Capitolo 9

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9.
Stupida.
L'aggettivo giusto per me era questo.
Non c'era altra spiegazione.
Cioè, non avevo opposto la minima resistenza.
Potevo almeno un po' trattenermi?!
No, mi sono pure seduta in braccio a lui.
Stupida.
Sì, ero stupida.
Ho già detto stupida?!
Per fortuna quella sera sarebbero tornati i miei genitori, quindi avrei avuto una distrazione.
Appena se ne fu andato andai a farmi una doccia, per togliermi dalla testa quel bacio.
Il che non funzionò molto.
Finita la doccia mi asciugai i capelli e mi preparai.
Finii i compiti per il giorno seguente e finalmente arrivarono i miei.
Appena entrarono andai ad abbracciarli insieme a mio fratello.
Cenammo insieme e ci raccontarono del loro viaggio, chiedendoci anche loro come fossero andate le giornate in loro assenza.
Dopo cena arrivò pure Laura e tra una cosa e l'altra si fece tardi.
Salutai tutti e mi chiusi in camera.
Avevo bisogno di un po' di spazio.
Avevo bisogno di pensare.
Perché mi aveva baciata?
Perché ero comunque contenta anche se non dovevo per niente esserlo?
Perché continuavo a sentire le sue labbra contro le mie?
Andai a letto molto stanca e dopo un'altra mezz'ora di pensieri... stavo quasi per addormentarmi quando mi arrivò un messaggio.
~Stai dormendo?~
Era un messaggio da Occhi Verdi.
~Si mi dispiace...~
Risposi io trattenendo un sorriso.
~Dai scema aprimi la finestra~
Scrisse lui.
Il sorriso mi morì sulle labbra.
La Finestra?
Quale finestra?
La mia?
No, no avevo capito male.
Rilessi il messaggio.
Spensi lo schermo del cellulare e lo riaccesi per controllare che non fosse la mia immaginazione.
Ma era pazzo?!
Per curiosità mi fiondai alla finestra.
La aprii e vidi Occhi Verdi che sorrideva nel mio giardino.
Okay avevo letto bene.
Ma cosa diavolo ci faceva nel mio giardino?
"Ma che diamine ci fai qui?"
Chiesi io senza farmi sentire troppo.
"Hai 5 minuti ti aspetto qui.
Mettiti un costume e portati un asciugamano."
Disse lui convinto.
Ma era pazzo?
"Ma scherzi? Ma si gela! E tu vuoi andare in piscina?"
Chiesi io.
Lui rise non mi rispose e stette lì a guardarmi.
Continuava a fissarmi.
Aveva ancora il ghigno persistente.
Io non sapevo cosa fare.
Ragionavo sugli aspetti negativi e quelli positivi.
I negativi erano decisamente maggiori dei positivi.
Il primo era che non lo conoscevo affatto.
Poi era tardissimo.
Poi non sapevo dove mi avrebbe portata.
Inoltre avevo scuola il giorno dopo.
Potevo andare avanti ancora per mesi.
Ma non so per quale dannato motivo,
dopo aver visto l'elenco generale degli aspetti negativi, presi la decisione più stupida di tutte.
Mi girai e presi un costume, me lo misi, mi rivestii, presi un asciugamano, un cambio e la giacca.
Poi mi affacciai alla finestra e trovai li Occhi Verdi come lo avevo lasciato solo che adesso sorrideva ancora di più di prima.
Mi saltò un battito nel vedere quanto fosse bello il suo sorriso.
Era da mozzare il fiato.
La mia finestra era al primo piano, quindi non ci furono troppi problemi a scendere.
Soprattutto perché Occhi Verdi mi aiutò.
Salimmo così sulla sua moto e partimmo per una destinazione a me ignota.

Andreas pov.

Mi stringeva forte.
Credo perché avesse paura.
Il che non mi dispiaceva affatto...
Dopo circa 15 min di viaggio arrivammo finalmente a destinazione.
Eccoci arrivati alla seconda casa dei miei zii.
Tra le tre era la mia preferita.
Mi piaceva perché era molto isolata e potevo avere tutta la quiete del mondo.
Entrati dal cancello, parcheggiai la moto e presi per mano Giulia, per portarla sul retro della casa.
Purtroppo avevo solo la chiave del cancello di entrata, quella per la porta di ingresso alla casa la tenevano in cassaforte.
Però per quella sera il cancello sarebbe bastato.
Sapevo che tre giorni prima i miei zii erano stati lì, quindi l'acqua era stata cambiata recentemente.
Ma sapevo anche che non sarebbe stata troppo calda.
Vidi Giulia tutta affascinata da quella casa.
"È tua?"
Quasi urlò stupefatta.
"Dei mei zii..."
Risposi sorridendo per la sua faccia.
"Ma è stupenda! Possiamo entrarci?"
Sembrava veramente una bambina nel mondo delle favole.
Era buffissima.
"Mi dispiace ma per stasera dovrai accontentarti solo di un bagnetto in questa piscina."
Risposi io indicandola.
Lei si avvicinò alle scale della piscina per sentire la temperatura.
Si guardò ancora intorno poi, con mia grande sorpresa, appoggiò la borsa sul prato, si tolse le scarpe, la giacca, i pantaloni e infine la maglietta.
Si stava per buttare.
E io che pensavo di dovermi inginocchiare per farle bagnare solo i piedi.
Rimase in costume.
Da lì a poco mi sarebbe scesa la bava ne ero sicuro.
La stavo fissando.
E lei se ne accorse.
"Hai finito di guardarmi?"
Disse lei tra l'imbarazzata e il divertita.
"Non ti guarderei neanche se fossi l'ultima ragazza al mondo con quella faccia da schiaffi che ti ritrovi!"
Risposi io ripetendo le parole che mi aveva detto lei a casa mia sabato.
Lei rise.
Era bellissima quando rideva.
"Hai intenzione di venire o no?"
Mi chiese lei coperta dall'acqua solo fino alla coscia.
Il che mise in risalto il suo seno.
Okay dovevo respirare.
Non potevo stare tutta la serata a guardarla e a mettermi in imbarazzo.
Non me lo feci ripetere due volte.
Mi tolsi velocemente tutti i vestiti e rimasi anche io solo in costume.
Lei intanto si era girata per non guardarmi.
Sorrisi per quel gesto.
Mi avvicinai cautamente e con un movimento velocissimo, la presi per gambe e mi buttai in acqua tutto d'un colpo, insieme a lei.
Avevo sinceramente paura della sua reazione.
L'acqua era gelida e sapevo non ne sarebbe stata contenta.
Appena risalimmo in superficie incominciò a sbraitare perché voleva entrare con la sua calma.
Io risi e questo la fece imbestialire ancora di più.
Allora cercò di affogarmi in tutti i modi.
Non si rese però conto che eravamo vicinissimi.
Incosciente dell'effetto che mi stava provocando, continuava a spingermi in tutti i modi sott'acqua.
Mi stava toccando praticamente tutte le parti.
Ad un certo punto persi il controllo e la spinsi sul bordo della piscina.
"Che c'è?..."
Mi chiese lei titubante mentre guardava a destra e a sinistra pur di non guardarmi.
Aspettai che finalmente mi guardasse, poi non persi un secondo di più e la baciai.
Questa volta per la prima volta non ricambiò subito.
Sembrava come se ci stesse pensando su.
Il che mi ferì leggermente.
Stavo per staccarmi per non forzarla quando però cedette.
Ricambiò.
Più che altro diventò una furia.
Non che mi dispiacesse.
Ma della santarellina che si girava mentre mi cambiavo non c'era più traccia.
Provai un emozione pazzesca.
Quelle labbra erano pazzesche, per non parlare delle sensazione con l'acqua.
Ormai era il terzo bacio.
Ma ognuno era stato meglio del precedente.
Il contatto così ravvicinato del suo corpo con il mio  mi fece venire i brividi.
Lei si aggrappò a me circondandomi con le braccia il collo e con le gambe il bacino.
La presi e la feci sedere sul bordo della piscina.
Sia perché era troppo bassa e così eravamo molto più comodi. Sia così da non farle vedere gli effetti che mi provocava.
Rimanemmo così per un bel pò di tempo.

"Ti devo fare una domanda?"
Interruppe lei il bacio che stava durando ormai da un po'.
"Non puoi aspettare ancora un po'?"
Chiesi io spazientito ma allo stesso tempo divertito.
Era bellissima.
Aveva i capelli bagnati ma tutti in disordine.
Era del tutto struccata e le sue labbra erano ancora più gonfie del solito.
"Voglio capire perché voi maschi mettete le mutande sotto il costume! È una cosa così inutile! Ho provato a chiederlo a mio fratello, ma nulla... non mi ha saputo rispondere..."
Mi chiese lei con aria sospettosa.
Io scoppiai a ridere.
Fino a quando non mi trucidò con lo sguardo.
Cercai di trattenere la risata e assunsi una specie di espressione seria.
"In realtà credo sia perché così se tipo ci dobbiamo tuffare e ci cade il costume non si vede nulla. Oppure solo perché fa figo. In realtà non ci ho mai fatto caso."
Risposi io con un alzata di spalle ma continuando sempre a ridere.
"Ecco appunto, quello che mi ha detto mio fratello.."
Disse lei alzando gli occhi al cielo.
Rimanemmo ancora per un po' a parlare di questo argomento.
O meglio a battibeccare.
Poi però quando la presi di nuovo in braccio per immergerla, notai tutti i brividi che aveva sul corpo e che stava tremando.
"Stai tremando! È meglio uscire adesso."
Dissi io abbastanza preoccupato.
"Si hai ragione. Esci prima te però pervertito."
Disse lei ridendo, tutta rossa in faccia e con voce tremante.
"Scusa chi mi dice che non vuoi che io vada per primo per fissare il mio bellissimo fisico scolpito?"
Chiesi io tendendola ancora stretta a me.
Lei mi guardò divertita e liberandosi dalla mia presa si girò dandomi le spalle.
Non so se lo fece apposta ma mentre si scostava la mia mano entrò in contatto con un suo seno.
Trattenni a stento un gemito.
Sbuffai, ma non me lo feci ripetere due volte.
Uscii dall'acqua e mi avvolsi con l'asciugamano.
Mi voltai, ma per mia grande sfortuna anche lei era avvolta nel suo asciugamano.
Sempre con l'asciugamano avvolto si cambiò del tutto.
Io, siccome lei era girata, mi spogliai e mi cambiai a mia volta con i vestiti asciutti.
Appena ebbe finito di cambiarsi pure lei, la presi per mano e la portai alla moto.
Andai più lento e allungai un po' la strada perché non volevo che quella serata finisse.
La accompagnai a casa e la aiutai a salire in camera sua.
"Ciao."
Disse lei sorridendo imbarazzata.
"Notte. Pasticcino."
Decisi in quel momento di fregarmene e di chiamarla comunque così.
Lei sorrise lievemente a quel nomignolo.
Aveva un sorriso meraviglioso.
Mi girai e tornai a casa.

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