Capitolo 15

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Giulia pov.

Siamo rimasti abbracciati per ore, fino a quando sua zia non bussò alla porta.
Io mi ero svegliata gia da mezz'ora circa, invece Occhi Verdi dormiva beatamente.
Non sapevo ancora cosa fosse successo e la curiosità non era poca, ma non gli avrei mai chiesto nulla.
Quando lui se lo sarebbe sentito me lo avrebbe detto.
Mi alzai piano dal letto per andare ad aprire la porta.
"Ciao..."
Mi disse lei con un sorriso di rammarico.
Io non risposi le sorrisi e basta.
Non volevo svegliare Andreas, ma principalmente non sapevo cosa dire.
Ero imbarazzata e confusa.
Lei mi diede un vassoio con due bottiglie d'acqua, due piatti di pasta e le posate.
"Fallo mangiare per favore..."
Mi disse lei con voce bassa e preoccupata.
Io annuii e le sorrisi di nuovo.
Appena chiusi la porta vidi Occhi Verdi sempre nella stessa posizione.
Appoggiai il vassoio sulla scrivania, facendo attenzione a non farlo cadere per colpa di tutti i fogli che c'erano a terra.
Decisi di svegliarlo, siccome la pasta era ancora calda.
"Occhi Verdi... hai dormito abbastanza, adesso devi mangiare."
Gli sussurrai al orecchio.
Ma lui in tutta risposta mi prese per un peluche e mi circondò il corpo con la sua gamba.
Provai a scuoterlo e a muovermi, ma era letteralmente schiacciata e avevo la faccia spiaccicata sul suo collo.
Rimasi cosi per un po'.
Poi decisi di rinunciarci e mi accoccolai a lui addormentandomi.

Andreas pov.

Avevo dormito per non so quanto tempo.
Ma ero così stanco.
Stanco di incolparmi.
Stanco di piangere.
Stanco di pensare a quando eravamo piccoli.
Stanco di pensare negativo.
Stanco di pensare ai vari modi per uccidere quegli stronzi che lo avevano ridotto così.
Ci voleva.
Non dormivo da quasi quattro giorni.
Ero stato per quasi tutto il tempo in camera mia.
Non riuscivo ad andarlo a trovare.
Non potevo vederlo con le macchine attaccate.
Il mio sonno venne però interrotto, sentivo dei continui sospiri e soffi verso il mio viso.
Piano piano ripresi conoscenza e aprii gli occhi.
"Finalmente ti sei svegliato..."
Mi disse Pasticcino sorridendo.
Aprire gli occhi dopo aver dormito cosi tanto e ritrovarmi il suo volto sorridente fu un colpo per il mio sistema nervoso.
Ero troppo vicina.
Troppo bella.
Non ci capivo più nulla.
Non persi tempo e la baciai.
Aveva un profumo troppo buono.
Lei reagì subito.
Una scarica mi attraversò la spina dorsale.
In quel momento mi dimenticai di tutto.
Era sbagliato, lo sapevo.
Ma non potevo farci nulla.
Non appena le nostre bocche si scontravano, era come se si bloccasse tutto e io in quel momento avevo bisogno solo di quello.
Stavo troppo bene.
Perché la volevo sempre più vicina?
Non mi era mai successo di avere così tanto bisogno di baciare qualcuno.
Era come se fosse una questione di vita o di morte.
Okay stavo impazzendo.
Avvicinai la mano all'inizio della sua maglietta e le toccai la sua pelle.
Lei però si staccò piano piano dalle mie labbra sorridendomi in imbarazzo.
Ero un coglione.
Avevo esagerato.
Ero uno stronzo.
"Dai adesso mangiamo perché da quello che ho capito non hai mangiato molto ultimamente. Siccome ci siamo riaddormentati sarà freddissima la pasta."
Disse lei staccandosi completamente e mettendomi sul letto un piatto di pasta.
Effettivamente stavo proprio morendo di fame.
Parlammo però un po', apprezzavo moltissimo il fatto che si sforzava di tenermi compagnia e di distrarmi.
Riusciva a farmi pensare solo a quello di cui stavamo parlando.
"E allora lui si è alzato e ha borbottato delle parolacce in francese."
Disse lei ridendo.
Mi stava raccontando di un suo compagno di classe.
Risi anche io.
Stavo ridendo.
Non pensavo sarei più riuscito a farlo.
Mi guardò per una manciata di secondi poi abbassò lo sguardo.
"Ecco adesso si è fatto un po' tardi. Quindi dovrei andare."
Mi resi conto solo in quel momento che erano già le 21.00, e io non le avevo ancora detto cosa fosse capitato.
Lei era rimasta li a consolarmi e io non le avevo detto nulla.
Mi sembrava giusto almeno renderla partecipe.
"Mio fratello..."
Dissi semplicemente.
Lei sembrò confusa.
"Come scusa?"
Mi chiese lei.
"Quattro giorni fa hanno chiamato mia zia dicendole che se mio fratello non si fosse svegliato entro un mese...beh insomma..."
Mi fermai.
Non riuscivo a dirlo non potevo.
Lei mise la mano sulla mia.
Non disse nulla.
Non volevo fare pena a nessuno, volevo solo che mi si lasciasse in pace.
In quel momento però non mi sentivo compiaciuto, in quel momento vidi solo nei suoi occhi sincera tristezza.
Ero contento di essere riuscito a dirlo ad alta voce e a sfogarmi un po'.
Dovevo però dirle anche un'altra cosa.
"Ehm... scusami... per prima... ho esagerato... non succederà più..."
Affermai io titubante.
Era vero, avevo esagerato.
Non ero il suo ragazzo e lei sicuramente si meritava di più.
Dovevo provare ad allontanarmi da lei.
Lei annuì pensierosa.
"Ciao Occhi Verdi."
Mi salutò tristemente.
"Ciao Pasticcino:"
Risposi io fissandola intensamente mentre si allontanava dalla porta, come se fosse stata l'ultima volta che l'avrei vista.

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