Capitolo 28

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28.

Giulia pov.

Passarono ancora un paio di giorni e non avevo ancora del tutto realizzato.
Avevo paura che fosse un sogno e che mi sarei svegliata da un momento all'altro.
Mi sentivo come nei film, avevo le farfalle nello stomaco ogni volta che lo vedevo ed ero felicissima.
Arrivò capodanno, ed ero molto agitata, perché non avevo ancora detto nulla alle mie amiche della mia relazione con Andreas.
Carola stava sempre con Lucas quindi c'eravamo sentite poche volte, Elena l'avevo vista solo una volta, ma non me l'ero sentita ancora di dire nulla.
Alice invece era andata a trovare Thomas per un paio di giorni all'università.
Sapevo che sarebbero state contente per me, ma forse si sarebbero arrabbiate per il fatto che non le avessi avvisate subito, come invece avevano fatto loro.
Quella sera saremmo stati tutti insieme ad una festa di un amico di Thomas.
Le miei amiche si sarebbero arrabbiate me lo sentivo.
Okay mi stavo agitando ulteriormente.
Cercai di pensare positivo.
Contavo sul fatto che erano sempre le mie amiche quindi mi avrebbero perdonata.
Da quello che mi aveva detto Andreas anche Lucas non sapeva nulla.
Quella consapevolezza mi fece venire nuovamente l'agitazione.
"Pasticcino stai tranquilla ci sarò io a proteggerti dalle grinfie di Alice."
Cercò di consolarmi Occhi Verdi, sorridendo.
Effettivamente quella che mi preoccupava di più era proprio Alice.
Io e lei avevamo un carattere abbastanza simile e anche io odiavo quando non mi venivano dette certe cose.
Ma soprattutto sapevo che si sarebbe preoccupata e non sarebbe stata subito così contenta.
Dopo il periodo nel quale ero stata con Matteo e soprattutto quello successivo, si era sempre preoccupata molto per me; come anche Elena e Carola.
Sospirai e cercai di distrarmi pensando a come potevo vestirmi quella sera.
Quella sera Andreas cenò da me, insieme a mio fratello, che era tornato il giorno prima, e la sua ragazza.
Mio fratello non fu affatto sorpreso nel vedermi insieme ad Andreas, perché tanto per lui stavamo insieme anche prima di metterci effettivamente insieme.
Laura fu molto contenta di conoscerlo e la cena fu molto tranquilla.
Era la terza volta che mio papà ci vedeva insieme e piano piano lo guardava sempre un po' meglio.
Almeno quella era la mia sensazione.
"Stasera ci sarà anche Alan?"
Chiese mia mamma a mio fratello mentre sparecchiava i piatti.
Occhi Verdi si irrigidì e gli andò quasi di traverso l'acqua.
"Sì! Passa lui a prenderci alle 21."
Io misi una mano sulla gamba di Andreas cercando di tranquillizzarlo.
Sembrò funzionare.
Avevo notato che non gli stava particolarmente simpatico, il che mi fece sorridere.
Dopo esserci alzate da tavola io e Laura decidemmo cosa metterci e come acconciarci.
Mi feci una doccia veloce e successivamente mi asciugai i capelli. Li lasciai al naturale e mi feci truccare lievemente da Laura.
Misi un vestito che avevo comprato due mesi prima, lo avevo messo solo una volta, durante una cena con alcuni amici di mio padre; quindi pensai potesse andare bene.
Era abbastanza corto ma per niente scollato.
Era color porpora con il pizzo sulle spalle e sulle maniche.
Quando anche Laura fu pronta scendemmo le scale e trovammo Occhi Verdi e mio fratello ad aspettarci.
Speravo gli piacesse il mio vestito se no ci sarei rimasta molto male.
Pensai che fosse molto bello prepararsi per una persona in particolare, anche se sospettavo di averlo fatto ormai tutti i giorni da quando lo avevo visto.
Guardai Andreas che mi stava guardando, o meglio fissando e poi vidi mio fratello alzare gli occhi al cielo.
Io mi avvicinai timidamente.
"Pasticcino è troppo corto... per favore cambiati..."
Si lamentò nel mio orecchio Andreas.
Io sorrisi.
"Starò tutto il tempo con te. Tranquillo. Adesso andiamo che siamo in ritardo."
Risposi io allontanandomi.
Lui mi riprese il braccio e mi avvicinò nuovamente al lui.
"Sei bellissima comunque."
Mi disse.
Io sorrisi e lo baciai.
Non riuscivo ancora a capire come un Dio come lui potesse anche solo rivolgermi la parola, figuriamoci dirmi che ero bella.
"Per favore non davanti a me! Mio dio che schifo! Andiamo adesso! Alan è appena arrivato."
Si lamentò mio fratello scocciato.
Io scoppiai a ridere insieme a Laura e trascinai Occhi Verdi fuori.
Mio fratello era l'altro super protettivo nei miei confronti.
Mi sembrava molto strano che non avesse praticamente battuto ciglio per la relazione tra me ed Andreas.
Ma lo apprezzavo davvero.
Alan scese dalla macchina e ci venne incontro.
Abbracciò Laura e salutò mio fratello con le solite strette di mano maschili.
Poi appena si avvicinò a me io mi staccai da Andreas e lo abbracciai.
"Come sta la mia pecorella preferita? Ti sta d'incanto questo vestito!"
Chiese lui scherzando.
"Sta bene possiamo andare adesso che siamo in ritardo?"
Rispose Andreas per me e con un tono un po' troppo brusco.
Io lo guardai malissimo.
Come risposta al mio sguardo assassino alzò semplicemente le spalle.
Io alzai gli occhi al cielo.
Per fortuna Alan non rispose e si diresse al volante.
Mio fratello si mise affianco a lui e io Laura e Andreas dietro.
Sentii Andreas borbottare qualcosa a bassa voce.
Stava esagerando era solo un mio carissimo amico.
Lo ignorai.
Appena arrivammo alla festa scesi dalla macchina senza aspettarlo.
Ero già agitata per fatti miei, se in più ci si metteva pure lui e la sua gelosia, allora eravamo apposto.
Lui mi raggiunse e mi tirò indietro.
"Che hai?"
Mi chiese confuso.
Io lo guardai male.
Mi guardò ancora più confuso di prima.
Siccome ancora non aveva capito parlai.
"Hai esagerato prima. Lui è un mio carissimo amico e non è che adesso non posso più avere amici maschi..."
Mi spiegai io frustrata.
Apprezzavo che ci tenesse a me e che mi volesse proteggere da tutti, ma non avrei cambiato le mie amicizie per lui.
Non ero un oggetto e non appartenevo a nessuno.
Era quello il nostro primo litigio?
Speravo di no.
Lui ci pensò su per attimo combattuto.
"Hai ragione... solo che odio le persone che ti guardano..."
Confessò lui frustrato.
Vedevo che era davvero dispiaciuto.
Come potevo essere arrabbiata con tanta dolcezza?
Mi avvicinai.
"Devi capire però che io guardo te, quindi non ha senso farsi tutte queste paranoie..."
Gli dissi io prima di baciarlo.
Lui sembrò essersi convinto e calmato.
Anche io ero più felice su quell'aspetto.
Purtroppo il magone non mi andò via.
Volevo tornare a casa e mettermi sotto le calde coperte.
Tuttavia lo presi per mano e lo portai all'interno della casa, dove mi aspettavano le mie amiche...

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