53- Non andare via

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Il tempo a casa ha iniziato a scorrere in modo strano dopo il nostro rientro, la tensione che abbiamo con Leon è palese, si potrebbe tagliare con il coltello e non sfugge allo sguardo dei nostri genitori. Liquido la faccenda come una semplice litigio tra fratelli ma ammetto di sentire ad ogni parola il cuore in gola.

Evita me ed Harry in modo da non affrontare il discorso ma le sue occhiate ammonitorie e dure parlano per lui. Dopo cena viste le tensioni preferisco rintanarmi in camera mia per prepararmi. Harry fa lo stesso, so che stasera passerà la serata con i suoi amici a casa di uno di questi, l'idea non mi fa impazzire visto che Cody è tornato single ma mi fido ciecamente di lui, non potrebbe essere diversamente dopo ciò che è successo oggi.

Daya mi ha invitato nuovamente a casa sua per un serata tra noi insieme a tristezza, sono contenta che non mi voglia trascinare per locali, la giornata di oggi è stata estenuante. Da quando Alyssa si è fidanzata ormai si vede sempre meno e ho come l'impressione che tra lei e Daya si sia creata una sorta di spaccatura ma al momento non voglio immischiarmi.

Non presto attenzione al mio look infilo qualcosa di comodo e lego i capelli appuntandomi mentalmente di non bere stavolta.

Quando scendo al piano di sotto mi sorprendo nel trovare Daya in soggiorno che si guarda intorno parlottando con mio padre, non so quanto sia una buona idea, Daya è altamente sboccata e mio padre ha la mente chiusa come una noce. Il modo di conversare tranquilli però mi fa ben sperare.

"Era fuori, l'ho invitata ad  entrare." si giustifica mio padre facendomi intuire che avrei dovuto presentargliela senza che lui fosse costretto a usare mezzucci.

"Hai fatto bene." rispondo impassibile stringendomi nelle spalle, ho come la sensazione che pensasse gli volessi nascondere qualcosa e spero si sia tolto il dubbio. "Andiamo?" chiedo a lei che annuisce fin troppo allegra trotterellando dal divano fino la porta.

"Quanti anni ha tuo padre?" domanda sottovoce.

"Quarantacinque deve farne quarantasei a fine mese." mormoro sospettosa.

"Non gli avrei mai dato più di quarant'anni, è davvero un papà sexy." dice quasi ammiccante mentre la mia faccia si contrae in una smorfia di disgusto che mi mette la pelle d'oca. Che mio padre è un bell'uomo non lo metto in dubbio ma il solo sentirlo apostrofato come 'papà sexy' mi fa accapponare la pelle. 

E' abbastanza complesso immaginare mio padre come l'oggetto del desiderio di qualcuno. Se non fossi totalmente certa che Daya non si permetterebbe mai probabilmente sarei anche indispettita dalla cosa ma conoscendola non ci do più peso. Il suo filtro cervello bocca ha smesso di funzionare da un pezzo ormai sopratutto dinanzi a essere umani appetibili.

"E' rivoltante." mormoro facendola scoppiare in una sonora risata che probabilmente avrà sentito perfino mio padre da dentro casa. Ci mettiamo in auto e senza alcun danno questa volta raggiungiamo lo stabile dove ci aspetta una maratona a tutto spiano di film scelti da Naomi, o meglio tristezza che sembrano davvero rispecchiare il nomignolo dato. 

E' una persona molto dolce e simpatica ma è melodrammatica come poche persone al mondo da ciò che ho potuto constatare.

Quando rientro a casa, tutto è buio e silenzioso segno che sono già tutti a letto perciò mi reco nella mia camera e dopo aver gettato i vestiti alla rinfusa mi metto a letto.

Impiego molto ad addormentarmi, mi sento agitata e continuo a girarmi nel letto alla ricerca della posizione giusta finendo con l'addormentarmi arrotolata come un salame nelle coperte.

Mi sveglio che è già molto tardi grazie a mio padre che viene a trascinarmi giù dal letto avvisandomi che a breve si pranza e che saranno presenti alcuni suoi amici nonostante sia una cosa informale. 

Amori Sbagliati (H.S)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora