Capitolo 22

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22.

Giulia pov.

"Credo di essere ingrassata!"
Urlò Alice preoccupata.
Io e Carola la fulminammo con lo sguardo, perché era sempre magra eppure mangiava come una forsennata.
"Alice ti sta benissimo questo vestito! Poi scusa dobbiamo andare in piscina mica a teatro!"
Urlò Carola esasperata dal divano.
"Questi o questi?"
Chiese Elena entrando in stanza con in mano due paia di scarpe praticamente identiche.
Okay mi stava scoppiando la testa.
Questa storia stava andando avanti da un'ora e io non ne potevo più.
"Allora ascoltatemi bene ora fate come vi dico perché mi avete rotto. Elena tu mettiti quelle con il fiocco, Alice te se non stai zitta ti giuro che ti lancio lo specchio in faccia e Carola ti vuoi sbrigare o voi aspettare che venga il prossimo Natale?"
Urlai io esasperata.
Mi guardarono stupefatte.
Mi pentii un po' di quella scoppio di stress che mi era venuto.
Ero sempre nervosa ultimamente, ma sicuramente non era colpa loro.
Contrariamente a quello che avevo pensato dopo un po' di confusione iniziale fecero come avevo detto loro.
In circa 20 minuti eravamo tutte pronte per la festa in piscina.
Era di pomeriggio ed era una festa di compleanno di una ragazza della nostra scuola, Giada.
Non la conoscevo benissimo, ma avevo fatto le elementari insieme a lei.
La festa consisteva in musica in piscina e una grigliata la sera.
Entrammo in questa casa che da quello che avevo capito non era sua, ma l'aveva presa in prestito da un'amica di famiglia per una sera.
Pensai che avrei voluto avere anche io amici del genere.
Era una villa meravigliosa con la piscina molto grande all'interno della casa.
Inevitabilmente vedendo la piscina pensai a quella volta in piscina dagli zii di Andreas.
"Eccoci!"
Urlò Lucas accompagnato da Andreas e Davide.
Thomas non era stato invitato non conoscendo Giada, ma probabilmente non sarebbe potuto venire comunque.
Matt arrivò poco dopo.
"Ehi ragazzi che bello vedervi entrambi qui! Domani ci sarete agli allenamenti vero? Perché oggi il coach vi annuncerà le prossime date delle partite!"
Disse Max prendendo a braccetto sia Matt che Occhi Verdi.
Il secondo sembrava un po' più scocciato del primo.
Erano entrambi attaccanti e dalle partite che avevo potuto vedere erano molto bravi entrambi.
Quindi immagino fossero un po' in competizione tra di loro.
"Si ci saremo!"
Confermò Matt per entrambi.
Max sorrise e raggiunse il suo gruppo di amici.
"Fai ancora in tempo ad andartene..."
Sussurrai io con voce preoccupata a Matt.
"Da dove?"
Chiese lui confuso.
"Beh, dalla squadra intendo."
Risposi io continuando con voce spaventata.
"Non ti seguo..."
Mi guardava come se avessi detto che le formiche sapevano cucinare.
"Dicevo che fai sempre in tempo ad andartene dalla squadra così da non far scoprire alle persone che in realtà non sai neanche cos'è una palla."
Dissi io sorridendo falsamente.
Lui mi guardò per un attimo non capendo, poi sorrise.
"Forse hai ragione..."
Detto questo mi prese e mi buttò in acqua con ancora il copricostume addosso.
Appena riemersi se gli sguardi avessero potuto fare del male lui sarebbe stato già ucciso.
Non ci potevo credere.
Ero tutta bagnata e non era nemmeno iniziata la festa!
In più sebbene la piscina fosse all'interno della casa eravamo comunque in inverno.
Alice venne ad aiutarmi ma si vedeva che rideva sotto i baffi.
"Sei uno stronzo..."
Dissi io a denti stretti mentre ritornavo da loro.
Presi l'asciugamano che mi porse Elena e mi asciugai.
Matt si avvicinò per chiedermi scusa, ma io non potevo lasciargliela vinta, assolutamente no.
"Ti conviene lasciarmi in pace per il resto della giornata, se non vuoi un bel calcetto sui tuoi gioiellini."
Lui mi guardò come se glielo avessi già tirato e mi diede un veloce bacio sulla guancia.
"Okay, okay me ne vado..."
Disse facendomi l'occhiolino e andandosene.
La festa continuò piacevolmente anche se avrei preferito passare più tempo con Andreas, invece riuscimmo giusto a scambiarci qualche parola.

Arrivò l'ora di cena e ci accomodammo al tavolo.
E la mia solita sfortuna mi colpì di nuovo: difronte a me c'era quello stronzo di Matteo.
Elena si voltò verso di me e alzò gli occhi al cielo.

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