28- Abbracci

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Resto a guardare i colori accesi e caldi spiccare sulla tela bianca ancora freschi, l'odore delle tempere, il lieve rumore del pennello che striscia sui fogli. il modo in cui i colori si mischiano per creare nuove sfumature.

Mi è mancato tutto questo, dipingere perché ne ho voglia, esternare in questo modo ciò che mi passa per la testa senza nessuna pressione.

In questo caso quello che c'è sulla mia tela è tanta confusione, un periodo così strano fatto di tante scelte di cui non sono minimamente convinta e non ho idea di dove trovare nemmeno le risposte.

Cosa farò della mia vita?A breve arriveranno le risposte dei college e dovrò prendere la decisione che tanto ho rimandato. Restare a New York o andare via? Legge, arte o economia come vorrebbero mamma e papà? Sarei in grado di farne di una passione quale l'arte un vero lavoro? e per finire cosa vuole il mio cuore? Harry o Alex? 

Un miscuglio di emozioni che non mi permette di vedere oltre il mio naso, tutto mi appare giusto e sbagliato in uguali proporzioni e mi ritrovo in un punto di stallo anche per ciò che riguarda il cuore che infondo è la scelta relativamente più semplice considerando che non ne va del mio futuro.

Eppure provo qualcosa per Alex, quando sono con lui non penso a nient'altro, stiamo bene e so che anche per lui è lo stesso ma al contempo quando vedo Harry, passo del tempo con lui, non posso che vacillare e non capirci più niente.

Pulisco le mani sporche di vernice con un panno, nonostante il casino mi piace ciò che è venuto fuori, un vortice di colore e idee confuse che magari più in la diventerà altro.

Scendo al piano di sotto, non so quante ore ho passato in piedi e la schiena inizia ad accusare il colpo. Mi trascino al frigo e prendo del succo ignorando Leon e Harry seduti a studiare sul bancone. Leon sembra annoiato e fa roteare la matita tra le dita in cerca di una distrazione Harry invece sembra sul punto di strapparsi ad uno ad uno tutti i ricci.

"Ti è già arrivata la risposta di qualche college?" domanda di punto in bianco e istintivamente sbuffo facendo roteare gli occhi infastidita.

"Sei mio padre?" domando stizzita.

"Ma che ti prende è una domanda, sono in ansia."

"TU?  non so che facoltà scegliere, ho fatto domanda in circa dieci università non ho ancora scelto ciò che voglio fare e non so se riuscirò a farlo mai. Non andrò al college e mia madre mi farà a pezzettini così piccoli che neanche il padre eterno mi trova più." sbuffo sedendomi affranta sullo sgabello, più cerco di non pensarci e di non focalizzarmi su questo sperando in un lampo di genio più peggioro le cose e il tempo non è dalla mia parte.

"In effetti sei messa peggio tu, ma qual è il problema? Se non sai proprio che pesci prendere potresti valutare l'idea di un anno sabbatico non è detto che devi andare per forza al college. Io sto facendo lo stesso. Prendo tempo."

"No, voglio andare al college, solo che è una decisione così importante, non sono brava in queste cose, quando sono sotto pressione faccio casini e sbaglio tutto. Avvisate voi mio padre che faccio tardi a cena?" domando mangiucchiando una mela che ho afferrato dal cestino.

"Si, dove gli dico che vai?" risponde Leon che fin'ora è rimasto annoiato sul libro in silenzio.

"Vado a correre quindi puoi dirgli la verità non credo faccia problemi anche per questo." mormoro sbadigliando.

"Tu a correre? Ma se non corri nemmeno quando stiamo perdendo la metro." mi prende in giro Harry.

"Corro solo quando esco per andare a correre e poi è una prova non è detto che io abbia voglia di continuare a farlo." rispondo con fare ovvio, sono pigra, per questo spesso mi limito a deambulare a velocità ridotta ma per un'oretta riesco a fare il sacrificio sopratutto con Irina come coach.

Amori Sbagliati (H.S)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora