Un secondo prima stavo dormendo beatamente. Mi stringevo attorno a quello che credevo fosse il mio cuscino, nonostante al tatto non mi sembrava molto morbido e aveva un profumo insolito.
Un secondo dopo sentii qualcuno bussare insistentemente alla porta da svegliarmi. Scattai con la testa, il sole era già sorto.
Qualcosa mi strinse la vita e quando mi girai mi resi conto di esser ancora in grembo a Wesley e che stava ancora dormendo appoggiato sulla mia spalla.
Bussarono un'altra volta.
"Lascia perdere" mormorò lui.
"April, sei sveglia? Sono la direttrice!" Disse, dall'altra parte della porta.
"È la direttrice!" Sussurrai.
"Cazzo" imprecò. "Fa finta di dormire, la apro io e mi invento qualcosa!" Mi ordinò, alzandosi in fretta e furia. Si fiondò sul letto di Lis e lo disfò in modo da farle credere che avesse passato la notte li.
Andò alla porta e girò la chiave.
"Wesley? Che ci fai tu qui?" Gli domandò.
"April non stava bene ieri notte, ero rimasto qui con lei per farle compagnia finché non si addormentasse ma ero troppo stanco e sono crollato anche io" rispose.
"Direttrice, è intrattabile. Sta gridando come una pazza" Disse Benny. Mi domandai a chi fosse riferito.
"Le dica di attendere qualche minuto!" Esclamò esasperata, la direttrice.
"April, svegliati" mi richiamò, scuotendomi.
"Che succede?" Domandai, stropicciandomi gli occhi.
"Sai che era tuo padre a pagare la reta del collegio" cominciò. Sapevo che ciò che aveva da dirmi non mi sarebbe piaciuto. Annuii. "Abbiamo chiamato a tua mamma per avvertirla dell'accaduto, purtroppo non si può permettere di continuare a pagarla lei perciò tornerai a casa con lei" aggiunse.
"Cosa?" Mi agitai.
"Mi dispiace tesoro, ho fatto del mio meglio" mi disse dispiaciuta.
"La prego, non le permetta di portarmi via" la supplicai.
"Lei ha il potere su di te, ha preso questa decisione e non mi posso intromettere" mi spiegò.
Mi voltai per cercare conforto nello sguardo di Wesley ma di lui non c'era più alcuna traccia nella stanza.
"Devi fare i bagagli" mi ricordò la direttrice.
"A-Adesso?" Balbettai.
"Si, è già qui. Ti sta aspettando di sotto" rispose.
Proprio come era stato veloce piombare qui dentro, sarebbe stato veloce andarmene.
Ancora incredula che tutto quello stesse succedendo proprio a me, tirai fuori la mia valigia da sotto al letto e la aprì. Non mi presi neanche la briga di piegare i vestiti, li afferrai e li buttai dentro di essa.
Sperai che fosse tutto un incubo. Che qualcuno venisse a svegliarmi e dirmi che stavo sognando.
"Ti aiuto" mi disse, semplicemente, prendendo la mia valigia. Raccolsi il mio zaino e me lo misi in spalla.
Guardai un'ultima volta la mia stanza e sentii una parte del mio cuore andare in pezzi. Mi avvicinai al comodino e presi le fotografie che tenevo dentro al primo cassetto.
"Hai preso tutto?" Mi chiese. Il suo tono di voce era appena udibile. Nel suo viso non c'era serenità. Feci di sì con la testa, seguendola.
Ad ogni passo che compivo mi pareva di andare in contro all'inferno.
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Rebel
RomanceLa vita di April, un adolescente dallo spirito libero, cambia imprevedibilmente quando il padre decide di portarla in un collegio per insegnarle le buone maniere che secondo lui non è riuscito a farle apprendere. Durante la sua permanenza nel colleg...