Capitolo 30

3.7K 154 1
                                    

30.

Andreas pov.

Guardai male Pasticcino.
Lei scrollò le spalle e poi sgattaiolò nella macchina di Jacop.
Perché cavolo aveva messo tutte le coppie unite nelle macchine e noi invece no.
Ero arrabbiato.
Non voleva stare con me?
La mia idea venne subito smentita da un suo messaggio.
~Non ci pensare neanche, lo sai che l'ho fatto perché non volevo creare polemiche. Non vedo l'ora di scendere dalla macchina<3~
Il suo messaggio mi tranquillizzò.
Mi preoccupava il fatto che mi conoscesse già così bene.
Era possibile che mi mancava già?
Non risposi al messaggio perché volevo farla sentire un po' in colpa.
Appena scendemmo dalla macchina mi venne incontro.
"Dai Andreas che palle! Lo sai che..."
La interruppi subito con un bacio.
Rimase molto stupita dalla mia reazione.
Amavo stupirla.
Lei ricambiò abbastanza velocemente.
Cavolo non vedevo l'ora di dormire con lei quella sera.
Quando quella sera mi aveva detto di amarmi il mio cuore si era riempito.
In quel momento mi sentivo proprio come tutte quelle persone sdolcinate che odiavo tanto.
Ma me ne fregai, volevo solo starle vicino.
Però avrei rispettato le raccomandazioni di suo fratello.
Forse...
Con tutte le forze possibili mi staccai dal meraviglioso bacio con la mia meravigliosa ragazza.
La portai all'interno di casa di Davide e ci sedemmo in soggiorno.
"Ragazzi finalmente si beve!"
Gridò Thomas tutto contento.
Lui e Jacob si diedero un'occhiata di intesa e si lanciarono subito in cucina.
"Giochiamo a obbligo o verità?"
Disse Thomas sbucando dalla cucina con una bottiglia di vodka.
Oddio no, quel gioco non prometteva nulla di buono.
Tutti urlarono approvandolo.
A quel punto non avevo più voce in capitolo quindi dovetti accettare pure io.
Eravamo in cerchio e ognuno aveva un bicchiere davanti.
Giulia ne bevette alcuni ma per fortuna era solo contenta.
Io leggermente di più ma poi mi fermai.
Lucas invece era letteralmente andato, insieme anche ad Elena e Carola.
I primi tre turni furono abbastanza semplici con domande non troppo scomode.
Poi però arrivò di nuovo il mio turno.
La domanda me la doveva fare Davide.
Diciamo che poteva risparmiarsela.
"Con quante ragazze sei andato a letto?"
Chiese anche lui leggermente brillo.
Vidi Pasticcino vicino a me irrigidirsi.
Non volevo rispondere, mi pentivo di molte scelte che avevo fatto in passato.
Vidi tutti zitti che mi guardavano poi il silenzio venne interrotto da Lucas.
"Credo una cinquantina se non sbaglio..."
Disse lui scoppiando a ridere veramente divertito.
Pasticcino ormai era diventata una statua.
Non si muoveva era immobile.
Non sapevo se picchiare Lucas o scappare via da quella stanza.
Alice e Thomas abbassarono lo sguardo.
Anche Davide pur essendo brillo capì di aver fatto una domanda del cavolo.
Pasticcino si alzò di scatto e sgattaiolò in bagno.
Io la seguii prontamente, peccato che si era chiusa dentro.
"Pasticcino per favore apri. Parliamone..."
Continuavo a urlare.
Capivo che fosse arrabbiata ma non sapevo proprio cosa fare.
Stavo pensando di andare a prendere i cuscini e le coperte e di dormire lì per terra.
"Non puoi stare lì tutto il tempo lo sai che non me ne vado da qui..."
Provai un'ultima volta affranto.
Fortunatamente sentii la chiave girarsi ma non la maniglia scendere.
Così con cautela entrai anche io nel bagno.
