Capitolo 5

6.6K 242 3
                                    

5.

Mi sentivo come intrappolata, non riuscivo a muovere né le gambe né le braccia.
Percepivo un profumo diverso dal solito.
Queste strane sensazioni mi costrinsero ad aprire piano piano gli occhi.
Notai subito di non essere in camera mia e di non aver il mio pigiama addosso.
Ancora confusa e poco sveglia mi mossi e notai di essere totalmente avvinghiata da Andreas che stava dormendo beatamente.
Anche se non potevo negare che quella immagine fu una meraviglia, mi accigliai subito e andai nel panico.
"O mio Dio! Che ore sono? E che cavolo ci faccio qui?!" Urlai spintonandolo per svegliarlo.
Lui si svegliò abbastanza bruscamente perché avevo urlato moltissimo.
Mi fulminò con lo sguardo e dopo essersi stiracchiato gli occhi parlò.
"Calma, Giulia. Ti sei addormenta ieri sera qui. Sono le 9:30 di domenica mattina." Rispose sorridendo divertito.
"Ma per quale dannato motivo non mi hai svegliata?! No spiegamelo! Oddio ma mio fratello si sarà preoccupata moltissimo! Lo devo chiamare!" Urlai esasperata.
Mi avrebbe uccisa.
O peggio torturata, se avesse scoperto che ero nel letto di un ragazzo che oltre tutto non conoscevo.
Mi veniva da piangere dalla frustrazione.
Mi mossi bruscamente e caddi a terra come un pero.
"Allora Giulia adesso ti devi proprio calmare. Non ti ho svegliato perché mi sono addormentato pure io ieri! Mi sono risvegliato sta mattina alle 7, e ormai non aveva più senso svegliarti.
Ho mandato un messaggio a Elena dicendole di scrivere lei a tuo fratello. Quindi adesso vai in bagno e poi andiamo giù a fare colazione."
Mi fece tutto questo discorso e io assimilai tutte queste informazioni leggermente confusa ma anche sollevata dal fatto che avesse avvisato mio fratello.
"Ehm. Okay."
Risposi piano.
Non sapevo cosa dire... Come avevo fatto ad addormentarmi?... Ma lui obiettivamente non aveva colpe.
Mi rassegnai all'idea della cavolata che avevo appena fatto.
"Posso farmi una doccia veloce?"
Chiesi timidamente.
"Certo, vengo anche io con te."
Rispose facendomi l'occhiolino.
Scoppiai a ridere e risi ancora di più dopo aver visto il suo sguardo deluso.
Senza aspettare risposta andai in bagno e mi feci una doccia veloce.
Dovevo ammettere che era stato molto carino nei miei confronti.
Cercai di non pensare al fatto di aver dormito per la prima volta con un ragazzo, oltretutto uno figo, ma mi concentrai sull'acqua calda in contatto con la mia pelle.
Dopo essere uscita dalla doccia presi un asciugamano dal cassetto e mi asciugai.
Poi rimisi l'intimo e mi avvolsi l'asciugamano intorno al corpo, cercando di coprirmi il più possibile.
Uscì dal bagno e andai in camera di Occhi Verdi.
"Scusa potrei avere adesso i miei vestiti?"
Chiesi in imbarazzo sul ciglio della porta cercando di non farmi vedere troppo.
Non rispose ma rimase a fissarmi.
Io diventai più rossa di un pomodoro.
Lui si avvicinò piano piano.
Molto pericolosamente.
Troppo lentamente.
Ormai ad un passo da me si avvicinò al mio orecchio.
"Vado a prenderti i vestiti."
Mi disse a bassa voce indugiando un po' troppo.
Perché ero piena di brividi in tutto il corpo?
Perché non muovevo un muscolo?
Rimasi lì come mi aveva lasciata, immobile.
Dopo poco tempo ritornò con quei maledetti vestiti e io lo buttai fuori dalla sua camera e la chiusi a chiave.
Mi cambiai velocemente, guardai i messaggi della sera prima, cercando di calmare Elena che mi aveva riempita di messaggi.
Riaprii la porta, ma fuori non c'era più nessuno.
Sentendo un buon profumo venire dal piano di sotto, scesi le scale ed entrai in cucina.
Lì, trovai Occhi Verdi intento nel girare una crêpes.
"Non immaginavo sapessi cucinare."
Affermai guardandolo.
Lui mi guardò sorridendo non avendomi probabilmente sentito arrivare.
"Sono un ragazzo pieno di risorse. Dovresti conoscermi del tutto prima di giudicare."
Rispose sempre sorridendo.
"Hai ragione, sono stata superficiale. Ma prima voglio assaggiarli poi ti dico."
Affermai sedendomi sullo sgabello vicino al bancone sorridendo.
Appena ebbe finito l'ultima crepes mi raggiunse e si sedette vicino a me.
Iniziammo a mangiare e dovevo ammettere con non erano per niente male.
Fui anche costretta ad ammettere che mi trovavo bene con lui.
Mi faceva ridere tantissimo e mi sembrava di conoscerlo da più tempo.
Ormai si erano fatte le 12, quando entrò sua zia con tre sacchetti della spesa.
"Ehi Giulia! Che piacere vederti! Hai dormito qui?"
Mi chiese dolcemente.
Mi stava guardando con un sorriso.
Oddio chi sa cosa stava pensando!
Diventai subito viola dall'imbarazzo.
Non sapevo cosa rispondere. Non era forse ovvio?
"Vuoi rimanere a pranzo?"
Chiese dopo poco accorgendosi del mio imbarazzo.
"Grazie mille, ma devo proprio andare ora, mio fratello mi aspetta a casa. Grazie comunque."
Risposi ancora imbarazzata.
Mi alzai seguita da Occhi Verdi ed entrai nella sua stanza, presi la borsa e i vestiti che mi aveva prestato lui così da poterli lavare.
"Ti accompagno."
Disse lui.
"No! No... Veramente non serve grazie tante, ma è mattina presto.
Poi adesso passo anche a salutare Elena."
Dissi frettolosamente.
Lui parve deluso ma annuì.
Mi accompagnò fino alla porta di casa e mi diede un bacio sulla guancia.
"Ciao. Grazie mille di tutto! Ci vediamo domani a scuola."
Dissi al colmo del mio imbarazzo.
"Di nulla."
Rispose lui semplicemente.
Era di nuovo spento, cupo. Era cambiato, non sorrideva più. Sembrava un'altra persona.
Da quel poco che avevo notato in quei giorni, succedeva spesso.
Bastava nulla che cambiava subito atteggiamento.
Questo lato così oscuro paradossalmente mi incuriosiva molto.

VERTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora