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quel venerdì si svolse in modo diverso, la sera ci sarebbe stata la festa di compleanno di riccioli d'oro. La festeggiava qui con i suoi compagni di collegio e nel finesettimana con i famigliari. erano tutti particolarmente entusiasti per quella variazione di programma. Nell'atrio c'erano disposte due tavolate con delle lunghe tovaglie bianche e decorate con dei fiocchi rossi. Le ragazze erano sparse ovunque appendendo palloncini e festoni ovunque.

"Che stai facendo Lis?" le chiese Ellie rompendo il piacevole silenzio. Lis guardò confusa ciò che stava facendo e poi spostò lo sguardo sulla sua compagna.

"in che senso cosa sto facendo?" le domandò.

"con lei" disse facendo un cenno col capo nella mia direzione. Non solo pensava che io non potessi sentirla ma neanche vederla.

"Lei è mia amica" rispose tornando a ritagliare una lettera gigante che in precedenza aveva disegnato in un cartoncino e colorato.

"Dici sul serio? Non essere sciocca Lis, stai cascando nella sua trappola come è successo a Wesley. Perché dovrebbe risparmiarsi con te?" risse.

"Tu non sai neanche cosa è successo tra di loro! Non puoi giudicarla in base a due parole contate che hai sentito per sbaglio!"

"Veramente la stai difendendo? Noi eravamo tue amiche! E' con noi che sei stata in tutti questi anni altrimenti saresti rimasta sola. Non mi sembra che c'era lei quando avevi bisogno di aiuto!" la aggredì.

"Io lo so perché l'hai presa così tanto sul personale! Il fatto della stanza disordinata, dei vestiti, della chiave dimenticata e tutte quelle cose di cui l'hai accusata erano soltanto delle scuse! A te non sta simpatica perché sei invidiosa di lei" le disse. Non avevo mai visto Lis così sfacciata.

"Invidiosa di lei?" chiese prima di scoppiare in una grossa risata stridula.

"Si, invidiosa. Per lo stesso motivo per cui lo sei anche di Crystal. Perchè loro ricevono le attenzioni di Bryan senza neanche richiederle. Ci parlano, passano del tempo assieme... tutte cose che desideri tu" continuò.

Ellie aprì la bocca e si guardò attorno freneticamente. Quando si accorse che tutte l'avevano sentita diventò paonazza e strinse i pugni.

"come hai osato?" gridò furiosa avanzando. lasciai andare lo stupido libro che tenevo in mano e lo appoggiai su un gradino su cui ero seduta per prestare attenzione alla scena.

Lis indietreggiò ma Ellie, con un movimento rapido e perfido, le mise un piede fra le gambe e la fece inciampare. Lis cadde a terra davanti agli sguardi di tutti mentre Ellie si chinò su di lei con un'espressione furiosa.

"Ti pentirai amaramente di questo, lo sai Lis? E quando lei ti spezzerà il cuore e correrai da noi piangendo, ci pregherai in ginocchio per perdonarti. Ma sarà troppo tardi. Ti ricorderò di ciò che mi hai fatto e a quel punto nessuno reggerà più le tue lagne!" le disse con cattiveria. Si rimise dritta e la sorpassò pestandole la mano con una risatina.

Mi alzai e le andai in contro. Incrociai le braccia e sospirai quando la vidi piangere. Si stava stringendo la mano mentre il suo corpo veniva scosso da singhiozzi continui. Mi inginocchiai davanti a lei.

"Avresti dovuto lasciarla perdere Lis, non c'era bisogno." Le dissi scuotendo la testa.

"Ha sempre creduto di potermi trattare come le pare" disse con voce tremante.

"Com'è che dice quel detto? Ah si, ride bene chi ride ultimo. Giusto?" chiesi. Lei annuì ma non sembrare capire tanto.

"Bene. Ti prometto che ti farai una grandissima risata, nel momento migliore, quando nessuno se lo aspetterebbe. Tanto meno lei" le dissi. Le porsi una mano e l'aiutai ad alzarsi da terra. La accompagnai a fasciarsi la mano e poi andammo nella nostra stanza. La direttrice le aveva acconsentito di stare con me, anche se non subito. Era molto indecisa ma alla fine non era riuscita a resistere al faccino dolce di Lis.

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