56-Non sei sbagliata.

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Trascino la valigia ricolma dei miei vestiti appallottolati lungo le scale dell'appartamento di Jason, sembra voler cedere da un momento all'altro ma fortunatamente non lo fa permettendomi di arrivare a destinazione.

So che dovrò dargli delle spiegazioni, che le pretenderà e non potrò sottrarmi anche se preferirei solo dimenticare tutto e andare avanti. 

Dopo giorni di angoscia finalmente riesco di nuovo a respirare, sto male, terribilmente male ma al tempo stesso il peso che mi opprimeva e il ciclone che impazzava per la testa è sparito.

Con le mani sudate suono il campanello, sono decisamente nervosa ma confido che con l'aiuto di Dan farò ragionare Jason.

Impiega qualche minuto ad aprire, è a petto nudo, scorgo almeno una decina di nuovo tatuaggi, ha i capelli spettinati e la barba incolta. Il suo sorriso si spegne subito non appena posa lo sguardo prima sul mio viso poi sulla valigia ai miei piedi.

Non dice nulla mi fa cenno di entrare e così faccio trascinandomi appresso il bagaglio.

"Te lo dicevo che era successo, glielo dicevo." borbotta facendo passare lo sguardo da Dan che sospira paziente a me annuendo con forza. "Che ti ha fatto? Perché non mi hai detto subito tutto?"

"Non ho davvero le forza per litigare anche con te stasera, possiamo rimandare a domani? Ho combinato io un casino e lui è stato irragionevole come al solito." Mi guarda di sbieco arricciando le labbra contrariate.

"Chi ti dice che litighiamo?"

"Stiamo già discutendo e ancora non ti ho detto niente!" ribatto ovvia e Dan si limita subito a darmi ragione.

"Ti sei vista? Hai un'aspetto orribile, mi piombi in casa stravolta con tutte le tue cose è ovvio che voglio sapere chi devo ammazzare che avrai mai potuto combinare di tanto grave? Sono certo di aver fatto stronzate peggiori." ribatte sedendosi sul divano, Dan mi incoraggia a parlare e per quanto cerchi di trovare un modo carino per dirlo tutto ciò che esce alla fine è davvero orrendo.

"Ti ricordi il ragazzo con cui mi vedevo che ti ho detto non ti sarebbe piaciuto? E' il figlio di Marie, quello che nostro padre tenta a tutti i costi di propinarmi come fratello e con cui ci teneva tanto che io legassi. Non è stato esattamente felice di sapere che abbiamo legato pure troppo." Mi fissa con gli occhi sgranati, vedo Dan trattenere una risatina e anche lui come nostro padre resta in silenzio.

"Te l'avevo detto che si scopava mia sorella." ribatte verso Dan e adesso capisco il perché della sua risatina. "Glielo avevo detto." ripete verso di me. E' decisamente nervoso stasera però è buffo.

"L'ho capito dal modo in cui mi guardava quando sono venuto a prenderti a scuola. Senza contare che mi ha dato del trentenne, ha abbondato con l'età nonostante io non dimostri più che i miei venticinque anni." ribadisce, ha capito prima di me la gelosia di Harry, è decisamente lui quello sveglio della famiglia e anche il più vanitoso ed egocentrico.

"Questo è quanto, sono stati dei giorni strazianti, stasera si è toccato il fondo e ho capito che non potevo più restare. Non puoi capire, non mi ha rivolto parola per tre giorni, Marie mi guardava storto solo a respirare vicino al figlio, Leon continuava a rinfacciarmi che praticamente gli ho distrutto la famiglia perfetta, Marie è papà che praticamente non parlavano nemmeno fra di loro, Harry che avrebbe mollato università famiglia e tutto il resto pur di non vedermi più stare uno schifo e ovviamente sua madre non ha perso tempo per ricordarmi che gli stavo compromettendo i il futuro e per completare papà che si è deciso a parlarmi solo per dirmi che gli sto rovinando la vita. Ho perso il conto di tutte le volte che sua madre ha usato la parola incesto, o disgustosi. Mi hanno portato al limite, sono sfinita e sono davvero contenta che almeno tu non mi odi perché probabilmente non avrei retto altra merda." sospiro afflosciandomi sul divano, vedo che scuote disgustato la testa, ferito e stringo gli occhi in attesa della sua reazione.

Amori Sbagliati (H.S)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora