49.
"Ehm Andreas possiamo cambiare film? Per favore... non sono più molto convinta."
Disse lei tutta impaurita dopo i primi 10 minuti di film.
Avevamo deciso di vederci un film; e dopo svariate discussioni avevamo optato per un horror.
"Dai tranquilla ci sarò io qui...."
Ridacchiai.
Continuammo a guardare il film, ma ogni scena paurosa lei si copriva la faccia sul mio petto.
Finito il film lei non si mosse.
"Giulia è finito... andiamo a letto?"
Le chiesi dolcemente alzandole la testa.
"Ti odio..."
Disse con gli occhi chiusi.
Io risi.
"Non è vero tu mi ami..."
Dissi ancora ridacchiando.
Lei mi guardò male mentre si alzò e andò di corsa verso la porta di casa.
Chiuse a chiave per bene e poi mise le tende.
Infine tornò da me e prendendomi per mano mi portò in camera.
"Occhi Verdi? Mi puoi dare qualcosa da mettermi sta notte?"
Chiese lei guardandosi intorno come alla ricerca di fantasmi.
Io annuii e le presi una maglia che andava larga pure a me.
Lei la prese e mi portò in bagno.
"Tu aspetti qui..."
Mi ordinò lasciandomi la mano.
"Non vado da nessuna parte."
Le dissi sincero.
Se la rendeva più sicura lo avrei fatto.
Dopo non troppo tempo uscì dal bagno con addosso i miei vestiti.
Stava benissimo e non potei fare altro che fissarla.
Lei lo notò e arrossì.
"Ehmmm.... la smetti di fissarmi e mi dai un bacio...?"
Mi chiese guardandomi.
Io la accontentai e unì le nostre bocche.
Approfondii il bacio e feci scontrare con il muro.
Alla fine mi diedi un controllo e la portai in camera.
Mi cambiai davanti a lei e notai che mi stava guardando.
"Lo so che sono bello però Pasticcino datti un contegno...."
Le sussurrai dopo essermi messo i pantaloni del pigiama.
Lei arrossì e cambiò discorso.
"Sta zitto e controlla sotto il letto!"
Mi urlò.
Io la guardai stranito.
"Cosa devo fare?"
Lei alzò gli occhi al cielo.
"Guarda se c'è qualche mostro o entità sotto il letto.... o peggio un assassino..."
Disse le con la faccia seria e preoccupata.
Io sorrisi e mi chinai a guardare per terra, dove ovviamente non c'era né un mostro né qualcuno.
"Siamo al sicuro..."
Lei sospirò di sollievo.
"Tu mi ami giusto? Puoi guardare anche nell'armadio e chiudere la porta a chiave?"
Affermò tendendosi stretta ad un cuscino.
Io acconsentii e le mostrai l'armadio vuoto. Infine chiusi la porta della stanza a chiave.
"Altri ordini signorina?"
Chiesi io incrociando le braccia al petto.
"Guarda che non è colpa mia se mi hai fatto vedere l'horror... comunque ho un'ultima richiesta..."
La ascoltai.
"Vieni qui e stai con me tutta la notte..."
Disse guardandomi negli occhi.
Il mio cuore perse un battito.
Era bellissima.
Anche quando spensi la luce riuscii a vedere i suoi occhi.
Mi avvicinai e dopo averla baciata la tenni stretta a me tutta la notte.
Come promesso.Giulia pov.
La mattina seguente mi trovai senza coperta e senza cuscino.
Mi stiracchiai gli occhi e guardai Andreas.
Vidi tutta la coperta dalla sua parte e un cuscino, probabilmente il suo, a terra.
Era girato verso di me e un suo braccio era ancora posato sul mio ventre.
Lo guardai per un po' e poi decisi di alzarmi.
Erano le 10 circa.
Di solito dormivo molto di più, quindi fu strano anche per me vedere quell'ora.
Decisi però di non svegliare ancora Occhi Verdi, perché stava dormendo beatamente.
Quella notte lo avevo svegliato un paio di volte perché sentivo dei rumori provenire da fuori.
Quindi sentendomi un po' in colpa lo lasciai in pace.
Uscii dalla stanza e dopo essermi fatta una doccia veloce e essermi messa i vestiti del giorno precedente, andai in cucina.
La sera prima avevamo lasciato tutto ancora sporco e sul tavolo.
Quindi con la santa pazienza decisi di mettere un po' a posto.
Purtroppo l'unica cosa che mi piaceva molto fare e che mi usciva abbastanza bene era cucinare.
Pulire e le altre faccende non facevano per me.
Finito di pulire i piatti e di sistemare, controllai il frigo.
Vidi poche cose, anzi direi pochissime.
Immaginai fosse perché tenevano solo le cose indispensabili.
Salii di corsa in camera e vidi che Andreas dormiva ancora beatamente.
Decisi allora di andare a prendere qualcosa alla panetteria che avevo visto lì vicino.
Presi la mia borsa e la mia giacca e uscii di casa.
Sperai che Andreas si svegliasse al sentire il citofono, siccome non avevo le chiavi.
Uscii dal viale e presi la prima strada sulla sinistra.
Ricordavo bene la strada.
Infatti dopo pochi metri vidi in lontananza il chiosco tra una villa gialla e una grigia.
Sorrisi per la mia memoria.
Sorrisi anche per la giornata precedente e per la notte passata con Andreas.
Quando mancavano pochi metri, non sorrisi più, sentii un dolore forte alla testa tutto d'un tratto e poi più niente....Andreas pov.
Il rumore del mio cellulare mi fece svegliare.
Piano piano aprii gli occhi.
Vidi che purtroppo nel letto accanto a me non c'era Giulia.
Presi il cellulare e risposi ai vari messaggi di mia zia.
Poi guardai l'ora.
11 circa.
Beh avevo dormito abbastanza.
Decisi di alzarmi e raggiungere Giulia.
Dopo essere andato in bagno scesi le scale e andai in cucina, dove mi aspettavo di trovarla.
La cercai per tutta la casa ma nulla.
Pensai che fosse andata a comprare qualcosa.
Sbadigliai e notai che la cucina era stata messa a posto.
Ad un certo punto sentii il mio cellulare squillare, lo presi e lessi il nome Pasticcino sullo schermo.
Sorrisi spontaneamente.
"Lasciami stare oppure ti stacco quel braccio.... non mi devi toccare...."
Urlava Giulia verso qualcuno.
Stava parlando con me?
Okay...
Era impossibile...
Iniziai a preoccuparmi molto.
"Dove cavolo mi state portando, brutti pezzi di...." continuava a sbraitare ma io ero bloccato non sapevo cosa fare.
Con chi stava parlando?
Era uno scherzo?
Dalla sua voce non sembrava.
Mi toccai i capelli nervoso.
Cosa dovevo fare?
Chi la stava portando?
Dove la stavano portando?
Dopo un po' di tempo durante il quale sentivo a pezzi la conversazione, riuscii a capire che si trovavano nella vecchia fabbrica tessile della città.
Non ci pensai due volte.
Presi velocemente le chiavi della moto e di casa.
Guidai il più veloce possibile.
Avevo una paura matta.
Non sapevo a chi stavo andando incontro.
O forse lo avevo capito.
Nel mentre avevo anche avvisato la polizia.
Ma sapevo che non sarebbe arrivata subito, quindi cercavo di andare il più veloce possibile.
Superai di molto i limiti di velocità.
Appena vidi l'insegna mi venne un'ansia e una adrenalina che non si può nemmeno immaginare.
Sentii delle urla provenire dal retro e le raggiunsi correndo.
"Se non stai zitta ti ammazziamo e basta..."
Gridò uno dei tre uomini che la circondavano.
"Quasi quasi possiamo prima giocare insieme...ti va?"
Affermò un altro che si avvicinava pericolosamente alla mia Giulia.
Non ci vidi più.Giulia pov.
"Quasi quasi possiamo prima giocare insieme...ti va?"
A quelle parole mi si gelò il sangue nelle vene.
Era un uomo disgustoso.
Avrà avuto 10 anni in più di me.
Mi sentivo sporca solo a essere vicina a lui.
Stavo tremando.
Volevo solo tornare a casa e mettermi sotto le coperte abbracciata ad Andreas.
Non feci in tempo a rispondere che sentì la cosa più bella che potessi sentire in quel momento.
"Prova solo a dire ancora una volta una cosa del genere o ancora a toccarla e sarà l'ultima cosa che farai..."
Occhi Verdi si trovava a pochi metri di distanza da noi.
Aveva la mascella serrata e stringeva il pugno che nel frattempo era diventato bianco.
"Oh...oh.. oh... Chi abbiamo qui?"
Disse il terzo che non aveva ancora parlato, con un ghigno inquietante. Pensai fosse il capo di quei tre.
Andreas non rispose, stava osservando, probabilmente pensando alla sua successiva mossa.
"L'hai chiamato tu brutta Troia?"
Mi urlò quello che mi teneva sulla mia destra. Mi tirò un pugno in piena mascella.
Andreas scattò in avanti a quella vista, ma fu fermato dal terzo tizio.
"Fermo... fermo... fermo... dove credi di andare?"
Gli chiese.
"Non dovete toccarla! Non ti azzardare cazzo! Che cazzo c'entra lei? Che cosa ha fatto?"
Disse all'inizio prima arrabbiatissimo poi distrutto dalla frustrazione.
"In effetti un po' mi è dispiaciuto prendere di mira lei che non ha colpe.
Sai non so proprio come fare con te... tuo fratello adesso sta bene, non potevate stare tranquilli e lasciarci in pace?
No tu devi continuare a cercare cose che non ti riguardano e immischiarti nel nostro lavoro.
Tuo fratello purtroppo è sempre controllato e sta sempre chiuso in casa, quindi era troppo pericoloso prenderlo. Abbiamo pensato inizialmente a tua zia.
Ma poi... non potevamo non notare la tua vicinanza con questa bellissima ragazza. Giulia giusto? O dovrei chiamarti Pasticcino?"
Si girò verso di me con sguardo da maniaco.
Non ci potevo credere...
Questo era lo stronzo che aveva fatto finire in coma il fratello di Andreas.
"Sei stato tu?"
Sputò Andreas disgustato alla vista di quella persona orribile.
"Sei contento di avermi trovato finalmente?"
Sorrise fiero.
Poi dopo queste parole non so più cosa successe.
Andreas scatto verso il pazzo che aveva vicino.
Io riuscii a tirare un calcio nelle parti basse allo stronzo alla mia destra.
Questo cadde a terra dolorante mentre quello alla mia sinistra mi tirò per i capelli.
"Cosa pensi di fare?"
Ringhiò.
Io cercai il più possibile di liberarmi dalla sua presa, ma era troppo forte.
Andreas scagliò un altro pugno e l'uomo cadde a terra.
Corse verso di noi ma mentre cercava di liberarmi dalla presa, qualcosa andò storto.
Mentre Andreas metteva al tappeto il tizio che mi teneva per i capelli, il tipo a cui avevo tirato il calcio si alzò.
Un dolore allucinante mi pervase la schiena.
Poi tutti fu nero.

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VERT
RomanceAndreas è un ragazzo difficile, cupo e soprattutto pieno di preoccupazioni e di dolore. In questo momento ha un solo obbiettivo: vendetta. Non vuole avere distrazioni, non vuole altri problemi e soprattutto non vuole legarsi ad altre persone. Riusci...