38- tempo di dire basta.

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Seduta sul letto, lascio penzolare i piedi in fremente attesa. Mi guardo intorno e devo trattenermi più volte dall'iniziare a curiosare nella camera di Harry.

Sono ormai le sei inoltrate e io lo aspetto in camera sua da un po', inizio a chiedermi dove sia e la gelosia non può che accendere il campanello di allarme Charlotte nella mia testa. Dovrei essere più importante io vista la sua insistenza, eppure non è qui.

Mi metto comoda, poggio la testa sul suo cuscino intriso dal suo profumo, poche volte gli sono stata così vicino da poter goderne ma lo riconoscerei ovunque. Giocherello nervosamente al telefono spostando le applicazioni in giro per lo schermo cercando di ammazzare il tempo fino a quando non sento la porta spalancarsi.

"Taylor, sei qui." dice sorpreso Harry riponendo il cellulare nella tasca anteriore dei Jeans e chiudendo dietro se la porta. Mi metto a sedere ai piedi del letto e lui mi affianca mantenendo una notevole distanza.

"Ti stavo aspettando, volevi parlare no?" dico senza nascondere la punta di irritazione nella voce per avermi fatto aspettare qui.

"Io stavo aspettando te al piano di sotto, ormai avevo perso le speranze." brontola di rimando mentre il pensiero di Charlotte si allontana via.

"Credo che andrò a stare da mio fratello, la situazione è diventata opprimente ed è meglio per tutti." dico di getto, senza indorare la pillola, diretta e fredda.

"No, non puoi andare via." biascica accigliato e deluso come se gli avessi fatto un torto grave che non si aspettava.

"Che differenza fa adesso o fra qualche mese? Io non riesco più a stare così a stretto contatto con te, così ci dovremmo vedere solo a scuola. Non capisco quale sia il problema francamente, dobbiamo davvero continuare a parlarne? Mi ami, non vuoi stare con me ma non vuoi che me vada, che mi allontani o che io stia con qualcun'altro. Non sai nemmeno tu ciò che vuoi." mi stringo nelle spalle cercando di dire come stanno le cose.

Mi guarda ferito abbassa la testa e sospira rumorosamente.

"Io lo so ciò che voglio invece, lo so da quando sei entrata in questa casa da quando tu nemmeno ti ricordavi il mio nome. E' la situazione che è uno schifo, egoisticamente voglio stare con te ma ho visto come stavi male per la situazione con tuo padre e so che lui non lo accetterà, ti manderà via o manderà via me e tu sei testarda come un mulo e non glielo perdonerai e non voglio che litighiate a causa mia."

"Chi dice che sarà così? Magari inizialmente sarà difficile ma poi capirà. C'è anche questa di possibilità perché non la prendi nemmeno in considerazione?" dico con la voce rotta dall'esasperazione

"E se dovesse mandarti via, o peggio se dovesse mandare me in Inghilterra che faremo noi due?"

"Troveremo un modo, vorrà dire che lo terremo per noi per un po' glielo diremo quando mia madre tornerà e io tornerò a casa mia." mi avvicino di più a lui poggio la testa sul suo petto tenendo lo sguardo fermo sul viso intristito da tutti questi pensieri poco piacevoli.

"Non rinunciare senza aver nemmeno provato." mormoro poggiando la mano sulla sua guancia, abbassa lo sguardo verso di me e io annullo i pochi centimetri che separano le nostre labbra. Le poso delicata sulle sue. Un breve contatto di cui già sento la mancanza.

"Lo so che è da egoisti ma per una volta non voglio pensare a gli altri. Non ci riesco e ci ho provato credimi." continuo sotto il sguardo attento.

"Ti amo Harry." sussurro contro la sua bocca e lo vedo cedere definitivamente. Mi cinge il corpo, esile rispetto al suo alto e possente mi lascia un bacio dolce e umido sulle labbra.

"Ti amo anch'io Taylor." sorrido spontaneamente. "Anche se ho le labbra che per colpa tua sanno di confetti alla frutta e sono tutte appiccicose." mugola passandosi con poca grazia la mano sulle labbra per togliere il residuo del mio balsamo labbra facendomi ridacchiare.

Amori Sbagliati (H.S)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora