13.
Altre due settimane passarono velocemente e arrivò il sabato.
Avevo visto Andreas molte volte a fine delle lezioni quando andava all'armadietto.
Ci era capitato moltissime volte di uscire insieme al mio solito gruppo.
Inoltre veniva molto spesso a casa mia perché dovevo aiutarlo con le ripetizioni.
Ma per fortuna o sfortuna non ci furono altri baci; e non avevamo più parlato dell'argomento "pestaggio", a parte le mie richieste di salute.
Arrivata a scuola trovai Elena che saltava di gioia.
"Perché tutta questa felicità stamattina?"
Chiesi io curiosa di sapere il motivo della sua euforia.
"Oddio Giulia eccoti! Non puoi capire! Stasera un amico di mio fratello darà una festa a casa sua! Ci sarà anche mio fratello! Devi assolutamente venire! Non accetterò un no come risposta. Ci sarà anche Alice e ci sarà anche Carola! Vero carola?" Mi urlò abbracciandomi. Dopo aver sorriso a carola che aveva annuito alla sua domanda.
"Parlavate di me?"
Chiese Occhi Verdi avvicinandosi tutto felice.
Lo guardai torva.
"No! Direi che non sei mica al centro del mondo!"
Dissi io alzando gli occhi al cielo.
"Questo lo dici tu..."
Mi sussurrò all'orecchio, circondandomi le spalle con il braccio.
"Stavamo parlando della festa di stasera! Ma Giulia non vuole venire! Tu ci sei Andreas?"
Chiese Elena speranzosa.
Effettivamente l'idea che ci sarebbe stato pure lui non mi dispiaceva.
"Mhhhh... dipende..."
Disse facendo il misterioso, cosa ormai solita.
"Dipende... se vieni tu..."
Continuò la frase a bassa voce nel mio orecchio.
"Io non vengo mi dispiace."
Dissi allora io a Elena, per provocarlo.
"Io non ci credo!"
Urlò Elena esasperata.
"Ne parliamo a pausa."
Continuò trucidandomi con lo sguardo.
Io mi sciolsi dalle braccio di Occhi Verdi e mi incamminai.
Lui mi prese per il polso.
Io mi girai divertita.
"Ne parliamo a pausa!"
Mi disse quasi nello stesso modo di Elena.
Scoppiai a ridere e corsi in classe."Alice... vengo... basta che la smetti di urlare così tanto..."
Dissi io con la testa che scoppiava.
Ma appena dissi quelle parole Elena mi stritolò.
Vidi con la coda dell'occhio Occhi Verdi sorridere.
Gli feci la lingua.
Alice e Elena avevano questo potere, ti asfissiavano fino al punto che dovevi cedere.
Dopo essere tornata da scuola mangiai e parlai della festa con mia mamma.
Inizialmente non era molto contenta che andassi ad una festa.
Ma poi la convinse il fatto che ci sarebbe stato pure Alice e che era sabato sera.
Detto questo chiamai Elena, Alice e Carola per venire da me a prepararsi.Andreas pov.
Non ci volevo andare a quella festa, ma appena vidi Pasticcino strozzata da Elena capii che sarebbe venuta.
Allora deciso di andarci pure io.
"Perché adesso vuoi venire?"
Mi chiese dubbioso Lucas.
Io non risposi.
"Forse per ....?!"
Disse lui sorridendo e indicandomi con un cenno Giulia, con una faccia da schiaffi.
"Non ridere cretino, non vengo mica per lei, devo solo distrarmi. Tu sai il perché!"
Dissi io incazzato, lanciandogli la bottiglia d'acqua in faccia.
"Si sì come no. Ci crediamo tutti!" Rispose lui sempre sorridendo.Dopo alcune ore eravamo a quella benedetta festa.
Alcuni erano già ubriachi e io ero già pentito della mia scelta di essere venuto.
Mi sedetti sul divano di quella casa a me sconosciuta, con una birra in mano.
Era una casa abbastanza grande con piscina e tutto il resto.
In cucina era stato allestito tutto il bar, mentre in soggiorno c'erano i divanetti, le cose da mangiare e la pista da ballo.
Dopo un po' di tempo dalla porta entrarono Pasticcino e le sue amiche, e in quel momento mi ricordai il motivo per cui avevo accettato.
Era a dir poco bellissima, quel vestito azzurro le stava di incanto.
Mi alteravano i ragazzi che la stavano guardando.
Mi alteravano molto.
Mi alzai dalla divano in cui ero seduto, con l'obbiettivo di raggiungerla. Ma non feci in tempo ad alzarmi che Federica mi si buttò addosso.
Era carina, ma aveva una voce troppo acuta e fastidiosa.
"Ehi Andreas! Come stai? Ti va di ballare?"
Mi chiese con voce seducente e toccandomi il muscolo del braccio.
Cercai di spostarmi con la testa per vedere cosa faceva Pasticcino.
"Ehi Federica come stai?"
Cercai di sviare la domanda.
Mentre mi rispondeva vidi quella testa di cazzo dell'amico di suo fratello.
Credo si chiamasse tipo Alan.
La abbracciò.
E partiamo già male.
Poi rimase con il braccio sulle sue spalle.
Sempre peggio.
Poi probabilmente le chiese di ballare e andarono appunto al centro della pista.
Eh no però!
Volevo farlo io!
Presi Federica e la portai in pista.

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VERT
RomanceAndreas è un ragazzo difficile, cupo e soprattutto pieno di preoccupazioni e di dolore. In questo momento ha un solo obbiettivo: vendetta. Non vuole avere distrazioni, non vuole altri problemi e soprattutto non vuole legarsi ad altre persone. Riusci...