22-Charlotte

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Alla volta del Natale Marie ha tappezzato la casa di cappellini, luminarie e renne di stoffa. L'atmosfera è calda è accogliente in casa e in giro è sempre persistente l'odore di mandorla e di cannella dei vari dolci che prepara Marie per colazione ogni giorno.

Tutto procede in una lenta monotonia che rende tutte le emozioni uguali e statiche. Ormai inizio a farci l'abitudine a vivere qui, trascorro la maggior parte del mio tempo fuori ma di tanto in tanto quando mi ritrovo in casa parlo un po' con mio padre e Marie evitando di spiccicare parola con Harry che dal giorno della festa ha tentanto un paio di volte di stabilire un dialogo a cui io mi sono categoricamente rifiutata di partecipare infilando le auricolari senza degnarlo di una risposta o uno sguardo.

Approfitto della solitudine in casa oggi, per guardare qualcosa alla tv. Mi sembra un secolo dall'ultima volta che l'ho guardata e non credo di esser mai rimasta su questo divano da sola.

Dalla stanchezza però mi addormento dopo poco svegliandomi direttamente al mattino confusa e dolorante.

Quando apro gli occhi è ancora molto presto. Il cielo è scuro e sono completamente arrotolata in una coperta dal profumo familiare. La casa è avvolta nel silenzio più totale e approfitto di essermi svegliata così alla buon ora per fare una doccia prima della scuola in tutta calma prima che il bagno venga monopolizzato dai maschi.

Mentre mi rilasso nella vasca inizio a sentire i primi rumori ovattati provenire dalle altre camere segno che qualcuno si è già svegliato perciò non mi dilungo troppo sciacquo via i residui di schiuma ed esco dalla vasca avvolgendo il corpo e i capelli nell'asciugamano.

Sulla soglia della porta mi scontro con Harry e Leon. Noto subito lo sguardo del primo indugiarmi addosso al contrario del fratello minore che è più discreto. Procedo in camera mia dalla quale esco solo una volta pronta.

Vivere con Harry è sempre più difficile, se solo dicesse chiaramente ciò che gli passa per la testa sarebbe più facile comprendere alcuni comportamenti privi di senso.

Ci ritroviamo tutti intorno al tavolo della colazione dove di fretta mangio qualcosa giusto per accontentare mio padre che ci tiene tanto alla colazione.

"Tesoro puoi fermarti un momento, volevamo informarti di una cosa." mormora titubante mio padre mentre io gli faccio cenno di parlare.

"Le vacanze di natale volevamo passarle in montagna, solo la famiglia che te ne pare? Ieri sera ne abbiamo parlato anche con Leon e Harry ma tu dormivi e non volevamo svegliarti."

"Certo che questa storia della famiglia è diventata proprio una fissa. Non ho voglia di andare in montagna con il telefono che non prende, l'aria umida, il freddo, l'odoraccio del camino e tutta quella neve che ti bagna le scarpe e rende faticoso ogni passo. Non possiamo fare una cena come al ringraziamento e basta? Che bisogno c'è di festeggiare?" mormoro contrariata sapendo già che montagna significherà mal di gola e forse febbre. Ma ormai mio padre ha deciso e ancora una volta devo rassegnarmi all'idea.

"Taylor aspetta i tuoi fratelli." mi ricorda non appena mi vede varcare la soglia di casa. Sbuffo portando gli occhi al cielo e faccio come dice è da un po' che Harry prende la metro per conto suo ma oggi ha deciso di seguirmi mentre Leon è andato ha preso un'altra linea per incontrare i suoi amici.

Prima che possa rivolgermi la parola come i suoi occhi che mi fissano mi fanno intuire inserisco le auricolari con la musica a tutto volume che però mi vengono prontamente strappate via da lui che le stacca dal cellulare e le ripone in tasca sotto il mio sguardo sgomentato.

"Dammele." ordino atona.

"No. Mi dici perché hai deciso di ignorarmi fino a questo punto?"

"Dammi le cuffie Harry." ribadisco scocciata.

Amori Sbagliati (H.S)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora