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Wesley's pov.

Quando riuscii ad uscire mi infilai velocemente la felpa e misi il cappuccio, coprendomi la testa e metà viso.

Improvvisai una corsa fino alla fermata dell'autobus che mi avrebbe portato nel paesino dove era residente la mamma di April. Quello sarebbe stato l'ultimo viaggio della giornata probabilmente.

Aspettai più di venti minuti buoni prima che passasse finalmente. Tirai fuori una banconota da dentro alla tasca dei pantaloni della divisa e gli porsi all'autista. Non sapevo bene come funzionasse, lui li prese e mi restituì alcune monete insieme ad un biglietto con la tariffa sopra di esso. La stazione era la prima destinazione a cui si sarebbe fermato fortunatamente. Dentro c'era solo una signora anziana, andai in fondo e mi sedetti appoggiando la testa alla finestra.

Solo quando l'autobus partì realizzai della pazzia che stavo facendo. La direttrice sarebbe andata su tutte le furie, per non pensare a come avrebbe reagito mia mamma ma non mi importava.  Desideravo solamente ritrovare April, sapere che stava bene e riportarla via con me.

Dopo mezz'ora di autobus scesi alla stazione e comprai un biglietto per Point Loma. Dovetti aspettare un'altra mezz'ora per il prossimo treno diretto in quella città. Durante quella pausa mi recai nel bagno della stazione e mi cambiai i vestiti. Indossai dei jeans neri, una maglia bianca e la stessa felpa con il cappuccio che già avevo. Quando arrivò mi misi comodo, ci avrebbe messo praticamente un'ora tra una cosa e l'altra. Tenni la mente concentrata leggendo i cartelli che incontravamo per strada. Tutti nomi che non avevo mai sentito facendo eccezione per qualcuno.

Mi chiesi che obiettivo avessero tutte quelle persone che come me erano in viaggio. Guardandomi da fuori nessuno potrebbe mai pensare che un ragazzo dall'età giovane come la mia sia scappato dalla propria 'casa' per cercare una ragazza in una città sconosciuta, senza neanche un cellulare. Ero curioso di sapere quali fossero le loro storie.

Quando finalmente giunsi a destinazione mi infilai le mani in tasca e mi guardai attorno. Era notte: non potevo certo mettermi a cercarla a quell'ora, sicuramente era anche già nel suo letto addormentata. La mattina, appena avrebbe fatto luce mi sarei messo in camino.

Mi guardai in giro e adocchiai il posto dove avrei passato la notte: una panchina. Mi feci spazio fra la gente, appoggiai il mio zaino che usai come cuscino e mi stesi supino.

Dormii pochissimo, si e no tre ore. Il movimento e l'abitazione avevano avuto la meglio sul sonno. All'alba mi svegliai e mi comprai la colazione per poi cominciare con le mie ricerche.

Vagai a vuoto per non so quanti minuti, in giro non c'erano molte persone ovviamente e le poche che incontravo non mi sembravano molto disponibili. Verso le dieci cominciai a sentire troppo caldo perciò mi tolsi la felpa.

"Hei!" Gridai, quando vidi un anziano camminare lentamente verso l'entrata di casa. "Signore! Aspetti!" Continuai a gridare, cercando di farmi sentire mentre gli correvo in contro.

"Figliolo, tutto bene?" Mi chiese. Aveva la voce roca ma il viso trasmetteva tanta serenità. Presi un respiro e dalla tasca del mio zaino tirai fuori la foto di April.

"Per caso ha visto questa ragazza da qualche parte? È davvero urgente" Gli dissi, mostrandogli la foto. Lui la osservò a lungo e attentamente.

"No, mi dispiace ragazzo" mi disse dispiaciuto.

"Non si preoccupi, la ringrazio lo stesso" gli sorrisi, procedendo. Proseguii con quel procedimento con ogni persona che incontrai, ma nessuno sembrava averla vista.

La città era grande e non avevo nemmeno idea da che parte fossi. Leggendo i cartelli arrivai fino al centro, sperando di aver più fortuna.

Entrai in un edicola, in un supermercato, in una profumeria per quanto potesse essere improbabile. Fermai persino un gruppo di donne che mi guardarono in modo ambiguo.

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