54.
Andreas pov.
Avevo immaginato moltissime volte il giorno in cui l'avrei rivista.
Avrei immaginato di incontrarla per strada, in un bar, al parco, oppure ad una festa.
Avevo anche sognato di incontrarla dopo moltissimi anni in compagnia di Alan e i loro due figli.
Inutile dire che era stato una dei miei incubi peggiori.
Ma mai, mai, avrei immaginato di incontrarla la prima volta che avrei rimesso piedi in casa di mia zia e che oltretutto avrei mangiato assieme a lei.
Non era cambiata per niente.
Era sempre lei.
La mia Giulia.
Bella come sempre, solo con i capelli più corti.
Non riuscivo a decidere se mi piaceva più la Giulia che conoscevo o la Giulia che vedevo in quel momento.
Dopo che se ne era andata dalla cucina non l'avevo trattenuta.
Non la biasimavo.
Aveva ragione, doveva essere arrabbiata con me.
Ero già stato colpito dal fatto che mi avesse rivolto la parola.
Ma quando, dopo aver salutato mia zia, la vidi entrare in cucina e sedersi sulla sedia, dovetti prendermi un momento prima di rispondere alla domanda di mia zia, che non avevo neanche sentito.
L'idea di poter passare del tempo con lei mi terrorizzava ma allo stesso tempo mi rendeva felice in una maniera dannatamente sbagliata.
"Scusa zia?"
Chiesi io non distogliendo neanche per un secondo lo sguardo da Giulia.
Non ci riuscivo soprattutto perché mi stava guardando anche lei.
"Dovresti andare a farti una doccia, così Travis e Giulia finiscono di studiare e dopo che ti sei sistemato possiamo cenare."
Affermò mia zia toccandomi la spalla.
Ma qualcuno mi spiega perché nessuno mi aveva mai detto nulla di queste cavolo di ripetizioni?
Feci uno sforzo sovrumano e distolsi lo sguardo da Pasticcino.
Okay volevo dire Giulia.
Guardai mio fratello che si era seduto non so quando vicino a lei.
Provai una gelosia gigantesca nei suoi confronti, sia perché in quel momento poteva starle vicino, e sia perché le era stato vicino per molto tempo, mentre io non potevo neanche vederla. Soprattutto mentre io passavo ogni dannato giorno a pensarla e pentirmi di ciò che avevo fatto.
"Va bene. Lo zio?"
Chiesi brusco girandomi del tutto e raggiungendo la porta della cucina.
"Lavora fino a tardi, non arriverà prima delle 23."
Mi rispose mia zia.
Non vidi la sua faccia ma me la immaginai un po' tesa dato che non le piaceva mai quando mio zio tornava tardi.
Annuii e senza dire nulla raggiunsi la mia camera.Giulia pov.
Mentre mettevo apposto il libro in borsa e Travis faceva lo stesso, mi tremavano le mani.
Da lì a poco avrei mangiato insieme ad Andreas.
O mio dio, neanche nei miei pensieri più assurdi avrei creduto che sarebbe successo.
Non dovevo essere né felice né triste.
Indifferente, la parola giusta era quella.
Non dovevo sentire nulla.
Come se stessi mangiando con un semplice conoscente.
Il problema è che non era così.
Lui non era soltanto un conoscente.
Per me lui era stato molto di più e forse lo era ancora in quel momento.
Questa consapevolezza mi fece venire la pelle d'oca.
Presi un respiro profondo e decisi di andare in bagno.
Andai rigorosamente nel bagno del piano di sotto così da non avere sorprese.
Oddio l'immagine di lui che si faceva la doccia si impadronì della mia mente.
Mi sciacquai la faccia per togliere quei pensieri e dopo essermi data una sistemata al trucco uscii nuovamente dal bagno.
Travis mi venne incontro.
"Come stai?"
Mi chiese lui sorridendomi.
"Bene grazie."
Mentii ricambiando il sorriso.
"Devo farti una domanda..."
Mi disse.
Io annuii avendo già paura di quale potesse essere la sua richiesta.
"Tu non sei fidanzata giusto?"
Chiese lui.
Lo guardai un attimo scossa da quella improvvisa domanda.
"No, no."
Risposi poi, ancora un più confusa.
"Okay... lo so che ti sembrerà strano. Ma mi devo assolutamente vendicare con Andreas, perché ha fatto credere ad Isabel che uscissi con altre ragazze mentre ero da lui in Germania. Non sai quanto ci ho messo a farle capire che erano solo balle. Quindi adesso volevo solo un attimo approfittarne e vendicarmi con lui. Ti crea qualche problema?"
Spiegò lui con un ghigno malefico sul viso.
Non riuscii a trattenermi e sorrisi.
Poi però il sorriso mi morì sulle labbra.
Non mi tornava una cosa.
"E io cosa c'entro?"
Chiesi io molto preoccupata.
"Lo scoprirai... solo stai al gioco per favore..."
Disse sorridendomi e facendomi l'occhiolino.
Io annuii non curante volendo far capire che ormai Andreas per me era acqua passata.

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VERT
RomanceAndreas è un ragazzo difficile, cupo e soprattutto pieno di preoccupazioni e di dolore. In questo momento ha un solo obbiettivo: vendetta. Non vuole avere distrazioni, non vuole altri problemi e soprattutto non vuole legarsi ad altre persone. Riusci...