La trovai seduta sul bordo della vasca.
Per fortuna non stava piangendo, non avrei sopportato di vederla soffrire per colpa mia.
Però aveva una faccia schifata e triste.
Mi avvicinai ulteriormente e mi misi seduto sulla tazza del water.
La guardai e aspettai che fosse lei a parlare.
"Non so cosa pensare Andreas... forse abbiamo sbagliato tutto..."
Quelle parole mi accoltellarono il cuore.
L'ansia iniziò a salirmi.
No aspetta che cosa?
"Sbagliato tutto..." risi amaramente, "Sbagliato che cosa?"
Sbottai io arrabbiato.
Stava scherzando?
Lei si girò e mi guardò negli occhi, era furiosa.
"Sentì Andreas io non voglio essere una delle tue stupide ragazze che frequentavi prima, una da aggiungere alla tua collezione, non voglio sentire le stesse parole che hai detto a loro, non voglio andare negli stessi posti... io..."
Si girò per non farmi vedere una lacrima che le scendeva dalla guancia sinistra.
Peccato che io la vidi.
Mi avvicinai e mi inginocchiai, le presi il viso e feci in modo che mi guardasse.
"Giulia. È questo il punto. L'hai detto anche tu. Le ragazze con cui uscivo prima.
Prima di conoscere te.
Sì è vero, lo ammetto, sono stato con molte ragazze, soprattutto quando ho saputo di mio fratello.
Due anni fa uscivo con una ragazza, pensavo veramente di poter costruire qualcosa con lei, ma poi, alla prima difficoltà se ne è andata con un altro.
Ma se pensavo che con lei fosse amore con te è tutto diverso. Io frequentavo loro prima di conoscerti, devi credermi, questo cambia le cose. Le frequentavo prima di innamorarmi di te..."
Dissi tutte queste parole che mi venivano dal cuore, nel modo più sincero possibile.
Lei cercò di trovare una minima incertezza nei miei occhi, che per fortuna non trovò.
Era confusa, ma sapevo che aveva capito che non stavo mentendo.
Si mosse un attimo e con la sua solita delicatezza cadde dentro la vasca.
Io scoppiai a ridere.
"Si sì ridi pure..."
Disse sorridendo pure lei.
"Abbiamo finito. Mi hai perdonato? Puoi uscire da quella vasca?"
Chiesi io guardandola.
"Sto comoda qui."
Era testarda come un mulo.
Ma l'amavo anche per questo.
Io entrai con lei all'interno.
"Che fai?"
Chiese lei dubbiosa.
Io non risposi la alzai leggermente e mi misi sotto di lei, poi la appoggiai a me e mi rilassai.
Poco dopo si rilassò pure lei.
"Mi dispiace..."
Sussurrò lei dopo un bel po' di tempo.
"Di cosa?"
Chiedi io confuso mentre le accarezzavo il braccio.
"Non dovevo dubitare di te, sono stata una stupida...."
Disse veramente dispiaciuta.
"Piccola non ti devi scusare di niente..."
Dissi io baciandole i capelli.
Lei scosse la testa contrariata.
"Giulia ti amo tanto, non devi scusarti, non hai fatto nulla..."
Continuai in questa volta riuscendo nel mio intento di tranquillizzarla.
Rimanemmo così per un'altro po' di tempo.
Purtroppo però, anche se con lei sopra di me stavo benissimo, quella vasca non era la cosa più comoda del mondo.
"Pasticcino..."
La chiamai.
"Mhhhh...."
Mugolò lei probabilmente comoda.
"Non mi sento più la schiena..."
Mi lamentai io.
Lei si alzò abbastanza velocemente.
"Come rovinare i momenti romantici..."
Borbottò lei uscendo dalla vasca.
Io risi ma non risposi.
Rimasi ancora un po' nella vasca a stiracchiarmi.
Intanto lei uscì e poco dopo rientrò con in mano un beauty case e il suo pigiama.
"Occhi Verdi adesso esci che devo farmi una doccia. Intanto vai a scegliere la nostra stanza e preparala. Ci vediamo fra 30 minuti."
Mi diede un bacio a stampo e mi spinse fuori dalla porta prima di chiudersi dentro.
Almeno non era più arrabbiata.
"Ma dai non posso venire con te?"
Le chiesi speranzoso.
Sentii un no categorico come risposta.
Feci come mi aveva detto e ritornai in soggiorno dagli altri.
Trovai Lucas e Carola stravaccati sul divano a dormire.
Davide che cercava di svegliare Elena, e Thomas e Alice che mettevano a posto il soggiorno.
Mi avvicinai a quest'ultimi e gli aiutai a pulire.
"Mi dispiace per quello che è successo prima. Se lo avessi saputo non avrei proposto il gioco."
Disse sinceramente dispiaciuto Thomas.
"Tranquillo, forse è stato meglio affrontare questo argomento adesso. Mi pento di molte scelte che ho fatto, però non voglio tenergliele nascoste."
Risposi io convinto.
Lui mi diede una pacca sulla spalla.
"Come ci organizziamo le stanze Alice?"
Chiesi io mentre buttavo l'ultimo pezzo di vetro che era caduto prima a Lucas.
"Allora pensavamo di lasciare Lucas e Carola sul divano, perché se no la vedo dura a spostarli. Vado solo a prendere loro una coperta. Matt e Jacop sono andati perché tanto Jacop abita qui vicino, vengono domani qui a pranzare. Poi io e Thomas ci mettiamo in camera mia, tanto abbiamo già tutto lì, Davide e Elena nella stanza dei miei, la voleva tanto Elena. E quindi a voi rimane la stanza degli ospiti. Se vi va bene."
Spiegò lei mentre Thomas le circondava la vita.
"È perfetto. Posso farmi una doccia anche io?"
Chiesi io.
"Sì certo, c'è un altro bagno in fondo al corridoio a sinistra. La vostra stanza è proprio quella difronte. Thomas presta una maglietta e dei pantaloni ad Andreas così si può cambiare."
Alice era sempre molto gentile e disponibile.
Tra le amiche di Pasticcino era quella con cui avevo legato di più, forse perché avevo fatto molta amicizia anche con Thomas, pur non vedendolo così spesso per colpa dell'università.
Raggiunsi come spiegato da Alice la stanza degli ospiti.
Era una camera non troppo grande, con un letto alla francese.
A noi sarebbe andata alla grande.
Poco dopo arrivò Thomas con un paio di pantaloncini da basket è una maglietta sempre del basket.
Infatti Thomas prima di andare all'università ci giocava agonisticamente.
Lo ringraziai e entrai in bagno.
Feci una doccia veloce e sperai che Pasticcino avesse già finito.
Il mio desiderio si avverrò quando, entrato in camera, la vidi con un pigiama, probabilmente di Alice, distesa sul letto che guardava il cellulare.
Appena mi vide diventò rossa in viso.
"Andreas dai cambiati per favore... c'è Alice..."
Si lamentò andando a chiudere la porta.
Avevo solo un asciugano intorno alla vita.
Io feci come mi aveva detto.
Mi misi le mutande e le cose che mi aveva dato Thomas.
Appena ebbi finito mi avvicinai a Giulia, che si era rimessa a letto.
"Il mio Pasticcino geloso..."
Le sussurrai sorridendo.
Mi piaceva l'idea che non voleva che altre ragazze mi vedessero.
Lei corrugò la fronte.
"Io non sono gelosa. Lo facevo per te così non litigavi con Thomas."
Si giustificò lei orgogliosa.
Non persi tempo e la baciai.
Eravamo stanchissimi, quindi dopo una serie di baci ci addormentammo avvinghiati.
Quella sarebbe stata la dormita più bella della mia vita.

VERTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora