Capitolo 27

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27.

Dopo avermi fatto il solletico per troppo tempo, finalmente mi lasciò andare per salutare Travis.
"Stai tranquillo andrà tutto bene!"
Cercai di tranquillizzarlo vedendolo agitato.
Lui mi sorrise in risposta.
Lo accompagnammo alla porta dove trovammo lo zio che lo aspettava.
Travis adesso stava meglio, però bisognava comunque tenerlo d'occhio e Andreas mi aveva detto che i suoi zii non erano stati molto contenti all'inizio di questa uscita.
Lo salutammo e io ritornai su in camera per prendere le mie cose.
"Te ne vai di già..."
Sospirò Occhi Verdi.
"Adesso ci sono le vacanze, poi dovrai studiare e non potremmo stare più tanto tempo insieme..."
Si lamentò lui.
"No tu non hai capito tu viene con me adesso..."
Affermai io convinta.
Mia mamma era uscita con una sua amica e mi aveva detto che non ci sarebbe stata a pranzo.
Mio papà invece sarebbe arrivato un'ora dopo.
"Aspetta con i tuoi?"
Chiese lui allarmato.
"No saremo solo io e te..."
Risposi io raccogliendo la giacca da terra.
"Ma scusa allora perché non possiamo rimanere qua?"
Chiese lui giustamente non capendo.
"Perché mio papà arriva fra 1 ora e mezza e tornerà sicuramente stanco e affamato. Così posso cucinare qualcosa anche per lui..."
Mi spiegai io.
Lui ci pensò su per un po' e poi annuì.
"Ma che brava la mia ragazza!"
Urlò lui felice prendendomi in braccio.
"Mettimi giù!"
Ordinai colpendolo.
Lui obbedì e mi baciò la testa.
"Piccola ma aggressiva."
Mi prese in giro.
Feci finta di nulla e gli presi la mano.
Scendemmo le scale e uscimmo per dirigerci a casa mia.
"Di cosa avresti voglia?"
Chiesi io appena entrammo in cucina.
"Ho molta fame, quindi qualcosa di veloce..."
Disse lui pensandoci su.
Pensai anche io alle eventualità e guardai nel frigo.
"Facciamo gli gnocchi che ho tutte queste patate. Aspetta ti piacciono gli gnocchi vero?"
Lo guardai male.
"Si sì certo che mi piacciono."
Io sospirai di sollievo.
"Bene perché se no dovevamo finire qui la nostra relazione..."
Scherzai io.
Lui rise.
Presi le patate, la farina e un uovo.
Inizia ad impastare.
Ci volle di più del previsto per preparare quegli gnocchi, perché ci furono delle interruzioni dovute a delle battaglie con la farina.
Preparai un sugo veloce e apparecchiammo la tavola.
Iniziammo a mangiare.
"Sono proprio contenta per tuo fratello..."
Esclamai io sincera.
"Pure io molto. Spero solo non lo faccia soffrire. Ha già sofferto abbastanza..."
Disse preoccupato.
"Lo sai che sei molto bello quando ti preoccupi per gli altri?"
Dissi io non rendendomi conto di quello che stavo dicendo.
Lui inclinò la testa di lato e mi scrutò.
Dannazione perché aprivo sempre la bocca?
"Pasticcino mi hai appena fatto un complimento o sbaglio?"
Sogghignò lui.
Io feci finta di niente e scossi la testa.
"Non so di cosa tu stia parlando..."
Scoppiai a ridere quando vidi che era tutto sporco di sugo.
"Perché ridi?"
Chiese seguendomi nella risata.
Ben presto capi il motivo.
Ma al posto di pulirsi si avvicinò a me e mi baciò con moltissima foga.
Paradiso.
Quelle labbra erano il paradiso.
Non mi aspettavo che un bacio al sugo potesse essere così bello.
Soprattutto non mi aspettavo che potessi trovarmi così a mio agio a baciare in quel modo una persona.
Per mia fortuna il bacio non durò, altrimenti gli avrei strappato la sua maglietta.
Eravamo a metà del piatto quando sentimmo la porta aprirsi.
Era mia madre.
"Ehi Giulia! Sono tornata prima! Oh! Ciao Andreas..."
Ci salutò lei curiosa.
Ma che cavolo. E adesso?
Mi sembrava troppo presto non stavamo insieme neanche da un giorno.
Proprio oggi doveva tornare in anticipo.
"Ciao mamma dai muoviti che ci sono un po' di gnocchi anche per te..."
Le dissi io non sapendo cosa altro dire.
Tutt'altro Andreas non sembrava per nulla a disagio.
Ci risedemmo poi di nuovo tutti insieme.
Mia mamma fece alcune domande ad Andreas ma niente di invadente per fortuna.
Finimmo di pranzare e mia mamma si alzò per lavare i piatti.
In quel momento entrò mio padre.
Tutti in anticipo oggi!
Che cavolo!
"Ciao papà."
Lo salutai io pentendomi della mia scelta di invitare Andreas.
"Ciao!"
Disse lui guardando il ragazzo dietro di me.
"Ehm... ecco papà... lui è Andreas..."
Incominciai io imbarazzata.
Che dovevo dire?
Che dovevo fare?
Ero nel panico.
"Il suo ragazzo."
Intervenne Occhi Verdi deciso porgendoli la mano.
Sospirai.
Mio papà era sempre stato molto geloso nei miei confronti.
Quest'ultimo scrutò Andreas.
Effettivamente forse non era il suo prototipo di ragazzo per me.
Perché aveva dei tatuaggi sparsi per le braccia.
Dei meravigliosi tatuaggi.
"Amore vuoi degli gnocchi?"
Intervenne mia mamma intuendo l'imbarazzo.
Mio padre iniziò a fargli molte domande, e Andreas sembrò sempre molto sicuro nel rispondere.
"Va bene hai chiesto abbastanza per adesso... noi andiamo di sopra..."
Dissi io dando un bacio sulla guancia a mio papà.
Mio papà guardò malissimo Andreas e io lo trascinai su per le scale.
"Beh almeno non mi ha picchiato..."
Cercò di sdrammatizzare.
Io sorrisi e lo abbracciai.
"Tranquillo, fra un po' si abituerà ad averti attorno."
Lo buttai sul letto e di seguito mi buttai sopra di lui.
"Perché ridi?"
Chiesi io vedendolo sorridere da un po'.
Lui mi guardò e ci pensò su.
"Sono felice. Sono veramente felice, di averti finalmente tutta per me. Forse lo sono anche troppo..."
Affermò lui sempre tenendo fissi gli occhi su di me.
Ogni volta che guardavo quei suoi meravigliosi occhi era come la prima volta.
Sembravano cambiare sempre ed ogni volta sembrava di vedere un quadro.

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