21.
Andreas pov.Arrivò il giorno della vigilia di Natale.
Quella sera avremmo festeggiato tutti insieme a casa di Alice.
Avevamo deciso di fare una cosa tranquilla con pizza ordinata, alcune birre, alcuni giochi e lo scambio dei regali.
Il giorno dopo avremmo festeggiato in famiglia.
"Andreas ci sei? Siamo leggermente in ritardo."
Mi chiamò per la terza volta Lucas.
Poche volte ormai stava da noi a casa, la maggior parte delle sere stava da Carola.
Però quel giorno era rimasto con noi.
Che fortuna!
"Arrivo."
Urlai io scocciato da tutta quella fretta.
Uscimmo di casa ed entrati in macchina, andammo prima a prendere Carola e poi Elena.
Fui dispiaciuto di non andare a prendere anche Pasticcino.
Soprattutto mi irritava che probabilmente sarebbe arrivata a casa di Alice insieme a Matt.
"Hai intenzione di scendere?"
Mi stuzzicò Elena.
Io annuii risvegliandomi dai miei pensieri e scesi dalla macchina.
Arrivati a casa di Alice la salutammo e gli porsi il dolce che aveva preparato mia zia per quella sera.
Dopo pochi minuti arrivarono Thomas e Davide. Sia Elena che Alice gli corsero incontro.
Ero nervoso e infastidito.
Per fortuna, dopo secondo me troppo tempo, si sentì una macchina parcheggiare nel viale.
Feci una faccia confusa non sapendo che Matt avesse la macchina.
Guardando dalla finestra mi venne data una risposta: dal sedile del guidatore uscì un altro ragazzo.
Da quello del passeggero Matt, e dai sedili posteriori Pasticcino.
Non sapevo se essere sollevato dal fatto che non fossero loro due soli oppure essere ancora più incazzato, perché adesso dovevo tenere d'occhio non più uno ma ben due ragazzi.
Sbuffai e mi spostai dalla finestra.
Andai in bagno per sciacquarmi la faccia, dovevo stare calmo e godermi la serata.
Dopo essermi ripreso uscii.
Appena la vidi mi fermai alcuni secondi, pensando che quel vestito fosse troppo corto.
Troppo troppo corto.
Cercai di non dare troppo nell'occhio e dopo essermi presentato cortesemente con lo sconosciuto ci sedemmo tutti in soggiorno.
Si chiamava Jacop.
Jacop...
Già non mi piaceva.
"Quanto tempo fa le hai chiamate le pizze?"
Chiese affamata Elena.
"Elena me l'hai chiesto 5 minuti fa... comunque dovrebbero arrivare a minuti."
Rispose Alice sbuffando.
Infatti dopo pochi secondi suonarono alla porta e arrivarono le pizze fumanti.
"Allora Jacop raccontaci un po' di te. Quanti anni hai?"
Si interessò Thomas mentre addentava la sua pizza con il salame piccante.
"Allora sono al primo anno di giurisprudenza, starò per un mese qua. Non sono proprio in vacanza però... fra un mese devo dare già un altro esame.
Ho due sorelle e un fratello tutti più grandi e sono un ottimo cuoco!"
Tutti risero tranne me.
Non volevo essere cattivo ma vedevo come guardava la mia Giulia e mi dava molto fastidio.
Si ho detto la mia Giulia.
Finimmo così di mangiare anche il dolce di mia zia.
"È arrivato il momento dei regali!"
Urlarono felici Giulia e Carola.
"Allora secondo me dovremmo fare così..."
Pasticcino incominciò la sua spiegazione.
Comandava sempre lei, ma sempre in un modo meraviglioso.
Seguimmo le sue indicazioni e decidemmo di dare i regali nell'ordine stabilito da lei.
Partimmo da Alice la proprietaria di casa.
Io avevo fatto il regalo insieme a Davide e Lucas, le avevamo preso una felpa con disegni natalizi, consigliata da Elena.
Le piacque molto perché era in fissa con le renne.
