51-Cupcake

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Mi sveglio con la testa pesante e gli occhi gonfie, ricordo di esser tornata a casa non troppo lucida e di essermi messa nei guai con mio padre seppur non fossi ubriaca.

Sbadiglio cercando di districare un minimo i miei capelli per legarli a caso con un elastico di fortuna che ho sul comodino, mi strizzo gli occhi e controvoglia mi trasporto nella doccia per svegliarmi per bene con l'acqua fresca. La lascio scorrere in faccia per almeno cinque minuti poi mi convinco ad insaponarmi risciacquarmi e prepararmi per la scuola.

Scendo al piano di sotto come se nulla fosse a controllare il mio zaino e staccare dal frigo i soldi per il pranzo, faccio finta di nulla sperando che funzioni ma mio padre mi guarda fisso, seguendo i miei movimenti tenendo la tazza di tè tra le mani a mezza altezza.

"Taylor." tuona con voce ferma.

"Papà" rispondo con finto sorriso smielato.

"Non ti azzardare minimamente, abbiamo una conversazione in sospeso, sempre che tu te lo ricorda." bofonchia agitando l'indice con fare minaccioso. Sbuffo afflosciandomi su una sedia e faccio ruotare gli occhi già annoiata dalla conversazione.

"Non ero ubriaca quante volte dovrò ripeterlo? Se lo fossi stata non mi avresti tirato giù dal letto nemmeno con i cannoni e non avrei di sicuro questo aspetto. Ho bevuto un paio di birre non farla tragica." sbuffo, probabilmente se avessi risposto così a mia madre adesso mi starebbe rincorrendo per la casa urlando e minacciandomi di morte armata di ciabatta ma visto che si tratta di mio padre mi rivolge uno sguardo zen seppur contrariato. Non so che genere di cose gli hanno fatto al cervello ma non mi dispiace nemmeno un po'.

"Di certo non eri totalmente lucida e puzzavi come un caminetto spento quindi hai anche fumato. Poteva succederti qualcosa in quelle condizioni, che genere di posti frequentate che vi Vendono alcolici?"

"Eravamo a casa di Daya con la sua coinquilina, cosa poteva accadere? E comunque che fumo lo sa anche la mamma non te l'ho detto perché sei sempre così melodrammatico non sono mica andata a farmi di crack in vicolo. E' solo birra."

"Non è la birra il problema e che da quello si passa ad altre cose, stesso discorso delle sigarette e mi meraviglio che tua madre ti appoggi."

"Non mi appoggia se n'è fatta una ragione. E non sono così stupida da iniziare a drogarmi che sia erba o altro ho una lista di motivi belli lunghi e assolutamente convincenti abbinati ad una serie di ricordi per non farlo." sbotto seriamente. Non ho mai pensato di avvicinarmi anche solo da lontano a queste cose, mi hanno fatto troppo male. Non voglio essere schiava di qualcosa che potrebbe da un momento all'altro distruggere la mia vita e la vita di chi mi sta intorno. Ho stampato a fuoco le immagini di mio padre che soffriva maledettamente per la sua debolezza e tanto mi basta da non volerne sapere oltre. So per certo che Drake e alcuni miei amici  fumano erba di tanto in tanto, non li giudico ma non ho mai voluto provare. Non ne sento il bisogno. Ho una vita soddisfacente e sarebbe stupido giocare alla roulette russa con la fortuna.

"Sono solo preoccupato." ribadisce sospirando.

"Lo capisco ma ho diciotto anni non puoi sul serio pretendere che mi comporti come una novantenne. Per quanto sono in punizione? Devo andare a scuola." sbuffo in attesa.

"Non sei in punizione. Ma che non diventi un'abitudine, voglio fidarmi della tua maturità  e darti fiducia non farmene pentire e cerca di rispondermi a modo ogni tanto, sono tuo padre." risponde severo sorseggiando il tè lasciandomi stupita.

"Anche la mamma ha torto ogni tanto, non sei un cazzone irragionevole." rispondo sorridente, forse parto troppo prevenuta nei suoi confronti alla fine ci sta provando e non è poi così irragionevole magari capirà anche la mia storia con Harry un giorno o almeno mi piace sperarlo.

Amori Sbagliati (H.S)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora