.

"Ma non ce la faccio più!" Si lamentò prendendosi una mano contro il fianco.

"Invece ce la puoi fare, manca poco" la incoraggiai. Prese un grosso respiro e provò a seguirmi, correndo lentamente.

"Non è vero. Le gambe presto mi cederanno, cadrò a terra davanti a tutti, mi mancherà il respiro e morirò. Ho solo sedici anni, non voglio che la mia vita finisca così!" Fece, ma senza fermarsi.

"Non essere così tragica" risi. "Io credo in te" aggiunsi. Lei mi fece un lieve sorriso e si sforzò maggiormente. Poi mi venne in mente un'idea così mi avvicinai al suo orecchio.

"Pensa che alla fine del percorso c'è Logan." Lei sbatté le palpebre. "Che ti aspetta a braccia aperte" continuai. Lei finse di esser indifferente. "Nudo" conclusi. A quel punto spalancò gli occhi.

Risi sonoramente e corsi veloce con lei al mio seguito. Mentre mi feci spazio tra il resto degli studenti sfiniti mi beccai delle occhiatacce. Probabilmente si stavano chiedendo che problemi avessimo per essere ancora così attive.

"Qualunque cosa tu abbia detto per essere così divertite voglio saperla anche io, visto che il mio umore in questo momento è pari a zero" borbottò proprio Logan che correva al fianco di Wesley.

"Le ho solo detto di immaginarsi-" provai a dire, ma Lis mi tappò la bocca con una mano.

"Stavamo ridendo per una barzelletta stupida" esclamò Lis. Wesley e Logan si guardarono straniti.

Il professore ci interruppe con un fischio e ci gridò di continuare a correre. Mi staccai da Lis.

"Ci vediamo dopo, tartarughe" Gli dissi riprendendo a correre.

"Tartarughe a chi?" Mi domandò Wesley che in un batter d'occhio riuscì a raggiungermi e superarmi. Mi sforzai e ci misi tutto il mio il mio impegno per stare al suo passo.

"A te" Gli risposi. Ci alternavamo. A momenti era più avanti lui e a momenti io. Tutto d'un tratto fra noi si aggiunse una terza figura.

"Permesso" ci disse. La voce di Bryan l'avrei riconosciuta fra mille per il semplice fatto che non ce n'era più irritante della sua.

Si infilò fra noi due e senza che me lo aspettassi mi diede una spallata. Nonostante io fossi abbastanza agile lui mi batteva in forza ovviamente e il suo spintone mi fece barcollare. Presi l'equilibrio e cascai a terra.

"Ma che cavolo stai facendo?" gli gridò Wesley.

"Non l'ho fatto di proposito" si giustificò lui.

"E io mi chiamo Bartolomeo" borbottò. "Tutto okay?" Mi chiese poi apparendo nella mia visuale. Allungò una mano per aiutarmi ad alzarmi che io strinsi prontamente rimettendomi in piedi.

"Potevi trovarti anche un nome più carino" risi. Lui scosse la testa. Le sue labbra si aprirono in un sorriso, immediatamente apparvero le due fossette a lato. Le ciocche dei suoi capelli svolazzavano a causa del venticello leggero. La sua bellezza mi metteva in soggezione.

Preso dai suoi pensieri rimase lì in mezzo immobile mentre io ripresi la corsa.

"Pensi di rimanere li a contemplare il nulla ancora per molto?" Gli chiesi urlando per farmi sentire. Ritornò alla realtà e riportò l'attenzione su di me.

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