Da quello che mi aveva raccontato Giulia, quando ancora ci parlavamo, Alice aveva spesso delle fisse.
Dopo Alice passammo ad Elena, poi Thomas, Davide, Carola e poi arrivò il mio turno.
Iniziarono Carola e Elena, che mi avevano regalato delle mutande con decorazioni natalizie.
Erano molto carine.
Dopo averle ringraziate passai al regalo di Alice e Thomas. Era una bella cover per il mio cellulare.
Lucas e Davide mi regalarono un bellissimo pallone da calcio.
Quando fu il turno di Pasticcino ci fu un po' di silenzio.
Lei si avvicinò e timidamente mi porse un pacchetto di medie dimensioni.
Ero molto agitato, non che potesse non piacermi, perché sapevo che non mi avrebbe deluso, ma ero agitato lo stesso.
Ma che problemi avevo?
Al suo interno trovai una bellissima cassa per ascoltare la musica.
Mi ricordai in quel momento che un pomeriggio mentre ero da lei a studiare, avevamo messo della musica con la cassa di suo fratello. In quel momento mi ero fatto scappare dei bellissimi commenti su quella cassa, perché era veramente stupenda.
E in quel momento era lì, la stessa di suo fratello solo in blu, il mio colore preferito.
Non sapevo cosa dire o fare.
Stavo lì a fissare Giulia sbalordito.
Era stupenda, e non me lo sarei mai aspettato.
"Beh insomma vuoi farcelo vedere pure a noi?"
Mi interruppe Alice.
Mi ripresi e la feci vedere a tutti.
Dopo un giro generale la cassa tornò a me.
Mi sentivo in colpa perché il mio regalo non era sicuramente bello come il suo.
Sentivo di non meritarmelo.
Soprattutto dopo tutto quello che le avevo fatto.
Dopo di me toccò a Matt, io naturalmente non gli avevo fatto nulla, avevo dato 10 € e mi ero aggiunto ad una regalo organizzato da Carola.
Quando Matt abbracciò Giulia dopo aver ricevuto la sua cintura, dovetti andare in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
"Ehi... anche tu sete..."
Disse Pasticcino mentre ero girato di spalle.
La solita sensazione di agitazione mi pervase.
Erano rare le volte che eravamo soli e dovevo godermele al cento per cento.
"Il tuo regalo è bellissimo... grazie davvero, il mio non è per niente all'altezza..."
Dissi io confuso e in imbarazzo.
Io in imbarazzo?
Si...
Pensai che fosse meglio darglielo in privato, così mi avvivai in corridoio e le lo presi.
Lei lo guardò confusa e dopo un attimo di esitazione lo aprì.
Come fanno di solito le ragazze lo aprì molto lentamente.
Fece una faccia strana.
Era positiva?
Era negativa?
Non lo sapevo.
Mi sorrise tristemente.
Era negativa...
Avevo fatto un regalo di merda.
"È bellissima grazie..."
Disse guardandomi negli occhi sincera.
Capii che non stava mentendo, ma era triste.
Ripiegò la maglietta e la rimise nel pacchetto.
Non era una semplice maglietta era una maglietta identica a quella che le avevo imprestato la prima sera che aveva dormito da me.
Un dolore fortissimo si impadronì del mio corpo.
Ci richiamarono in soggiorno e noi non replicammo.
Finimmo il giro e dopo aver giocato per altre due ore ritornammo alle rispettive macchine.
Salutai tutti e ci misi tutto l'impegno possibile per non scendere dalla macchina, quando vidi Jacob circondare con il braccio le spalle di Pasticcino e condurla alla macchina.
Per fortuna Lucas partì velocemente e non vidi più quello spettacolo disgustoso.

STAI LEGGENDO
VERT
Lãng mạnAndreas è un ragazzo difficile, cupo e soprattutto pieno di preoccupazioni e di dolore. In questo momento ha un solo obbiettivo: vendetta. Non vuole avere distrazioni, non vuole altri problemi e soprattutto non vuole legarsi ad altre persone. Riusci...