35- fraintendimenti.

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Mi sveglio molto più tardi rispetto al solito approfittando del fatto che non ci siano lezioni per oggi, mi cambio con calma dopo aver fatto una lunga doccia, per una volta senza esser interrotta da nessuno, scendo al piano di sotto.

Il sole splende come al solito nonostante faccia ancora molto freddo. Sul ripiano in marmo in cucina un post-it che porta il mio nome è attaccato vicino ad un piatto contenente alcuni biscotti. 

Prendo del latte e mentre aspetto che si riscaldi nel microonde canticchio allegra apparecchiandomi per fare una tranquilla e solitaria colazione.

La casa sembra essere deserta e io non posso che esserne felice. Preparo anche una tazza di caffè e mi crogiolo nel suo delizioso profumo. Pronto tutto mi siedo al tavolo e inizio a guardare i vari social senza cercare nulla di preciso.

Il mio relax viene bruscamente interrotto dalla porta che si spalanca e un fitto vociferio che diventa sempre più intenso man mano che si avvicinano.

Leon, accompagnato da Harry e Cody fanno il loro ingresso ridendo sonoramente per qualcosa e si accorgono di me che li fisso irritata intingendo i biscotti nel latte solo dopo cinque abbondanti minuti.

"Taylor, da quanto sei qui?" domanda Leon Affacciandosi dal divano verso di me.

"Da quando siete entrati, stavo cercando di fare una rilassante colazione." mormoro antipatica mostrando il mio disappunto per tutto il loro baccano.

"Tra un po' è ora di pranzo. Dopo sbornia?" ridacchia Cody cercando di essere socievole. Odio il modo in cui si comporta in assenza della sua ragazza, cordiale e gentile come sempre mentre quando è con lei né lui né nessun'altro in quel gruppo si azzardano a rivolgermi la parola.

"No, è fame." rispondo con freddezza iniziando a sparecchiare.

"Senti hai pensato alla storia di dipingere quella parete Drake te l'ha detto?"

"Potete scordarvelo."

"Dai Michelle ci tiene tanto, vuole fare una cosa carina per la scuola a scopo filantropico ci sarebbe anche il tuo nome."

"Andrebbe in disaccordo con il mio essere misantropa e poi non ne ho la minima voglia." Lavo rapidamente le tazze mentre aspetto la chiamata di Jason con cui mi sono data appuntamento a breve.

Harry si avvicina al bancone, mi fissa da dietro i suoi freddi e autoritari cercando di reclamare la mia attenzione che tento a tutti i costi di non dargli.

"Ieri ti sei persa queste." interrompe il silenzio mantenendo un tono basso per non far ascoltare la nostra conversazione ad orecchie indiscrete. Fa penzolare le foto con Jason davanti i miei occhi e ne sono subita infastidita.

"Avresti dovuto ridarmele ieri." sbotto afferrandole per metterle nella tasca posteriore dei miei jeans.

"Quel tipo non va bene per te." mormora e mi rendo conto che non ha minimamente capito di chi in realtà si tratta.

"Non sono fatti tuoi. Frequento chi voglio."

"Avrà quasi trent'anni e tu diciotto, vuole usarti e tu come un stupida glielo stai lasciando fare. Ci sei andata a letto vero?  due foto, le caramelle e gli caschi ai piedi." risponde adirato e incredulo.

"E anche se fosse? Sei tu che non mi hai voluto Harry, hai perso diritto a qualsiasi predica." rispondo asciugando le tazze appena lavate che ripongo nei loro mobiletti.

"Quindi ho ragione, l'hai fatto." mormora battendo il pugno contro il marmo con aria affranta. "Non doveva importarti così tanto di me visto che già fai l'innamorata con un'altro. Io non ti copro più, non per quello lì." sbotta forse sperando che lo preghi di non farlo.

Amori Sbagliati (H.S)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora