Andreas pov.Pochi giorni dopo quella festa eravamo a pranzo io, Pasticcino, Lucas, Carola, Elena, Davide, Alice e Matt e ci stavamo godendo le vacanze di Natale.
Purtroppo non avevamo più riparlato io e Giulia dopo il bacio che le avevo rubato alla festa. Non c'era stata l'occasione ma mi rendevo conto che avevo nuovamente rovinato tutto. Pensai che non riuscivo più a mantenere quella situazione.
Quel giorno ero particolarmente nervoso.Giulia pov.
Finimmo di mangiare.
Avevo la pancia pienissima.
Ritornò il cameriere per prenderci i piatti sporchi.
"Bene grazie adesso te ne puoi anche andare."
Disse Occhi Verdi al cameriere che mi aveva appena messo la mano sulla spalla.
Questo sorrise imbarazzato ad Andreas e se ne andò.
Dopo un momento di imbarazzo dove nessuno del tavolo parlò, il silenzio lo ruppe Davide.
"Ehm...cosa avete intenzione di fare poi voi due? Nel senso finite l'anno oppure andate via prima?"
Chiese Davide riferendosi a Lucas e ad Andreas.
Occhi Verdi abbassò lo sguardo.
"Allora io sicuro rimango fino alla fine dell'anno. E poi forse vedrò di rimanere anche dopo."
Rispose Lucas dicendo l'ultima frase guardando Carola e sorridendole.
"Andreas invece, va via fra due settimane..."
Continuò non curandosi del dolore che mi provocò quella frase.
Andreas alzò lo sguardo e lo guardò malissimo.
Probabilmente non voleva farlo sapere.
Si girò subito a guardarmi.
Io lo guardai come per chiederli se fosse vero.
Avevo ancora una piccola speranza.
Era vero?
Forse avevo capito male, forse Lucas scherzava...
Sapeva fin dall'inizio che se ne sarebbe andato via così presto?
Non ci potevo credere.
Avevo un dolore fortissimo allo stomaco.
Lui abbassò lo sguardo.
Si, era vero... me lo aveva appena confermato.
Io se possibile, ero ancora più triste di quando mi aveva detto che le cose tra noi non sarebbero potute funzionare.
Forse prima avevo comunque un po' di speranza.
Ma adesso?
Guardavo il mio piatto, ma non potendo sostenere ancora per molto quel silenzio imbarazzante, mi alzai.
Andai in bagno e mi appoggiai al lavandino.
Dopo un po' di tempo arrivarono Alice e Elena.
"Sto bene non lasciate gli altri. Adesso arrivo."
Dissi io cercando di tranquillizzarle.
"Tranquilla. Davide e Matt sono andati via e anche Lucas e Carola."
Rispose Alice.
La guardai per capire un dettaglio che non aveva ancora specificato.
"Siamo venute subito dopo aver pagato, lui doveva ancora farlo. Non abbiamo visto dove fosse. Giulia mi dispiace veramente un sacco..."
Disse intuendo la mia domanda indiretta e toccandomi il braccio per consolarmi.
Sbuffai, ma non volendo piangere davanti alle mie amiche, entrai nel bagno e mi ci chiusi dentro.
"Ehm non credo tu possa entrare nel bagno delle ragazze..."
Disse Elena con un tono un po' arrabbiato.
Con chi stava parlando?
"Non me ne frega un cazzo del bagno delle ragazze. Lei è qui dentro?..."
Urlò Andreas ad Alice.
Non sentii nessuna risposta da parte delle mie amiche. Ma pensai che fosse abbastanza ovvio.
Infatti dopo poco sentii dei colpi verso la porta.
"Giulia ti scongiuro apri che ne parliamo!"
Disse Andreas supplicandomi e tirando altri colpi sulla porta del bagno.
Non risposi avevo paura che la mia voce uscisse fuori strozzata dai singhiozzi.
"Giulia aprimi ti prego!"
Mi chiese ancora.
Non sapevo cosa rispondere, mi sentivo arrabbiata, triste, delusa e stupida.
"Non so come spiegarmi. Diavolo Giulia voglio solo parlare con te... io ... io non so...Prima di venire qui sapevo tutto. Sapevo quello che volevo fare, sapevo di voler tornare in Germania appena avrei potuto e sapevo di non volere avere relazioni serie con nessuno. Non volevo neanche un amico... niente...
Ora invece non so più nulla.
Non so se finirò l'anno qui. Non so se voglio veramente tornare in Germania. Non so se voglio perdere le persone a cui tengo così tanto.
Queste cose non le so più perché ho conosciuto tutti voi... Ma soprattutto ho incontrato te...
Da quanto ti ho vista la prima volta a casa di Elena, qualcosa è cambiato.
Ho cercato, ho provato ad allontanarmi da te, perché non mi volevo affezionare.
Peccato che sia successo il contrario. Più ti stavo lontano più tu mi mancavi.
Poi sono arrivato ad un punto in cui avevo bisogno di starti almeno accanto. Non importava in che modo. Mi bastava vederti e passare del tempo con te.
Io... Non sono bravo a fare nulla. Tu ti meriteresti molto di più di me. Ti ho fatta soffrire, ti ho trattata male e tu sei sempre stata meravigliosa con me.
Si, è vero che la mia idea era sempre stata quella di ripartire dopo pochi mesi. Questo non vuol dire che io ti abbia usato.
Però... non so quando l'ho capito, ma io sono disposto a rimanere ancora qua... solo per te... perché credo di essermi innamorato di te.
Ti prego adesso esci da quel bagno..."Non stavo più respirando.
Stavo piangendo silenziosamente.
Un vortice di emozioni mi stava attraversando.
Non sapevo cosa dire, cosa fare o cosa pensare.
Ero sotto shock.
Lui mi amava?
Avevo sentito male?
Dovevo uscire dal bagno?
Mi sentivo la testa scoppiare.
Non avevo mai provato una cosa del genere.
Cercai di assimilare le informazioni che mi aveva dato e mi sentivo ancora più confusa.
Non ci potevo credere.
Sentii dopo un po' la porta del bagno di entrata chiudersi.
La porta.
Il rumore.
Significava una cosa sola: era uscito dal bagno.
Aprii la porta del gabinetto velocemente e incontrai subito lo sguardo stupefatto delle mie amiche e di una signora che si stava lavando le mani.
"Giulia è stata la cosa più romantica e meravigliosa che io abbia mai sentito. Non dovresti lasciarlo andare...."
Mi disse Alice con occhi lucidi.
Io la guardai e pensai che avesse ragione.
Non potevo lasciarlo scappare proprio adesso. Proprio adesso che mi aveva detto quelle cose.
Mi guardai allo specchio, mi sistemai un po' il trucco colato e corsi fuori dal ristorante.
"Andreas..."
Chiamai guardandomi attorno.
Non c'era.
Continuai a cercare.
Non lo vedevo.
Ero frustrata.
Lo avevo perso.
Riprovai una terza volta, ed eccolo lì, a pochi metri più avanti che mi guardava tristemente.
Era meraviglioso.
Non avevo mai visto un ragazzo più bello.
Un'altra lacrima mi scese.
Ci guardammo per una decina di secondi.
Non riuscivo a vedere i suoi bellissimi occhi.
Mi avvicinai e mi beai ancora per un po di minuti della sua bellezza e dei suoi occhi che finalmente vedevo.
Poi lo baciai.
Lo baciai come non avevo mai baciato nessuno.
Con un trasporto indescrivibile.
Lui all'inizio fu molto stupito, infatti strabuzzò gli occhi, successivamente ricambiò alzandomi leggermente da terra per la mia piccola statura.
Rimanemmo così per un tempo indecifrabile.
Continuavo a baciarlo con foga.
Non mi era mai capitato, ma non mi bastava mai.
Non avevo mai preso l'iniziativa e sicuramente non avevo mai baciato così nessuno.
Lui si fermò di colpo.
"Ehi Pasticcino calmati oppure ti dovrò incominciare a chiamare Leone."
Disse ridendo sulle mie labbra.
Io sorrisi.
"Va bene okay allora basta..."
Lo provocai allontanandomi di poco dalla sua bocca.
Lui rise e si buttò di nuovo sulle mie labbra per lasciarmi un ultimo meraviglioso bacio.
Scoppiai a ridere e mi scostai.
Non sapevo cosa pensare.
Non sapevo se dirgli di ricambiare i sentimenti.
Non sapevo se chiederli adesso cosa saremmo stati.
Preferii prendergli la mano e trascinarlo su una panchina lì vicino.
Eravamo negli ultimi di dicembre quindi faceva molto freddo.
Lo feci sdraiare e mi misi in modo tale da farmi abbracciare e potermi rilassare.
Lui mi circondò e mi riscaldò.
In quel momento pensai che non c'era sensazione più bella.
Non ero stata mai cosi in pace in vita mia.
Tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, in un altro mondo.
"Occhi Verdi...."
Lo chiamai girandomi per guardarlo in faccia.
"Mhhhh...."
Rispose lui con gli occhi chiusi.
"Se mi stai prendendo in giro, tutti i bei capelli che ti ritrovi non li rivedrai per molto tempo."
Lo minacciai abbastanza seria.
Lui aprì gli occhi e li incatenò nei miei.
"Pensi che io abbia dei bei capelli?"
Mi chiese ridendo.
"Dai non sto scherzando..."
Risposi abbassando lo sguardo.
Lui capì che non era momento di scherzare e mi alzò la testa per poterlo guardare negli occhi.
"Non ti sto prendendo in giro..."
Mi disse seriamente.
Sperai fosse sincero.
Mi misi così più comoda su di lui e ricominciai a baciarlo.
Ci stavo prendendo gusto.

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VERT
RomanceAndreas è un ragazzo difficile, cupo e soprattutto pieno di preoccupazioni e di dolore. In questo momento ha un solo obbiettivo: vendetta. Non vuole avere distrazioni, non vuole altri problemi e soprattutto non vuole legarsi ad altre persone. Riusci...