37.
Andreas pov.
Mi ero svegliato da circa 20 minuti, e non potevo ancora credere ai miei occhi.
Vicino a me giaceva la mia meravigliosa ragazza, tra l'altro nuda.
Stava ancora dormendo beatamente e non volevo svegliarla.
Ma non volevo nemmeno passare tutta la mattinata senza di lei.
Quindi decisi che forse era meglio incominciare a chiamarla.
Iniziai a darle baci in tutto il corpo.
Partii dal piede per arrivare al ventre.
Per poi passare al seno...
Lei a quel contatto scattò e mi fece capovolgere mettendosi a cavalcioni su di me.
Okay non mi aspettavo una reazione del genere.
Lei ridacchiò.
"Occhi Verdi io sono qua..."
Disse con la voce roca e assonnata alludendo al fatto che la stessi guardando dappertutto tranne che in faccia.
Avrei potuto mettermi la sua voce in quel momento come sveglia, così da svegliarmi sempre bene.
"Scusa..."
Dissi dispiaciuto ma era difficile.
"Mi ci potrei abituare a questi risvegli..."
Disse poi lei alludendo ai baci che le avevo dato prima.
"Non dirlo a me."
Dissi io mettendole le mani sui fianchi e iniziando a baciarla.
La feci ribaltare nuovamente e iniziai a venerarla come avevo fatto la sera precedente.Dopo aver guardato l'ora e aver visto che erano le 10:30, decidemmo di alzarci e rivestirci.
"Ragazzi svegliaaaaa voglio fare un giro non voglio mica rimanere in casa fino a stasera! Forza, in piedi!"
Iniziò a sbraitare Pasticcino non appena uscì dalla camera, pensando che Travis e Isabel fossero ancora a dormire.
Appena arrivammo in cucina però, vedemmo che sia mio fratello che Isabel erano già pronti, e soprattutto stavano preparando la tavola per la colazione.
Giulia parve inizialmente un po' spiazzata.
Poi si mise a ridere vedendo le fecce di tutti noi.
"Okay, okay. Scusate..."
Disse alzando le mani in segno di resa e ridendo.
Ridacchiammo tutti e ci sedemmo per mangiare quello che avevano preparato.
"Quindi cosa volete fare?"
Prese parola Isabel.
"Guarda fai decidere lei che non vuole rimanere a casa fino a stasera!"
Dissi l'ultima parte imitando la sua voce e il suo tono elevato.
Isabel scoppiò a ridere e Travis ridacchiò.
Mentre Pasticcino rimase impassibile e fece la finta offesa.
"Andate tutti e tre a farvi friggere..."
Disse lei alzandosi e andando a mettere il suo piatto vuoto nel lavandino.
Al suo ritorno la presi velocemente e la feci mettere sulle mie gambe.
"Dai Pasticcino, ma come siamo permalose... lo sai che ti amo tanto..."
Iniziai a darle dei baci sulla fronte e su tutta la faccia.
Sembravo più un bambino, ma mi stavo divertendo.
"Sei solo un ruffiano..."
Esclamò lei dimenandosi.
"Mi ami lo stesso."
Le dissi io nell'orecchio.
Lei rabbrividì.
"Cosa vuoi fare?"
Le chiesi di nuovo.
"Allora Travis e Isabel andranno a fare quello che volevano fare. Direi di lasciarli in pace. Basta che ci incontriamo qui a casa per le 15. Mi raccomando puntuali."
La interruppi ridacchiando perché dette da lei quelle parole facevano ridere.
Mi lanciò un'occhiata assassina per averla interrotta.
"Io credo che me ne andrò negli unici due negozi che ho visto nella cittadina a fare un po' di shopping. Tu invece potresti sistemare un po' le cose qua. Poi potresti preparare le valigie e poi prepararmi il pranzo. Va bene a tutti questo programma?"
Continuò lei convinta e con un bel sorriso.
Isabel e Travis annuirono.
"Io in realtà...."
Iniziai.
"Perfetto!"
Esclamò lei alzandosi di scatto.
Prese un biscotto e uscì dalla cucina.
Travis ridacchiò e mi diede una pacca sulla spalla.
"Noi pensavamo di andare a pattinare e mangiare qualcosa fuori. Alle 15 siamo qui. Per te va bene?"
Mi chiese Travis preoccupato.
La pista da pattinaggio non era troppo lontana da casa. Era raggiungibile a piedi.
Annuii e gli sorrisi, prima di uscire dalla cucina per andare a recuperare la mia permalosa preferita.Giulia pov.
"Occhi Verdi io questo non lo metto, ma hai visto quanto è corto e attillato?"
Sbottai arrabbiata.
Eravamo appena entrati in uno dei due negozi che erano tra l'altro molto eleganti.
Lui rise.
"Pasticcino io metto questa specie di completo e tu provi questo vestito meraviglioso. Sono queste le mie condizioni."
Disse lui con tono di sfida.
Avevo deciso io di fare quel gioco perché volevo vederlo con la camicia e la cravatta.
Mi erano sempre piaciuti gli uomini in smoking, e non vedevo l'ora di vedere Andreas con uno di quelli addosso.
Il problema era che il vestito che lui aveva scelto per me lasciava veramente troppo poco all'immaginazione.
"Allora prima tu ti provi lo smoking così ti posso vedere per bene. Poi quando te lo sei tolto proverò io questa sottospecie di abito."
Sbuffai io ormai arresa.
Lui sorrise tutto contento.
Roteai gli occhi al cielo e lo spinsi dentro al camerino.
Dopo circa due minuti finalmente sentii la sua voce.
"Giulia sembro... meglio se non lo dico..."
Esclamò lui da dentro il camerino.
Scoppiai a ridere.
"Puoi uscire per favore?"
Lo supplicai io.
Lui sbuffò e spostò la tendina.
A quella vista spalancai gli occhi.
Probabilmente a momenti dalla mia bocca aperta sarebbe uscita la bava.
Dovetti aggrapparmi al muro.
Non ci credevo.
Sapevo che ormai tutto a quel ragazzo stava bene, ma non pensavo così.
Era bello, ma bello davvero, quasi da far paura.
I pantaloni gli fasciavano perfettamente le sue gambe lunghe.
La camicia era leggermente aderente, il che mise molto in risalto il fisico.
La cravatta gli dava quel tocco particolare, mentre la giacca dello stesso colore dei pantaloni gli stava di incanto.
Era meraviglioso.
"Andreas per favore cambiati prima che incominci a farti i complimenti. Non voglio che poi te la tiri ancora di più."
Dissi io girandomi e smettendo di guardare quello splendido ragazzo.
Lui ridacchiò e fece come gli avevo detto.
Uscì dal camerino e mi venne incontro.
"Ora tocca a te."
Disse facendomi l'occhiolino.
Sbuffai e presi quel dannato vestito entrando in camerino.
Feci un respiro profondo e mi spogliai.
Dopo averlo indossato mi guardai allo specchio.
"Occhi Verdi io non esco neanche se mi pagano, quindi se proprio vuoi, vieni dentro, ma devi giurare di non ridere..."
Urlai io per farmi sentire.
Lui non se lo fece ripetere due volte ed entrò.Andreas pov.
Quanto cavolo ci metteva a mettere un vestito?
"Occhi Verdi io non esco neanche se mi pagano, quindi se proprio vuoi, vieni dentro, ma devi giurare di non ridere..."
Urlò lei finalmente.
Sospirai contento perché non avrei comunque voluto farla uscire e farla vedere dal commesso.
Anche se in realtà mi sembrava dell'altra sponda.
Però non si sapeva mai.
"Te lo prometto."
Spostai la tendina che mi separava dalla mia ragazza e la chiusi immediatamente.
Appena misi a fuoco l'immagine che avevo davanti, mi caddero le braccia.
Okay se prima ero indeciso se farla uscire, in quel momento ero nettamente convinto che si sarebbe dovuta cambiare immediatamente.
Il vestito le arrivava a mala pena sotto il sedere, le metteva troppo in risalto il seno ed era troppo luccicoso.
Decisi che fare shopping era il mio nuovo sport preferito se ogni volta potevo ammirare quello spettacolo.
Sembrava una sirena super sexy.
Era uno spettacolo che avrei voluto guardare tutti i giorni.
"Va bene siccome non mi rispondi provo a chiedere fuori."
Disse lei aprendo la tendina e tentando di uscire.
Il mio cervello assunse le informazione necessarie a capire che stava uscendo e fece reagire immediatamente il corpo.
"Non ti azzardare a uscire..."
La presi velocemente e la feci rientrare, forse troppo bruscamente.
Lei mi guardò non capendo.
"Ma scusa che problemi hai?"
Chiese lei ridendo.
"Cosa mi hai chiesto scusa?"
Chiesi io ignorando l'insulto.
"Quale delle 5 domande devo ripetere?"
Cercai di focalizzare la mia attenzione sui suoi occhi.
"Dimmi le più importanti..."
Sussurrai io mentre piano piano la facevo avvicinare al muro.
Lei parve un po' a disagio ma parlò.
"Uno volevo sapere come stavo, l'altra domanda era se mi potevi aiutare con la cerniera..."
Disse lei agitandosi.
Ormai la sua schiena era totalmente contro il muro.
"Allora per quanto riguarda la prima domanda, non comprerei mai questo vestito e non voglio che tu lo copri, perché non ho mai visto qualcosa di più bello addosso a qualcosa di ancora più bello. Avevi ragione è troppo esagerato, e impazzirei vedendo altre persone che ti possono guardare.
Per quanto riguarda la seconda domanda, non aspettavo altro."
Lei parve scossa dalle mie parole.
Non riuscivo a capire perché quando ero con lei dicevo quelle cose così sdolcinate.
Io non ero una persona romantica.
Per niente.
Eppure con lei avevo quella necessità.
Continuai ad avvicinarmi e la feci voltare verso il muro.
Cominciai a baciarla sul collo.
Piano piano iniziai ad abbassare la cerniera soffermandomi con la bocca sul lobo del suo orecchio.
Per un attimo mi chiesi come aveva fatto a chiudere il vestito.
Poi però vidi il cordoncino che pensai potesse servire proprio a quello.
Arrivato in fondo al vestito risalii con la mano per tutta la sua schiena.
Questo le fece venire tanti piccoli brividi su tutta la superficie della schiena.
La girai verso di me e mi sciolsi nel vedere il suo viso meraviglioso.
"Grazie..."
Sussurrò fissandomi le labbra.
Non sapevo se si riferisse ai complimenti che le avevo fatto oppure al fatto di averla aiutata con la cerniera.
Forse entrambe le cose.
Mi abbassai e la presi per il mento.
Mi avvicinai alle sue labbra e le assaporai cercando di dimostrare tutto il mio amore.
Mi veniva da urlare perché non mi meritavo che quella meraviglia di ragazza mi amasse.
Invece era così.
Lei mi amava.
E avrei fatto di tutto per non rovinare le cose e non farle cambiare idea.

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VERT
RomanceAndreas è un ragazzo difficile, cupo e soprattutto pieno di preoccupazioni e di dolore. In questo momento ha un solo obbiettivo: vendetta. Non vuole avere distrazioni, non vuole altri problemi e soprattutto non vuole legarsi ad altre persone. Riusci...