9-Rispetto e qualcosa di familiare

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La settimana scolastica, passa in fretta con le lezioni che fin dai primi giorni si sono rivelate soffocanti, sopratutto per tutto lo studio che mi tocca affrontare a casa se voglio ritrovarmi preparata e per gli orari. Il mio corpo sembra non volerne sapere di abituarsi a svegliarsi così presto e ho tanto atteso il sabato per dormire comodamente qualche ora in più. Peccato che Marie e Carlos hanno fatto un baccano infernale uscendo per andare a lavoro e che i miei piani siano sfumati.

Ormai sveglia decido di scendere al piano inferiore, dove il tavolo è già apparecchiato per la colazione con tanto di bigliettino in cui ci augurano una buona giornata. Mangio qualche biscotto e bevo una tazza di caffè ormai tiepido che non ho voglia di riscaldare e approfitto del bagno per concedermi un lungo bagno caldo e rilassante per prendermi un po' cura del mio corpo.

Immergo la testa sott'acqua rimanendo li ad ascoltare il fruscio ovattato finché dei colpi ben assestati alla porta mi fanno trasalire.

"Occupato." urlo controvoglia, continuando a rimanere comunque immersa lì. Passano cinque o sei minuti al massimo e la scena si ripete una volta e poi un'altra ancora a distanza di pochi minuti.

Approfittando della breve distanza che intercorre tra la vasca e la porta che è posta proprio di fianco, faccio scattare la serratura e avendo cura di coprirmi con la tenda apro quanto basta la porta per vedere di chi si tratta e mandarlo al diavolo tornando al mio bagno.

"Torna fra mezz'ora Harry." brontolo incurante di lui che di tutta risposta spalanca la porta ed entra con una smorfia contrariata sul viso.

"Ma non hai alcun rispetto? Sto facendo il bagno e sono nuda."

"Sei tu la prima a mancarmi di rispetto quando ho bisogno del bagno e invece te ne stai ammollo come come una principessa incurante degli altri. Perciò non vedo perché io dovrei rispettare te." risponde serio mentre si sistema i capelli davanti lo specchio, non ci credo che ha fatto irruzione qui per questo.

"Dovevi pettinarti i ricci non era importante, esci di qui prima che lo dica a mio padre."

"Fa pure sarà felice di sapere ciò che fai con Drake." ribatte presuntuoso indugiando sul mio corpo e posso solo ringraziare la schiuma che copre gran parte di me mentre io nascondo il seno con un braccio.

"Se hai finito esci."

"Magari tra mezz'ora." ribatte strafottente ed irritato incrociando le braccia al petto. "Allora come ci si sente ad essere a disagio? Ho io il coltello dalla parte del manico adesso, prova a chiedermelo gentilmente usando un per favore, senza impartire ordini e magari esco. Ti avevo avvertito che non prendo ordini da nessuno, da te tanto meno." dice incrociando le braccia al petto con quell'aria di superiorità che ogni tanto viene fuori in lui e mi irrita oltremodo alludendo al fatto che non posso cacciarlo di qui e che devo sottostare a lui e chiedergli gentilmente di concedermi questo favore.

Se fosse stato chiunque altro, Drake magari lo avrei fatto, ma a lui non voglio dargliela vinta. Crede di potermi far sottostare a lui come una bambolina, di ricattarmi con la storia di mio padre e inizio già ad essere stufa, deve capire chiaramente che con me avrà filo da torcere in questo.

"Hai rovinato il mio bagno, non sono a disagio. Sono infastidita." ribatto altezzosa sorridendo sardonica mentre mi alzo dalla vasca sotto il suo sguardo sgranato e sorpreso. Rimuovo i residui di schiuma ed esco dalla vasca avvolgendomi tranquillamente in un asciugamano mentre lui sembra una statua di sale con lo sguardo che si sposta non troppo in fretta altrove. 

Probabilmente non si aspettava una simile reazione, credeva mi sarei imbarazzata nel mostrare il mio corpo nudo ma in realtà l'arte mi ha dato modo di vedere la nudità di un corpo in maniera nuova, non come qualcosa di cui vergognarsi ma come qualcosa da ammirare.

Amori Sbagliati (H.S)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora