Amarezza; questo è tutto ciò che Harry mi ha lasciato con la sua dichiarazione.
Avrei capito se lui mi avesse spiegato, se non avesse umiliato ciò che provavo io. Avremmo trovato il modo di andare avanti, senza magari avere tutto questo risentimento a dividerci ma adesso le sue parole non mi bastano.
Tenerlo a distanza è diventato faticoso e mi chiedo se sarò mai tanto forte da rinunciare a lui per il bene di questa sorta di famiglia improvvisata di cui faccio parte. Un pensiero pigola fisso e martellante nella mia mente. Quello che infondo io non faccio parte di tutto questo, che non ho alcun legame con Harry e che potrei fare l'egoista una volta, scegliere quello che voglio io come papà ha fatto molte volte compreso quando ha deciso di andarsene in Inghilterra. Infondo tra pochi mesi, tornerò a casa mia e Marie tornerà ad essere poco più della nuova moglie di mio padre.
Dall'altro però Harry non sembra disposto nemmeno a provarci, tutto ciò che ha da dire al riguardo e che non può amarmi e forse è questo che mi fa più indispettire. Vorrei in alcuni momenti, che fosse disposto a provarci ad immaginare con me che forse non è questa grande tragedia che in un qualche modo potremmo funzionare perché ciò che proviamo è vero e la nostra famiglia capirà. Ma non è così e non posso che restarmene in disparte e provare a dimenticare.
Trascorro la domenica da Jason, esco la mattina all'alba quando tutti dormono ancora e ritorno a casa molto tardi rintanandomi nella mia camera. Papà non ha il coraggio di dire niente a riguardo, di mettermi restrizioni o anche solo di domandare qualcosa. E' timoroso, pesa ogni mossa e non può che dispiacermi per lui. Harry ha tentato di chiamarmi una sola volta sul cellulare ma vedendo il mio rifiuto ha desistito in fretta.
Non posso evitarlo in eterno ahimè, sapevo che trascorrere la domenica fuori casa e lontano da lui sarebbe servito solo a prolungare i tempi del nostro incontro. Non so come guardarlo, come comportarmi. Mi sento agitata, in soggezione e vorrei solo cancellare dalla testa le sue parole.
Esco di casa prima i tutti gli altri saltando come ormai di rito la colazione perché lo sguardo penetrante di Harry mi annodava lo stomaco ma purtroppo durante le lezioni non posso evitarlo.
Durante l'ora di letteratura, la prima e l'unica ora insieme oggi prende posto accanto a me come non faceva da quando per Charlotte aveva cambiato posto con Jill per starmi lontano e improvvisamente la sedia non è più così comoda e come se me stessi seduta su una serie di punteruoli affilati e non riesco a stare ferma sotto il suo sguardo severo ed intenso.
"Non puoi scappare in eterno." mormora serio come se si aspettasse ancora una risposta a ciò che mi ha detto.
"Non sto scappando, non voglio vederti." ribatto cercando di essere il più pacata e indifferente possibile.
"Perché? Lo so che sei arrabbiata ma speravo potessi capire perché ti ho allontanato."
"Lo capisco, pensavi fosse meglio che dirmi la verità. Questo però non significa che io sia d'accordo con te." ribatto battendo con la punta della matita sul banco nervosamente.
"Taylor solo tu puoi capire come mi sento al riguardo, sono così stanco di tutto questo."
"Devi resistere solo per un'altro paio di mesi, poi vado via."
"Non voglio che te ne vai."
"Ma non vuoi nemmeno stare con me, non c'è una soluzione a questo problema."
"Non posso stare con te. E' ben diverso e i motivi dovrebbero essere chiari anche a te. E' una storia impossibile, un amore sbagliato."
"Non è impossibile e non è nemmeno sbagliato, solo un po' egoista. L'amore c'è, almeno da parte mia. E' solo che uno dei due non ha abbastanza coraggio per rischiare. Ora sta zitto, voglio seguire la lezione e non prendermi un richiamo." Lo zittisco duramente. Non so nemmeno io dove ho trovato il coraggio per dirgli esattamente ciò che penso da un po' ma è stato strano. Non è liberatorio come immaginavo.
La lezione scorre lentamente, il tempo quando stai a contare i minuti sembra fermarsi ma quando la campanella suona scatto in piedi pronta ad uscire seguita però da Harry.
"Aspettami, non puoi decidere tu quando il discorso è chiuso."
"Non è davvero il momento Harry, sto cercando di seguire le lezioni e con te che mi fai vorticare il cervello non è semplice. Ne parliamo pomeriggio a casa." sbuffo.
"Sul serio o lo dici per poi sparire come al solito?"
"Sul serio, anche perché se continui a seguirmi non ho molta scelta, devo far prima delle cose con mio fratello, torno a casa per le sei circa ora fammi andare a pranzo in santa pace." dico esasperata andando via a passo svelto verso la mensa.
Mi metto seduta al solito tavolo e in un paio di minuti un'euforica e ancor più fastidiosa del solito Irina piomba al mio fianco con un tonfo che riecheggia per tutto l'abitacolo. Noncurante delle occhiate che ha attirato a se inizia sotto mia richiesta a raccontarmi il motivo di quel sorriso e di tutta quell'allegria.
Inizia a mostrarmi delle foto ad una velocità talmente elevata da non permettermi di stampare nella memoria l'immagine del malcapitato che dovrà sorbirsela per poi continuare a bombardarmi il cervello con un mucchio di frasi dette in modo tanto veloce da accavallarsi nella mia mente l'una con l'altra. Tutto ciò che capisco alla fine e che è cotta di qualcuno e che con questo qualcuno la ricambia. Non pongo altre domanda è decisamente troppo euforica.
L'arrivo di Blake però cambia le carte in tavola, pone la mia medesima domanda e prima che possa fermarlo Irina ha già iniziato da capo il suo monologo. Dalla faccia di Blake capisco che è intontito almeno quanto me ma, al contrario mio lui ha voglia di andare a fondo.
"Non ho capito niente, puoi essere più coincisa e parlare lentamente magari?
"Io e Karim usciamo insieme, ieri mi ha portato a cena e abbiamo fatto l'amore." bofonchia con i lucciconi a gli occhi e il sorriso ebete.
"Sono contenta per te, dopo tutti i tuoi due di picche." mormoro dandogli una pacca sulla spalla.
"Vi siete date al crack? Sei andata a Letto con il tuo professore?" dice con voce strozzata Drake facendomi andare di traverso il panino al formaggio.
"Che c'è di male?" domanda lei quasi offesa.
"Che ha più di trent'anni ed illegale avere una relazione con una studentessa ti bastano come motivazioni o vuoi che continuo?" dice lui con serietà.
"Ma io lo amo, noi ci amiamo e dobbiamo tenerlo segreto solo fino alla fine della scuola."
"Spero che lo amerai ugualmente quando sarà povero, disoccupato e con il curriculum macchiato per sempre e probabilmente anche un paio di ossa rotte a cui provvederà tuo padre se lo scopre." rimarca duramente ma lei punta i piedi e ribadisce che sono solo pochi mesi e che comunque ormai è fatta.
Io me ne sto in silenzio, non dico nulla non me la sento di dirle che è sbagliato, che diritto ne ho io dopo la situazione con Harry? Mi intristisco ripensando a lui e al fatto che pomeriggio dovrò parlarci per non risolvere nulla come al solito e istintivamente mi metto a cercarlo per la mensa.
Lo trovo seduto al tavolo con Cody e gli altri suoi amici proprio accanto a Charlotte che fa capolino con i suoi capelli perfettamente boccolati con il fermaglio a forma di cappellino a tenerle indietro il ciuffo a cui Harry continua a sorridere. Le sue parole mi rimbombano in testa insieme alla rabbia che mi afferra come una mano immaginaria lo stomaco.
"Che faccia di bronzo, guardalo come sorride!" dico tra i denti a me stessa con gli occhi fissi su di lui sperando che il mio sguardo basti per decapitarlo.
"Pensa che cattiva persona ha osato sorridere alla sua ragazza, che qualcuno chiami la polizia!" ironizza Drake che fulmino con lo sguardo, gli racconto di ciò che è successo, di quello che mi ha detto e la mia reazione inizia a farmi più chiara.
"Io non mi avvelenerai così l'anima se lui fosse chiaro, ma non capisco che vuole. Voi lo capite? No perché magari mi sono presa una qualche malattia, uno staffilococco, un qualche battere che mi ha fatto diventare scema." sbotto al limite della sopportazione.
"Ma con tutti quelli che ci sono perché ci complichiamo la vita con queste storie impossibili, quella con il professore, tu con il fratellastro, io con quella mezza matta che non ho capito che ha nel cervello. Noi abbiamo un problema con la vita." conclude Drake amareggiato e al contrario di Irina che ha il cuore troppo pieno di zucchero per vedere quanto sia complicata la situazione io mi ritrovo fin troppo d'accordo con lui.
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Amori Sbagliati (H.S)
FanfictionDovevano essere solo fratelli ma... Fanfiction su Harry Styles e Taylor Hill