Kerrice Lewis

29 3 1
                                    

Hanno preso la nostra voglia di amare, la possibilità di esprimere i nostri sentimenti liberamente, senza paura.
Hanno preso il coraggio, sostituendolo con il terrore di essere giudicati,
disprezzati,
picchiati,
uccisi.

Hanno preso la nostra essenza; perché cosa sono gli uomini senza l'amore?
Cosa può mai essere un uomo se non gli viene data la possibilità di amare direttamente, senza barriere, senza paura?

Cosa può mai diventare una persona se le togli un bisogno primario, un sentimento recondito, che si manifesta in tutti?

Kerrice Lewis aveva 22 anni, viveva a Chicago, aveva una famiglia, qualcuno che la amava, magari una ragazza.
Uccisa come una bestia, anzi, peggio, giusto perché non aveva avuto paura di amare.
Presa a colpi di pistola, messa in una macchina e bruciata quando era ancora viva.

Era viva.

Ha sentito il fuoco lambire la sua carne già martoriata da colpi di pistola, ha sentito la sua paura, ha sentito tutto.

Era viva.
Era giovane.
Era gay.
E questo ultimo fatto è stata la sua condanna.

Kerrice Lewis, Kerrice Lewis, Kerrice Lewis.

Dite il suo nome, scrivetelo sui muri, su fogli, libri, stampatevelo bene in mente e non dimenticatela.
Non dimenticate colei che si è andata ad aggiungere alle vittime di questa causa.

Dite il suo nome.
Urlatelo in faccia ai suoi assassini.
Urlatelo alla gente, e a voi stessi.
E svegliatevi.
Alzate la testa, non vivete nella paura.
Amate, amate chi volete, sputate in un occhio a chi vedete comportarsi in maniera bigotta.
Amate, amate, amate.

Non staremo zitti, non più.

Fate in modo che lei non sia morta invano.

la maledizione del fandomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora